Il 9 pareggio in campionato, 6 nelle ultime 8 giornate: la crisi della Roma non accenna a finire e la cosiddetta “pareggite” rischia di diventare un virus incurabile per Garcia. A Verona contro l’Hellas l’1-1 finale è fotografia impietosa in particolare della mancata reazione al fortunoso pari ottenuto a fine primo tempo da Jankovic. All’orizzonte, dopo la trasferta ad alta tensione a Rotterdam, l’ultimissimo appello. Lo scontro diretto con la Juve, lunedì sera.
Si conquista una sufficienza sudata grazie al secondo tempo, nel quale legittima il pareggio, parso invece immeritato al 45. Era un match importante in particolare per Mandorlini, che salva ancora una volta la panchina dopo le polemiche di un’annata complicata.
Sarebbe bastato proseguire, senza strappi o emozioni eccessive, con la partita del primo tempo. Al rientro dall’intervallo invece buio pesto sui giallorossi ed anche il rischio tangibile di perdere al cospetto di un Hellas tutt’altro che irresistibile.
Non si capisce perchè non ammonisca Hallfredsson, permettendogli un gioco eccessivamente duro che il povero Florenzi paga a sue spese uscendo infortunato. Gestione dei cartellini non convincente in più casi ed un possibile rigore per la Roma, da rivedere, nel primo tempo e su Cole.
Roma sfortunata e raggiunta sul pari proprio nel finale di un primo tempo (voto 6) che al ‘Bentegodi’ ha visto gli ospiti andare in vantaggio con Totti (voto 6), giocando meglio seppur non in maniera spettacolare e subire alcuni interventi molto duri da parte degli avversari. Hallfredsson (voto 6) in particolare meritava almeno un cartellino giallo ed un suo doppio intervento non punito su Florenzi (costretto poi ad uscire dal campo) fa propendere per una bocciatura almeno parziale di Gervasoni. La formazione di Garcia (voto 6) senza il colpo di testa deviato in mischia da Astori e forse anche da Keita da parte di Jankovic (voto 6,5) avrebbe chiuso meritatamente sullo 0-1. Sfortuna, oltre che in difesa, anche in avanti per i capitolini: il primo tempo è infatti andato in archivio con una traversa di Ljajic (voto 6,5) su calcio di punizione. Per Mandorlini (voto 5,5) risultato fin troppo favorevole rispetto a quanto si è potuto vedere sul campo: apprezzabile la partita di lotta e sacrificio di Toni (voto 6), per il resto praticamente nulla. Fortunato e immeritato il pari a fine prima frazione, la partita dei gialloblu non è comunque sufficiente. Ci vorrà un secondo tempo di intensità e produzione offensiva superiore per portare a casa punti Mezzo voto in più per l’importanza del gol nel finale di tempo. Come Toni si distingue più per l’aggressività e la lotta per “sporcare” gli appoggi dei difensori romanisti che per altro Non tocca neppure un pallone in tutto il primo tempo. Ininfluente ed anzi inutile per i proprio compagni, meglio sarebbe per Mandorlini inserire un centrocampista in più Il trend è quello dell’ultimo periodo, tanta fatica e parecchia sfortuna. Punita dall’unico episodio e dall’unica azione di una certa pericolosità del Verona Sfiora due volte il sigillo personale, bellissima in particolare la punizione che all’ultimo minuto fa tremare la traversa. Meglio lui di Totti, nonostante il gol Insufficiente non tanto per la deviazione sul colpo di testa di Jankovic quanto per la sensazione di fragilità che trasmette anche oggi, nonostante un Hellas quasi assente dalle sue parti. (Luca Brivio)
Hellas Verona
Partita ordinaria, qualche intervento a centro porta senza brividi e sentiti ringraziamenti alla traversa sulla punizione-bomba di Ljajic a fine primo tempo.
Soffre più Ljajic dell’abulico Gervinho di questo periodo post-Coppa d’Africa. Nel secondo tempo però riesce anche a proporsi qualche volta in avanti e attaccare Cole.
Come Marquez (ed anche come i colleghi giallorossi) non lascia certo quell’impressione di imperforabilità auspicabile per un centrale difensivo. Sia Totti che Doumbia risultano però clienti facili, gol dalla distanza del capitano a parte.
Sarebbe da bocciare con meno riserve ma l’inconsistenza offensiva in area della Roma gli dà man forte.
Meglio nella ripresa rispetto ai primi 45′ di gioco, quando riesce ad imbeccare Hallfredsson e anche Toni in verticale
Cresce con il passare dei minuti e fa bella figura contro la sua ex squadra. Solo Nainggolan risulta impensierirlo in alcune occasioni.
Graziato in avvio dall’arbitro nonostante alcuni brutti falli su Florenzi, si vede “parare” il colpo da KO del 2-1 da Torosidis nella ripresa.
Movimento, non sempre utilissimo ma continuo, tra la mediana e la fascia destra. Quando Juanito Gomez decide di entrare in partita con 45 minuti di ritardo il loro asse partorisce le azioni più pericolose.
Avevamo alzato il suo voto all’intervallo di mezzo punto per l’importanza del gol ma un 6,5 non rispecchierebbe bene il concetto. Ribadiamo, sigillo fondamentale soprattutto per il suo tecnico, ma prestazione non certo da urlo. D’altronde rientrava dopo oltre 3 mesi di stop.
Il peggiore nel primo tempo, uno dei migliori invece nella seconda parte di match. Si guadagna un’uscita con onore e tra gli applausi dei suoi tifosi.
Si batte come un (vecchio, senza offesa) leone, provocando grattacapi ai tremebondi centrali di Garcia. Tiri in porta, però, ne abbiamo? Zero.
( Entra con Greco per rafforzare la mediana ma l’obiettivo non riesce pienamente. Votato quasi esclusivamente al contenimento “cieco”…)
( Giudizio simile a quello di Obbadi, non aziona mai il suo mancino e passa inosservato contro la squadra nella quale è cresciuto)
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All.MANDORLINI 6: Strappa con i denti un pass importante verso la salvezza, più che per il punticino guadagnato per la dimostrazione di solidità ed attaccamento della squadra nei suoi confronti.
Roma
Quasi senza voto, perchè può fare poco sul gol e poi sul tiro di Hallfredsson è comprensibilmente fuori dallo specchio nel tentativo di chiudere su Ionita.
Bastonato da Hallfredsson e costretto al forfait anticipato, ce l’avrà – a ragione – con Gervasoni. Augurandosi che si tratti solo di forte contusione, per evitare la beffa oltre al danno.
Ha perso l’inerzia positiva, come la squadra, di inizio stagione. Sta mettendo in fila una serie di prestazioni incerte e molto sofferenti, indipendentemente dagli avversari.
Stesso discorso anche per l’altro centrale di oggi, ma si potrebbe incollare il giudizio valido per Yanga-Mbiwa. Il problema non è di singoli ma di reparto e di squadra.
Il più propositivo ed il…meno peggio, Torosidis a parte, della difesa. Gli manca la precisione nell’assist, però.
Pienamente condivisibile l’esclusione di De Rossi. Per questo motivo, visto il livello tremendo del bosniaco nelle ultime settimane, consigliamo un tentativo di “cura” simile a quello adoperato con il compagno.
Solido ma poco più. Organizza il gioco al posto di Pjanic con molta tranquillità e lentezza.
Combatte con il solito spirito e conclude verso la porta di Benussi come nessun altro. E’ sempre o quasi sempre la nota più lieta per Garcia in questa stagione.
Bello e importante, in quel momento, il gol. Per il resto è un punto di riferimento per i compagni. E anche per gli avversari.
Lontano anni luce dalla freccia d’avorio che aveva schiantato mezza Serie A (e anche di più) nella scorsa stagione e nella prima parte di questa. Mai pericoloso.
La traversa e – con Nainggolan – i tentativi migliori del match. La sua firma, seppur leggera, sulla busta a titolo “migliori tra i giallorossi”.
( Dimostra di essere l’elemento più in forma della rosa pur entrando a match in corso, cosa che era già successa giovedì. Salva la sua porta e la sua squadra dalla sconfitta-beffa)
( Garcia chiede più tempo per valutarlo. Siamo d’accordo. Nel frattempo, totalmente non sufficiente)
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All.GARCIA 5: E’ evidente che si barcameni con molte difficoltà nel periodo profondamente negativo. La sfida alla Juve, dopo quella di ritorno con il Feyenoord, rischia di diventare la svolta vera della stagione. E non in senso positivo.
(Luca Brivio)