E’ 0-1 per il Palermo sul Chievo alla fine del primo tempo. Al Bentegodi va in scena una sfida importante, in quanto ad affrontarsi sono due squadre alla ricerca di punti salvezza. Certamente più tranquilla la situazione del Chievo, che a 28 punti ha un buon margine sulla zona salvezza, ma che vuol tornare a vincere come non succede ormai dal 12 Gennaio, per avvicinarsi lemme lemme a quota 40; disperata invece quella dei rosanero, ultimi in classifica a 18 punti, non vittoriosi da tempo immemorabile, freschi di cambio in panchina e, come se non bastasse, privati dell’unico leader della squadra e dell’unico talento alternativo, rispettivamente Miccoli e Ilicic, che dovranno partire dalla panchina. Di conseguenza, Malesani butta nella mischia i due arrivati a Gennaio, Formica e Fabbrini, mentre in difesa punta su Garcia spostando Aronica al centro per sopperire all’assenza di Domizzi. Formazione di base invece per Corini, che punta sulla coppia Thereau-Paloschi per tornare a vincere.La partita è, come detto, fondamentale per entrambi, e si vede, visto che l’avvio è alquanto sconcertante per disordine e confusione tecnico-tattica. E di conseguenza, non può che essere un grave errore la causa scatenante del gol del Palermo, che arriva dopo soli 4 minuti: lancio casuale dalle retrovie, l’ex difensore del Milan Acerbi fa ciò che un difensore centrale non dovrebbe mai fare, e cioè respingere centralmente di testa, favorendo Formica che al volo, in girata, la mette superbamente nell’angolino opposto con un ottimo diagonale mancino.Il Chievo accusa il colpo, e ci mette un po’ a riordinare le idee, finchè dopo 20 minuti comincia a spingere più forte. Le azioni però sono sempre frenetiche e confusionarie, e così i tiri in porta sono davvero pochi. Il Palermo, forte del vantaggio, accetta il canovaccio, aspettando l’innocuo controllo scaligero per provare poi a ripartire in contropiede. Tuttavia le ripartenze rosanero sono sempre imprecise, e manca sempre l’ultimo passaggio per riuscire a sorprendere una difesa che non pare insuperabile. Tuttavia è ottima la fase difensiva, con un buon Rios che dirige il pressing alto e forsennato che non fa ragionare i registi gialloblu: la manovra veronese ne risente, e l’esempio arriva al 42′, quando Paloschi è costretto ad allargarsi sulla fascia per crossare in un’area priva di giocatori del Chievo, peraltro mettendo la palla direttamente sul fondo. Accenno di assalto nel finale della squadra di Corini, ma i siciliani si difendono con ordine e riescono a rientrare negli spogliatoi con il vantaggio in tasca.
Brutta frazione, azioni disordinate e inconsistenza offensiva
Conquistato il vantaggio, si difende con ordine e tenacia
Se il migliore è insufficiente, è indicativo dell’impalpabilità della squadra. Lui, se non altro, è l’unico che prova a giocare con la testa
È ovunque, è il primo ad attaccare il portatore di palla avversario, ed impersonifica lo spirito battagliero e di sofferenza di questo Palermo
Paloschi e Thereau non s’intendono, non danno profondità alla squadra e non gravano sulla difesa avversaria
Entra a freddo, e non riesce a interpretare bene la partita, dato che non tiene palla ma cerca sempre subito il rilancio in avanti, peraltro regalando costantemente la sfera agli avversari quando dovrebbe far rifiatare i suoi
Risorsa non disponibile