Dal Corriere della Sera a Repubblica, passando per decine di quotidiani e altrettanti siti web. Questa mattina le foto di Ivan Bogdanov hanno fatto il giro dei media, ovunque in prima pagina con la sua maglietta nera corredata di teschio, il passamontagna e i tatuaggi a volontà. Ventinove anni e un presente da disoccupato, il capo ultrà serbo è balzato agli onori delle cronache quale animatore e capo carismatico dei violenti nella notte di follia a Marassi dove lo stesso Ivan, ribattezzato “Il Terribile”, si è armato di cesoie per tagliare la rete metallica a delimitazione del settore ospiti. Senza dimenticarsi di lanciare bengala e incitare gli altri ultras alla battaglia. Bogdanov, le cui immagini hanno fatto il giro del mondo in pochi minuti, è presto diventato il simbolo di una serata nera come t-shirt e passamontagna che indossava.
Arrogante come l’atteggiamento di sfida che l’energumeno esibiva seduto a cavalcioni in cima alle vetrate del settore ospiti. Tifoso della Stella Rossa e leader del gruppo Ultra Boys, il capobanda serbo avrebbe già sulle spalle quattro denunce. A riferirlo è il sito della radio B92. Dopo la gita al “Ferraris” di Genova la sua posizione penale è però destinata ad aggravarsi dato che la sua cattura, effettuata alle tre del mattino, lo assicura alla giustizia.
L’arresto del capo ultrà non è stato cosa facile. Gli agenti di polizia hanno dovuto setacciare stadio, zone antistanti e pullman dei tifosi, in più sono stati controllati centinaia di supporters serbi con relativi tatuaggi per capire se qualcuno di essi esibisse gli stessi simboli che Ivan ha spavaldamente messo in mostra a tv e fotografi. Dopo una sfilata di perquisizioni alle 2.41 è arrivato il momento decisivo: L’ultimo pullman da controllare è stato circondato da un ingente numero di forze dell’ordine. Al suo interno nessuna traccia di Ivan, salvo poi scoprire che l’uomo, ormai braccato, era nella pancia dell’autobus, precisamente nel suo vano bagagli. Prelevato di forza dagli agenti, è stato immobilizzato e arrestato tra gli applausi dei presenti.
Le foto del post-arresto sono eloquenti: il capo ultrà, torso nudo ricoperto da tatuaggi, staziona in piedi con aria da duro, braccato da quattro agenti di polizia e intercettato dai flash dei fotografi. La sua gita di distruzione è terminata a Marassi, intorno alle 2.40, senza il beneficio dell’impunità. Ivan è stato arrestato e, dopo una notte in cella presso la questura di Genova, è stato trasportato al carcere di Marassi. A un tiro di schioppo dallo stadio dove ha recitato la parte del leone.
(Marco Fattorini)