Ieri (mercoledì 25 settembre) sera si è conclusa la trentaquattresima edizione della Coppa America, con la vittoria del defender Oracle Racing, che probabilmente la lancerà ancora di più verso il futuro. La Coppa America è il più antico evento sportivo, nata addirittura due secoli fa, nel 1851. Più di un evento sportivo, è la vetrina mondiale di una nazione: per vincere non c’è bisogno solo di ottimi velisti, ma anche innovativi progettisti, abili costruttori, ingegneri, avvocati e grandi capacità finanziarie. La Coppa America è anche lo specchio delle evoluzioni della società e dell’economia mondiale. Nasce in Gran Bretagna nel ed è subito vinta dagli Americani, segnando così il passaggio della supremazia tecnica, ma anche economica dal vecchio al nuovo continente e dai nobili yachtsmen inglesi agli imprenditori borghesi nordamericani. La Coppa America è stata un trampolino di lancio per due grandi imprenditori, che hanno utilizzato la visibilità data dalla regata per espandere il loro commercio a tutto il mondo: Sir Thomas Lipton, che ha lanciato ben quattro sfide, e il francese Barone Bich, produttore delle omonime biro. Sapevate che due oggetti di uso quotidiano, la bustina per il the e le Bic, devono il loro successo alla Coppa America? Questa competizione ha avuto sempre una grande impronta nazionalistica, con l’obbligo di costruzione e progettazione delle barche nello stesso paese dello yacht club. La supremazia tecnica e tecnologica degli Americani ha permesso loro di mantenere facilmente la Coppa fino a quando si è dovuto lasciare il passo alla globalizzazione. La prima volta in cui un challenger è riuscito a strappare la brocca agli americani è stato grazie alle internazionalizzazione delle conoscenze. Nel , gli australiani di Australia II, di Alan Bond, sono riusciti a vincere la Coppa perché avevano avuto la possibilità di studiare la loro innovativa deriva nella vasca di Wageningen, in Olanda. Sempre nella stessa edizione si è avuta la felice esperienza di Azzurra, seguita purtroppo, nel 1987 dalla partecipazione di ben due sfide italiane. Purtroppo, come nella politica e nella società, noi italiani non riusciamo a creare una Grosse-Koalition fruttifera neanche in ambito sportivo, testimoniata anche dalla partecipazione dei ben tre team nel 2003. Sempre rimanendo in Italia, nel 1992 c’è stata la partecipazione del Moro di Venezia, finanziato da Raul Gardini. Quello era un periodo di grandi successi per l’Italia sportiva, ricordo per esempio…
…il “Destriero”, imbarcazione a motore che ha vinto il Nastro Azzurro, e di grande sviluppo tecnico e tecnologico, tant’è che alcuni ingegneri di Coppa America provengono ancora da quelle esperienze. Purtroppo, il grande scandalo di Tangentopoli ha bloccato lo sviluppo industriale del paese. L’evoluzione della società è progredita ancora di più verso la globalizzazione, e nell’edizione del 2007 si sono avuti dei contrasti sulla definizione della nazionalità dei progetti e dei manufatti. Un oggetto ideato in Gran Bretagna, da un progettista coreano, di una ditta americana, ma fabbricato in Germania…di che nazionalità è? Per questa edizione sono state ideate delle imbarcazione del XXI secolo. Catamarani di 75 piedi, capaci di navigare sui foils, come degli aliscafi, ben sopra i 40 kts, più di 80 km/h, velisti completamente bardati, dotati di bombole di ossigeno di sicurezza. Oggi, nel XXI secolo, durante gli allenamenti, vengono raccolti circa 500 GB al giorno di dati e si è passati in poche edizioni dalla difficoltà di reperirli alla difficoltà di gestirli.
Oracle è riuscita nell’ardua rimonta grazie a un continuo progetto, basato soprattutto sulle capacità di calcolo dei supercalcolatori. È stata un’edizione pensata per lo spettacolo, trasmessa tramite Youtube, facebook, blog, apps. Fino a qualche edizione fa, sembrava una cosa inimmaginabile il virtual eye, adesso, durante la diretta, vengono trasmessi anche i dati principali della imbarcazioni (o disegnata un’enorme bandiera americana virtuale di fronte all’arrivo). D’altro canto, come finestra sulla nostra società, la Coppa America ci lascia l’amaro in bocca dei tempi ristretti per le dirette tv, per la pausa pranzo. Non si ha più troppo tempo da dedicare alla vita e quindi si guardano le regate sul cellulare durante le riunioni, le cene di famiglia, cercando di capire fra i vari post chi in quel momento è il leader della regata. Proprio la regola sulla durata massima delle regate, 40 minuti, ha permesso a Oracle di vincere la competizione, altrimenti sarebbe “volata” in Nuova Zelanda. Le regate si seguono ormai dal portatile, con in mano il cellulare per vedere meglio i distacchi sull’app, mentre si chatta su un altro computer. È questo che vedremo nella società del futuro? Già da ieri circolano vari rumours sulla 35esima edizione. Dovrebbe svolgersi sempre sui catamarani, probabilmente di 60 piedi. Il problema fondamentale della prossima coppa sarà sicuramente il budget, perché sono sempre più necessarie ore e ore di calcolo con supercalcolatori e non più l’estro e l’esperienza di un progettista. Vedremo forse per la prima volta sceicchi arabi come patrons? Sono già presenti in competizioni minori, nel circuito dei TP52 o nella Volvo Ocean Race. Potrebbe essere una soluzione alla crisi di sindacati.