Giorni di incertezza in casa Parma, l’avvento di Giampietro Manenti si sta rivelando infruttifero ma qualcosa si sta muovendo per evitare che la società gialloblù riparta dal calcio dilettantistico. In particolare la Lega Calcio e la FIGC starebbero varando, assieme al comune di Parma, il ‘fallimento pilotato’ della squadra per poterla iscrivere alla Serie B nella prossima stagione. In sostanza i due principali enti del nostro calcio assumerebbero la gestione del club nel cosiddetto regime di esercizio provvisorio, facendosi carico dei costi da pagare per poter sopravvivere in questo campionato (circa 5 milioni di euro), muovendosi nel frattempo per cercare acquirenti e facendo da garanti per il ripianamento dei debiti in vista della prossima stagione sportiva, la 2015-2016. Al momento la ha escluso l’esclusione del Parma dal torneo di Serie A in corso: il presidente Carlo Tavecchio ha dichiarato nei giorni scorsi che ‘il campionato non sarà falsato, non ci saranno defezioni’. Starà poi al nuovo acquirente farsi carico dei debiti pregressi della società. L’intervento congiunto di Lega e Federazione dovrebbe quindi scongiurare il rischio di esclusione del Parma dalla Serie A 2014-2015, cosa che avrebbe assegnato lo 0-3 a tavolino a tutte le partite mancanti della squadra (con tre punti automatici per Udinese, Genoa, Atalanta, Sassuolo, Torino, Inter, Juventus, Empoli, Palermo, Lazio, Cagliari, Napoli, Fiorentina, Verona e Sampdoria). Questo perché l’articolo numero 53 delle Norme organizzative interne federali (Noif) stabilisce che ‘Qualora una società si ritiri dal campionato o ne venga esclusa per qualsiasi motivo durante il girone di ritorno, tutte le gare ancora da disputare saranno considerate perdute con il punteggio di 0-3’. Nell’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport, il capitano Alessandro Lucarelli ha sintetizzato la posizione della maggior parte dei giocatori: “Non abbiamo ancora chiesto la messa in mora perché far fallire la società significa mandare a casa almeno duecento famiglie che lavorano per il Parma. Non sto pensando ai giocatori, la mia mente va a quei dipendenti che prendono, o dovrebbero prendere, mille euro al mese. Sulle spalle ci siamo sentiti questa responsabilità: il nostro gesto ricadeva sugli altri“. E poi: “L’ipotesi della messa in mora è superata. Stiamo lavorando con l’Assocalcaitori, con la FIGC e con il Comune. Chiederemo direttamente l’istanza di fallimento, bisogna accelerare questo processo per cercare di salvare la categoria“. Il prossimo appuntamento è per domani (lunedì 23 febbraio 2015), quando si dovrebbe (condizionale ancora d’obbligo) tenere una riunione con magistrati, esponenti del Comune e della Federazione per anticipare l’istanza di fallimento, al momento fissata per il 19 marzo.