La Juve Stabia Primavera è una delle sorprese del Torneo di Viareggio 2013. La squadra campana si è qualificata nel girone 12 come seconda, alle spalle della Lazio. La prima partita è stata vinta a tavolino per 3-0, poiché gli uruguaiani del Mutual hanno schierato in campo 5 giocatori classe 1993, infrangendo le regole del Torneo. Poi la Juve Stabia ha perso per 4-3 contro la Lazio, in una partita molto combattuta, ed infine battuto per 4-0 i serbi della Stella Rossa. Agli ottavi di finale la grande impresa: i campani hanno battuto la Juventus di Marco Baroni, campione in carica ed accreditata al bis in questa edizione della Coppa Carnevale. Ha deciso un gol di Alfonso Gargiulo, che ha permesso alla Juve Stabia di prevalere sui più quotati bianconeri. Da notare che questa partita è stata una delle tre -su otto ottavi- che non si sono risolte ai calci rigore, fatali a diverse corazzate come Inter (fuori con lo Spezia), Napoli (col Genoa), Fiorentina (Parma) e Lazio (Anderlecht). Ora la Juve Stabia è attesa ai quarti, dove affronterà il Parma di mister Fausto Pizzi. Per raccontare l’esperienza delle Vespe al Torneo di Viareggio 2013 ilsussidiario.net ha intervistato in esclusiva Mario Turi, allenatore della squadra.
Mister, alla vigilia del torneo si aspettava di passare il girone e addirittura di poter arrivare ai quarti di finale? Ad essere sincero: ero fiducioso sull’esperienza in questo Viareggio, ma non di arrivare fino a questo punto, e soprattutto di superare una squadra blasonata come la Juventus. Però ero sicuro di poter far bene in questo torneo, perché ho un buon gruppo che anche all’inizio del campionato Primavera ha fatto benissimo, prima che subentrassero altri fattori.
Quali nella fattispecie (dopo una buona partenza la Juve Stabia è a meta classifica nel girone B)? Ci è girata un pò storta nel senso che abbiamo avuto qualche infortunio di troppo. Inoltre qualche ragazzo è stato chiamato ad allenarsi in prima squadra, e non li abbiamo avuti sempre disponibili. Sono venuti meno i risultati e siamo finiti nella seconda metà di classifica, però nelle prime giornate si vedeva che questa squadra non era affatto male.
Nei quarti affronterete il Parma, che sinora ha sempre giocato con tre punte: adatterete il vostro modulo di base per contenerli meglio, oppure ve la giocherete a viso aperto? Noi non abbiamo un sistema di gioco fisso, siamo bravi a cambiare se c’è bisogno di adattarsi agli avversari. L’importante è che riusciamo quasi sempre ad essere una squadra equilibrata ad abbastanza propositiva. Naturalmente contro la Juventus lo siamo stati meno, perché i loro valori tecnici erano talmente importanti che non ci restava che aspettare e ripartire in contropiede. Saremmo stati presuntuosi se avessimo pensato di poter andare a prendere la Juve nella sua metacampo, con il pressing alto; invece abbiamo fatto dell’umiltà e dell’applicazione la nostra arma. Penso che anche contro il Parma non snatureremo questo modo di giocare, ma soprattutto il nostro modo di pensare e di intendere il calcio.
Come si può sintetizzare? E’ una filosofia fatta di tanta corsa, di cuore, applicazione e cervello.
Negli ottavi contro la Juventus, c’è stato un momento preciso della partita in cui ha pensato che l’impresa era fattibile?
Devo essere sincero: l’episodio che mi ha fatto pensare al passaggio del turno è stato quando abbiamo sbagliato il calcio di rigore (nei primi minuti, ndr). Dopo abbiamo avuto un contraccolpo psicologico, e nel primo tempo siamo stati in balia della Juventus; però quando abbiamo sbagliato il rigore ho pensato: è un segno del destino, sarà una partita sofferta ma proprio per questo la possiamo vincere di misura. Non so cosa me lo abbia fatto pensare, ma ne ero certo.
In questo momento sugli scudi c’è Alfonso Gargiulo, l’attaccante che ha siglato il gol partita contro la Juventus. C’è qualche elemento della sua squadra che vuole raccomandare? Si fa spesso il nome di Gerardi, che è un pò un piccolo Andrea Pirlo, e anche di Sorriso, un interno di centrocampo che ha fatto già tre gol a questo Viareggio. Però è un gruppo che fa della compattezza, dell’unione e dell’umiltà il suo credo, e del lavoro quotidiano la sua forza. Quindi non mi va di elogiare un singolo e sminuire il lavoro corale che c’è dietro.
Come interpreta il fatto che siano state eliminate tante corazzate, come Napoli, Inter e Lazio? Il Viareggio è una competizione particolare, che dagli ottavi in poi si decide a sfide secche, che terminano alla fine dei novanta minuti. Così la paura di sbilanciarsi, prendere gol e non riuscire a rimediare la fa da padrona. Per questo in campo si vedono spesso squadre contratte, che fanno fatica a giocare come in campionato, e i valori si livellano perché le motivazioni della squadre più piccole sono maggiori. Di conseguenza è facile arrivare ai calci rigore, e veder uscire le big.
La Juve Stabia si sta distinguendo anche a livello di prima squadra: è in contatto con mister Piero Braglia? Pensa di potergli fornire giocatori per l’anno prossimo? Io e Braglia abbiamo un confronto settimanale, tutti i mercoledì discutiamo la partitella infrasettimanale. Colgo sempre con molto piacere i suggerimenti che mi può dare un mister esperto come lui, sia dal punto di vista personale che per l’atteggiamento della squadra. Non mi chiede di far giocare la mia squadra come la sua, ma fa sì che i ragazzi conoscano i concetti del gioco del calcio, perchè anche in prima squadra si cambia spesso sistema di gioco e bisogna essere pronti a tutto. Qualche giocatore della Primavera già si allena con Braglia, l’altro Gargiulo, Alessio, è andato anche in panchina con la prima squadra: spero che qualcun altro possa debuttare da qui a fine anno.
(Carlo Necchi)