A vederle così, sembra che siamo di fronte a uno scontro tra due mondi diversi. Una piccolina e mingherlina, l’altra che – diciamolo senza timore di essere troppo cinici – non ha un fisico che darebbe molto adito a una carriera da tennista. Belinda Bencic e Taylor Townsend si affronteranno nella finale del torneo femminile juniores di Wimbledon (tra i maschi, in finale c’è Gianluigi Quinzi). Tenetevi liberi sabato: potreste assistere ai primi passi sul campo di una futura campionessa. Basterebbe dire che nell’albo d’oro figurano nomi come Amelie Mauresmo, Martina Hingis, Kirsten Flipkens (semifinalista quest’anno nel torneo principale), Caroline Wozniacki, Laura Robson (a soli 14 anni) e l’ultima, Eugenie Bouchard che quest’anno, arrivata per giocare nel tabellone principale (eliminata al terzo turno, ma dopo aver fatto fuori Ana Ivanovic) non ha mancato la foto celebrativa, con gli indici delle due mani a indicare le righe, sul pannello che ricorda i vincitori, che sancisono i suoi titoli 2012 (c’è anche quello del doppio). Partiamo da qui: Taylor Townsend, che in carriera ha vinto gli Australian Open lo scorso anno (anche in doppio) e gli Us Open di doppio – parliamo sempre di tornei juniores – dodici mesi fa era la compagna della canadese del Quebec, e in finale le due avevano sconfitto Belinda Bencic e Ana Konjuh (della quale parleremo). Le coppie, a questi livelli, cambiano spesso: per dire, la svizzerina oggi è in tabellone con la slovacca Petra Uberalova (sono ai quarti: giocheranno in giornata). Taylor nell’aprile del 2012 ha raggiunto la prima posizione del ranking juniores: nata a Chicago nel 1996, è già inserita anche nella classifica WTA dove occupa la 332esima posizione. Per lei si è trattato di un tabellone difficile a partire già dagli ottavi (che a questo livello sono il terzo turno): ha dovuto superare la svizzera Karin Kennel (che ha un anno in più) e la ceca Barbora Krejcikova (idem come sopra), lei finalista in due Slam nel doppio. In semifinale ha battuto Ana Konjuh al termine di una partita bellissima, nella quale è stata sotto di un set (perso nettamente, 2-6) ma ha saputo vincere il secondo al tie break e poi, nonostante si sia fatta recuperare un break di vantaggio nel parziale decisivo, ha chiuso strappando il servizio alla croata per il 7-5 finale. Se la vede ora con Belinda Bencic, la numero uno del seeding e del ranking mondiale: in molti dicono che la svizzera di Flawil (cantone San Gallo, la parte tedesca della Confederazione), cecoslovacca di origine (come Martina Hingis), possa essere la prossima dominatrice del tennis mondiale. Certo: a questi livelli puoi batterle tutte sbadigliando, poi arrivare al piano di sopra e prendere paga per anni. Però, noi dobbiamo giudicare quel che vediamo e provare a ipotizzare: Belinda deve certamente acquistare qualche chilo in muscolatura, ma lo scorso anno (quando aveva 15 primavere) è entrata nel tabellone del torneo WTA di Lussemburgo e ha strappato 4 game a Venus Williams. Ha già vinto due tornei ITF, e quest’anno a livello juniores è imbattuta: ha vinto il Roland Garros e il Trofeo Bonfiglio. In Svizzera hanno conosciuto un certo Roger Federer: se ne intendono, e ne dicono già un gran bene. Per lei tabellone leggermente più facile, ma è anche vero che ha perso un solo set per arrivare alla finale (contro Anett Kontaveit) e le altre avversarie le ha più o meno schiacciate, compresa Louisa Chirico oggi (6-0, 6-4). Se sarà la nuova Hingis lo vedremo; intanto, può vincere il secondo Slam consecutivo, lei che a precisa domanda (“Quale Slam ti piacerebbe vincere di più?”) ha risposto “tutti”. Non troverà quindi in finale Ana Konjuh, di cui è anche molto amica (come di altre, per esempio Antonia Lottner e Anastasiya Komardina; a questo livello si riesce a instaurare rapporti che poi magari si perdono): la croata è un’altra futura stella. A fine gennaio è rientrata a Dubrovnik da eroe nazionale dopo aver vinto gli Australian Open di singolare e doppio, solo il mese prima aveva trionfato all’Orange Bowl (uno dei tornei più prestigiosi a livello juniores) e recentemente ha messo in bacheca il primo titolo ITF, a Montpellier, perdendo un solo set lungo la strada. Occupa la 551ma posizione del ranking WTA e, rispetto alla Bencic, ha un fisico più formato e un servizio forse leggermente più incisivo, ma deve crescere mentalmente (le capita di impiegare più tempo del dovuto a chiudere le partite) e limitare gil errori gratuiti. Pazienza se oggi ha perso: il futuro è suo, perchè in questo torneo ha stracciato tutte le avversarie che mediamente sono più grandi di lei, che è nata a fine dicembre 1997. Probabilmente giocherà un altro anno a livello juniores (come la svizzera) per affinare le armi, ma la Federazione la segue già: a febbraio è stata convocata in Fed Cup (la capitana del team è Iva Majoli), ha giocato e battuto Urszula Radwanska, cioè una Top 30. Se son rose fioriranno, si dice… (Claudio Franceschini)