Doveva essere una tappa tranquilla, questa prima frazione del Tour de France 2013 da Porto Vecchio a Bastia, poco più di 200km piatti-piatti, senza troppi saliscendi, con un Gran Premio della montagna buttato li, quasi per caso, a 60km dal via e una discesa “tattica” a meno di due km dall’arrivo quasi per svegliare una gara che sarebbe potuta essere un lento sfilare di corridori lungo le belle coste della Corsica verso il colpo di reni della volata finale. E invece è successo di tutto (o quasi). Diciamo subito che alla fine l’ha spuntata Marcel Kittel (Argos Shimano) che ha preceduto sulla linea del traguardo Kristoff della Katusha e Van Poppel, giovanissimo classe 1993, corridore della Vacansoleil DCM. A poco più di sei chilometri dal traguardo è arrivato l’imprevisto. Una caduta che ha coinvolto anche Alberto Contador, uno dei favoriti per la vittoria finale, ma che ora deve già leccarsi le ferite, oltre ad alcuni attesi protagonisti della tappa di oggi, da Peter Sagan a Mark Cavendish, da Andre Greipel a Philippe Gilbert e al nostro Moreno Moser, che così hanno dato spazio a quelli che obiettivamente erano sulla carta atleti di secondo piano. Non proprio un bell’inizio per loro, anche se – per fortuna soprattutto di Contador – i distacchi sono stati neutralizzati a causa del grottesco episodio che si era verificato qualche minuto prima. Il pullman della Orica-GreenEdge, una delle squadre partecipanti, si era incastrato sotto lo striscione del traguardo, gettando nel panico gli organizzatori che sarebbero stati impossibilitati a studiare soluzioni alternative se il pullman non fosse stato spostato in tempo. Così si sono alternate varie comunicazioni, ed infine la giuria ha deciso di neutralizzare tutto. E gli appassionati si erano spaventati anche per la scivolata di Chris Froome (senza conseguenze) ancora prima del via, nel trasferimento, fortunatamente senza conseguenze. Una tappa caratterizzata da molteplici fughe, fin dall’inizio della corsa. Il gruppo comunque ha controllato i fuggitivi piuttosto agevolmente e le fibrillazioni sono arrivate solo in corrispondenza del gran premio della montagna. Juan Josè Lobato della Euskaltel Euskadi si è aggiudicato la prima maglia a pois del Tour de France del centenario, mentre Andrè Greipel (Lotto Belisol) è stato il velocista in grado di andare a prendere l’abbuono. La fuga si è conclusa a poco meno di 40km dal traguardo e tutto lasciava presagire una marcia di avvicinamento prima di scatenare la lotta dei velocisti. Invece no. A 20km dal traguardo inizia una successione impressionante di cadute. Kittel ha piazzato la zampata anche grazie all’azione della sua squadra, rimasta abbastanza compatta anche dopo tutte le varie peripezie, mentre Matteo Trentin è risultato il primo degli italiani (ha chiuso quinto).
1. Marcel Kittel (Argos-Shimano) 4h53’56”
2. Alexander Kristoff (Katusha)
3. Danny Van Poppel (Vacansoleil-DCM)
4. David Millar (Garmin-Sharp)
5. Matteo Trentin (Omega Pharma-Quick Step)
6. Samuel Dumoulin (Ag2r La Mondiale)
7. Greg Henderson (Lotto-Belisol)
8. Jurgen Roelandts (Lotto-Belisol)
9. Joaquín Rojas (Movistar)
10. Kris Boeckmans (Vacansoleil-DCM)