Sono le sette, arriva Rosina all’albergo di Leinì e ad accoglierlo ci sono duecento persone: è la curva delle famigliole con i bambini in braccio e degli anziani in ciabatte appena usciti di casa per dimostrare il loro affetto al capitano ribelle e sostenerlo negli allenamenti di domani nel campo della Sisport. Ne aveva bisogno Rosina, che aveva sfiorato il linciaggio dei supporter granata quando aveva denunciato la fragilità del progetto-Toro «ed è una senzazione che spacca». C’è chi ha scritto nei forum che Rosinaldo è un pulpito da cui non dovrebbero arrivare prediche e intanto che migliori lui, perché se l’anno scorso si è raccolto meno di quanto si poteva la colpa è stata anche del suo gioco incolore e sfatto. Tuttavia la maggioranza dei tifosi ieri lo attendeva con tanto di applausi, e l’hanno ringraziato: «Bravo, sei l’unico che ha sempre il coraggio di dire le cose come stanno» ha detto un fan porgendogli il blocco degli autografi.
Rosina intanto cerca di evitare la multa, ben più alta dei 20mila euro di cui si era detto: «Questa mattina mi ha già telefonato il suo procuratore per chiarire», ha rivelato il presidente Cairo, che è letteralmente entusiasta della nuova stagione calcistica: «Sono contento di vedere i giocatori e di rituffarmi nelle emozioni. Non ho neppure preparato il discorso da fare alla squadra, mi verrà sul momento, dal cuore. Di sicuro sarà un messaggio positivo perché credo che faremo un buon campionato. Lo dico senza le esagerazioni del passato però con alcuni motivi per essere ottimista: non si ripeteranno gli infortuni, i rinforzi che abbiamo preso e prenderemo, la coesione che ho trovato con allenatore e diesse» e aggiunge «Un attacco con Amoruso, Di Michele e Rosina è da quasi 200 gol in serie A. Non sono in molti ad avercelo».