Ormai ci siamo. Inizia tra un paio d’ore la partita che ci può regalare gli ottavi di finale della Coppa del Mondo 2014, o che ci può rimandare a casa al primo turno per la seconda edizione consecutiva. Abbiamo già elencato i possibili protagonisti nelle probabili formazioni, abbiamo già indicato chi potrebbe essere l’outsider dell’una o dell’altra nazionale; vediamo ora quelli che sono gli esclusi di lusso, i giocatori cioè che sono rimasti a casa e non fanno parte della lista dei 23. D’accordo: anche Destro, Pepito Rossi, Toni e altri. Ma loro due hanno un “significato” particolare: sono i giocatori che andarono a segno nel 2-2 della finale per il terzo posto della Confederations Cup 2013. Esclusi da Cesare Prandelli per motivi diversi: ad Astori è stato preferito Paletta, mentre Diamanti ha pagato il trasferimento in Cina e dunque il monitoraggio meno stretto che il CT avrebbe potuto effettuare su di lui. La mancata convocazione di Alino ha destato qualche perplessità: già dell’Europeo di due anni fa era uno dei volti fissi della Nazionale. Novembre 2011, amichevole all’Olimpico di Roma: Italia-Uruguay. Vince la Celeste con un gol di Sebastian Bruno Fernandez Miglierina, all’epoca giocatore del Malaga. Un attaccante brevilineo (meno di 170 centimetri), seconda punta o trequartista che in patria si era fatto notare segnando con medie da bomber di razza nel Defensor Sporting, ed era poi passato al Banfield. Passato al Rayo Vallecano, ha giocato poco e per questo motivo Tabarez gli ha preferito un giocatore come Stuani, che può anche operare sulla fascia sinistra a centrocampo come si è visto nelle prime due partite contro l’Uruguay. Un altro protagonista del passato di questa sfida che oggi non ci sarà.
Anche Pierino Prati, ex attaccante della Nazionale italiana, ha commentato la decisiva sfida di oggi pomeriggio tra Italia e Uruguay in esclusiva per TuttoMercatoWeb: “Arriviamo a giocarci la partita più difficile e importante con una squadra nuova, tutto questo tempo non è servito a trovare un equilibrio e un modulo. Si va a sperimentare una soluzione nuova e mai provata, due allenamenti non bastano per farla entrare nei meccanismi dei giocatori. Quella di stasera sarà una gara difficile, in cui ci affidiamo al gruppo Juve, sperando che anche gli automatismi del campionato siano ereditati”, spiega l’ex centravanti. Quella della difesa a tre di cui tanto si parla, aggiunge Prati, è una soluzione “che doveva essere seguita sin da subito se ritenuta valida, perchè ridursi all’ultimo momento? Ci sono tanti giocatori non preventivati inizialmente nel gruppo azzurro, penso a Darmian e Verratti, non ci sono idee chiare, ci affidiamo alla struttura vincente di Conte in Italia, speriamo che possa essere vincente anche al Mondiale”. Infine un giudizio sul giocatore Azzurro che oggi pomeriggio potrà rivelarsi davvero determinante: “Immobile, senza dubbio. L’avrei chiamato molto prima intanto, è un’annata che gli va tutto bene e nella storia della Nazionale ci sono degli esempi in cui il capocannoniere viene chiamato e fa subito la differenza in azzurro”.
Nelle probabili formazioni di Italia-Uruguay, partita che decide chi delle due supera il gruppo D di Coppa del Mondo e va agli ottavi di finale, abbiamo individuato un protagonista per nazionale, il giocatore che potrebbe spezzare l’equilibrio in favore dell’una o dell’altra compagine e portare a casa il risultato. Vediamo allora quali sono. Può essere la partita della sua consacrazione. L’Italia ha bisogno di pareggiare, e di solito quando si chiede di abbassare il ritmo ci si rivolge ai registi di centrocampo; il classe ’92 che da Pescara in Serie B si è ritrovato titolare in Champions League ha la sua grande occasione. Dimostri che può convivere con Pirlo, che non ha timori reverenziali e che può guidare e dominare una linea mediana costringendo gli avversari a rincorrerlo. Ha la classe per farlo: scommettiamo su di lui. Dire Suarez o Cavani sarebbe banale. Noi scegliamo l’esterno alto dell’Atletico Madrid. Per due motivi. Primo: rappresenta l’utilità che i “comprimari” della Celeste dovranno avere se vogliono mettere in difficoltà l’Italia. Secondo: se Darmian sarà quello visto contro l’Inghilterra il suo costante buttarsi in avanti potrà costringere l’esterno del Torino a rimanere sulle sue e preoccuparsi maggiormente della fase difensiva.
Non solo i titolari saranno importanti in Italia-Uruguay: anzi, nelle probabili formazioni di questa sfida del gruppo D conteranno molto anche le panchine, perchè il caldo si farà sentire e i due Commissari Tecnici dovranno essere bravi ad attingere alle loro risorse alternative. Chi potrà risultare decisivo uscendo dalle lunghe panchine? Proviamo a scoprirlo insieme. Prendere in velocità gli esterni dell’Uruguay: Cerci è l’arma letale che Prandelli tiene in panchina. Ma si deve accendere, deve dimostrare di saperlo fare: per ora ha lasciato poco il segno. Ne ha potenzialmente più di Alvaro Pereira, Caceres o chi incrocerà da quella parte; allargare il campo e costringere i centrali a uscire, questa la missione che il suo CT gli chiederà di compiere se lo manderà in campo.Sarà banale, ma per ora altri giocatori su cui Tabarez puntava non hanno girato. Forlan, che in Italia ha avuto poca fortuna con la maglia dell’Inter, resta pur sempre uno dei capocannonieri di Sudafrica 2010. D’accordo che gli anni passano, però l’istinto del gol c’è sempre e allora il Maestro, che lo conosce alla perfezione, può chiamarlo per mettere dentro il gol della qualificazione.
Italia-Uruguay, ore 18.00, Estadio Das Dunas di Natal: il terzo incontro del girone D della Coppa del Mondo Brasile 2014 è decisivo per le due squadre. Una andrà avanti, l’altra sarà eliminata, e si tratterà in ogni caso di un addio doloroso visto che si tratta di due Nazionali che hanno scritto la storia del calcio. Un piccolo vantaggio per gli azzurri: il pareggio promuoverebbe l’Italia, che ha una differenza reti migliore. Sarà comunque una grande sfida, fra la “nuova” Italia più votata a palleggio e qualità, come voluto da Prandelli, e la temutissima coppia d’attacco Cavani-Suarez. Ma allora eccovi subito le probabili formazioni di Italia-Uruguay, che sarà arbitrata dal messicano Rodriguez, e tutte le notizie sulle due squadre.
Così ha parlato Cesare Prandelli nella conferenza stampa alla vigilia della partita:“Dobbiamo pensare positivo, nel momento in cui c’è stato il sorteggio saremmo stati contenti di essere in corsa per la qualificazione all’ultima partita. Noi non siamo capaci di scendere in campo per il pareggio. Andiamo per la vittoria. Non vogliamo subire, se ci toccherà di farlo dovremo subito essere bravi nel ripartire. Non ho ancora preso una decisione definitiva sul modulo: faccio così per non dare vantaggi agli avversari e perché voglio tenere tutti sulla corda. Non posso dare la formazione. Nessun paragone con altre vigilie, è la partita più importante della mia carriera. E non rilascio nemmeno dichiarazioni sul futuro, comunque vada noi dobbiamo pensare solo alla gara. La tattica? Ultimamente parliamo molto di questo aspetto, ma non dimentichiamo tutti gli altri requisiti necessari. Dobbiamo essere determinati a correre e lottare come l’Uruguay. Non possiamo perdere contrasti perché non ci andiamo con convinzione. Gli uruguaiani hanno un senso patriottico che noi non abbiamo, come Nazione. Siamo qui a rappresentare l’Italia, non dovremo essere da meno dei nostri avversari. L’Uruguay ha una delle coppie d’attacco più forti del Mondiale, con due giocatori che hanno senso del gol e sono difficili da contenere quando vanno nella profondità. Il nostro recupero fisico, però, è stato molto buono. Basta vedere i dati Fifa sulla nostra corsa nella partita con la Costa Rica, abbiamo gli stessi livelli atletici dell’Uruguay. Niente alibi. Poi è ovvio che il numero di sprint cambia a seconda della città e dell’orario. In questo Mondiale, molto equilibrato e aperto, i confronti diretti del passato non contano nulla. Dobbiamo essere propositivi, è un torneo che privilegia gli attacchi, nessuno o quasi ha incassato zero gol, anche se non ho ancora visto bene le statistiche. Ciro sa attaccare la profondità, ha senso del gol e aiuta la squadra. E’ un interprete moderno del ruolo, in prospettiva ha le caratteristiche per essere un giocatore completo. Mai detto che non possa giocare con Mario, ma se manderò in campo due punte, dovremo modificare un po’ l’aspetto tattico. Comunque non è il numero di attaccanti che conta… contro la Costa Rica alla fine ne avevamo in campo quattro e non abbiamo fatto molto. Servono volontà e organizzazione di gioco”. Praticamente certo comunque il 3-5-2 con la coppia Immobile-Balotelli, una novità assoluta che nasce in una partita così importante. Le caratteristiche dei due giocatori comunque si sposano bene, trovare l’intesa non dovrebbe essere troppo difficile. Novità in tutti i reparti: in difesa ci si affida all’intesa consolidata del blocco juventino, a centrocampo fuori il bocciato Thiago Motta e l’affaticato Candreva (ottimo con l’Inghilterra, molto meno con il Costa Rica), al fianco di Pirlo avremo Verratti – doppio regista come a Manaus – e Marchisio, con la sorpresa Darmian e il recuperato De Sciglio sulle fasce.
Partono dalla panchina diversi titolari della partita di venerdì scorsa, come Abate, Thiago Motta e Candreva, anche se i motivi delle scelte non sono uguali per tutti. In attacco restano a disposizione Cassano, Cerci e Insigne, cioè i tre subentrati a partita in corso contro il Costa Rica: nessuno dei tre aveva lasciato il segno, se verranno chiamati in causa sarà anche per loro una prova d’appello.
Un solo assente, ma di spicco: De Rossi si è fatto male contro il Costa Rica, e anche a causa dell’assenza del regista basso davanti alla difesa il c.t. ha deciso per il drastico cambio di modulo che vedremo a Natal oggi pomeriggio.
Un Oscar Washington Tabarez ispirato si è presentato ai microfoni della conferenza stampa della vigilia: “Giocare questa sfida è un dono del cielo. L’Italia ha fatto la storia del calcio, noi abbiamo la possibilità di realizzare una impresa altrettanto storica. Il nostro atteggiamento sarà modellato su quello degli Azzurri. Quando saprò la formazione di Prandelli allora darò istruzioni ai miei. Ecco perché mi riservo di cambiare qualche pedina rispetto alla squadra che ha battuto l’Inghilterra e che pure si è comportata benissimo. Il fatto che a loro basti un pareggio può essere un vantaggio alla fine, ma non prima. Nel senso che non condizionerà il comportamento dei miei ragazzi. E poi dopo la sconfitta contro la Costa Rica sapevamo pure alla vigilia del secondo match di non avere molte chance: bisognava fare i sei punti. Non credo che i nazionali uruguaiani siano attaccati al Paese più di quelli italiani, credo però nella loro superiore capacità di identificarsi col popolo, di interpretarne i sentimenti e le attese. Penso che Balotelli sia forte e dunque mi aspetto che giochi. Abbiamo preso le contromisure, i miei difensori sanno come va fermato. E se Prandelli caverà fuori qualche sorpresa dell’ultimo momento io cambierò la formazione per contrastarlo nel modo più efficace”. Salvo sorprese, il modulo sarà il 4-3-1-2, con Lodeiro “trequartista” (ma dovrà pure controllare Pirlo) alle spalle della coppia Suarez-Cavani, che è lo spauracchio di tutti gli italiani, come è giusto che sia visto che parliamo di due attaccanti eccezionali e che si trovano pure molto bene insieme, come ha dimostrato il primo gol di Suarez contro l’Inghilterra. A centrocampo il leader sarà Rodriguez dell’Atletico Madrid, al suo fianco pure il laziale Gonzalez oltre all’ex Palermo Arevalo Rios. La difesa potrebbe soffrire l’assenza di Lugano: il compito di guidare il reparto sarà dunque affidato a Godin, pure molto pericoloso sui calci piazzati in attacco. Lo juventino Caceres, l’ex interista Alvaro Pereira e l’ex laziale Muslera conoscono benissimo il nostro calcio, ma vale pure il contrario.
Anche in panchina abbondano le conoscenze, vecchie o nuove, del calcio italiano: da Gargano, Perez e Ramirez a centrocampo fino ad Abel Hernandez e Forlan che sono le due riserve in attacco, certamente il reparto migliore dell’Uruguay.
Vale lo stesso discorso fatto per l’Italia: una sola assenza, ma pesante. Mancherà infatti il difensore Lugano, capitano della Celeste e perno della retroguardia. Un “favore” di cui dovranno approfittare Balotelli e Immobile, vista l’inesperienza del sostituto Gimenez, 19 anni e una stagione da panchinaro all’Atletico Madrid.
1 Buffon; 15 Barzagli, 19 Bonucci, 3 Chiellini; 4 Darmian, 23 Verratti, 21 Pirlo, 8 Marchisio, 2 De Sciglio; 9 Balotelli, 17 Immobile. All. Prandelli.
In panchina: 12 Sirigu, 13 Perin, 20 Paletta, 7 Abate, 5 Thiago Motta, 14 Aquilani, 18 Parolo, 6 Candreva, 22 Insigne, 11 Cerci, 10 Cassano.
Indisponibili: De Rossi.
Diffidati: Balotelli.
Squalificati: nessuno.
1 Muslera; 22 Caceres, 13 Gimenez, 3 Godin, 6 A. Pereira; 20 Gonzalez, 17 Arevalo Rios, 7 Rodriguez; 14 Lodeiro; 21 Cavani, 9 Suarez. All. Tabarez.
In panchina: 12 Munoz, 23 Silva, 19 Coates, 4 Fucile, 16 M. Pereira, 5 Gargano, 15 Perez, 18 Ramirez, 11 Stuani, 8 Hernandez, 10 Forlan.
Indisponibili: Lugano.
Diffidati: Lugano, Godin, M.Caceres, Gargano.
Squalificati: nessuno.
Arbitro: Rodriguez (Messico).
Gioca in Italia, ma oggi ovviamente tiferà Uruguay. Gaston Brugman, trequartista del Pescara, ha commentato la sfida di oggi tra la sua Nazionale e gli Azzurri di Cesare Prandelli. Ai microfoni di Tuttomercatoweb.com dichiara: “La coppia Cavani-Suarez è di altissimo livello e tutto il gioco della squadra è calibrato sul loro gioco. L’Italia dovrà fare molta attenzione alle ripartenze. In quella fase di gioco l’Uruguay può essere micidiale”, avverte Brugman. Più in generale, secondo il calciatore la “Celeste” sta bene, “soprattutto sul piano motivazionale dopo la gara con l’Inghilterra. Era tanto tempo che l’Uruguay non vinceva contro una Nazionale europea al Mondiale. Credo che contro gli azzurri anche i tifosi potranno fare la differenza”. In favore dell’Italia, invece, c’è ovviamente la consapevolezza di poter concludere la gara anche con un pareggio: “Agli azzurri basta anche un pareggio per qualificarsi – spiega Brugman a Tuttomercatoweb.com – ma soprattutto sono convinto che a Natal si rivedrà la squadra dell’esordio e non quella che è stata sconfitta dalla Costa Rica”.
“L’Italia finora non ha fatto grandi cose, ma mi auguro che nelle prossime partite possa migliorare. Contro l’Uruguay sarà una partita molto difficile, soprattutto sul piano fisico”. Queste le parole dell’ex ct della Nazionale Cesare Maldini, intervenuto durante la trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma su Radio Crc e le cui dichiarazioni sono riportate da NapoliSoccer.net. Secondo Maldini i sudamericani “sono molto tosti e poi l’Uruguay è tecnicamente forte ed ha il marchio dei cattivelli. Non credo che la difesa a tre possa bloccare Suarez e Cavani. Però, Prandelli giudicherà meglio di me”. Balotelli come unica punta potrebbe anche andare bene, “ma c’è bisogno ai due esterni che lo affianchino. Immobile e Balotelli sono due attaccanti che non hanno nel loro istinto coprire e ritornare. Entrambi restano in attacco ed aspettano la palla buona”. Infine un pronostico sulla formazione che riuscirà ad aggiudicarsi il Mondiale: “L’Olanda è sempre stata una buona squadra. L’Italia mi auguro possa arrivare in finale. Secondo me quella azzurra è una buona squadra, ma non una grande squadra. Sicuramente migliorerà perché pian piano i giocatori capiscono così come l’allenatore”.
Continua a far parlare l’ipotesi della coppia d’attacco Immobile-Balotelli che Cesare Prandelli avrebbe deciso di schierare domani fin dal primo minuto nelle formazioni ufficiali in occasione della delicatissima sfida mondiale contro l’Uruguay. A poche ore dall’inizio della gara, Tuttomercatoweb.com ha contattato in esclusiva Enrico Chiesa, attuale tecnico della Primavera della Sampdoria ed ex attaccante di Parma, Lazio, Fiorentina e della Nazionale: “Credo che questa squadra possa giocare con ogni modulo davanti – ha detto – Con una punta sola come ha fatto nelle prime due partite, con le due punte, ma anche con tre. Per quanto riguarda la coppia Immobile-Balotelli credo che sia ben assortita, con il primo bravo a lavorare negli spazi e il secondo a muoversi verso il centrocampo a cercare palloni giocabili. Senza dubbio possono coesistere”. Un commento poi anche sulla difesa a tre composta da Barzagli, Bonucci e Chiellini: “Il modulo deve essere scelto in base allo stato di forma dei vari giocatori – ha spiegato Chiesa – Se domani la Nazionale sceglierà la difesa a tre è perché i giocatori sono in grandi di supportarla e garantire maggiori sicurezze a tutta la squadra. Con la difesa a tre la copertura degli spazi è maggiormente garantita e gli stessi giocatori corrono meno durante i novanta minuti”.
In vista della sfida di domani tra Italia e Uruguay, a tenere banco nelle ultime ore è la ove secondo la quale Prandelli starebbe pensando ad un cambio di modulo con alcune novità nella formazione per cercare di risollevare le sorti dell’Italia. Per approfondire questo tema la redazione di Calcionews24.com ha contattato in esclusiva Roberto Mussi, ex terzino della Nazionale tra i protagonisti dei Mondiali americani del 1994. Il 3-5-2 di cui ormai tanto si parla “potrebbe funzionare – spiega Mussi – ma secondo me nella partita contro il Costa Rica non è stata una questione di modulo ma piuttosto un discorso legato all’ intensità e all’ aggressività che i nostri avversari hanno messo in campo. Cambiare modulo ovviamente non è un segno positivo perché vuol dire che qualcosa non ha funzionato, ma se i tre difensori saranno quelli della Juventus credo che potrebbe essere la soluzione giusta, poiché è una difesa già ampiamente collaudata”. Dal rientro di De Sciglio fino alla conferma di Darmian, l’attuale vicepresidente della Massese si dice convinto che questi giovani “abbiano le caratteristiche giuste per poter dare una mano alla squadra soprattutto in fase di spinta e dare palloni giocabili ai nostri attaccanti”. In ogni caso, conclude Mussi, “se l’ Italia riuscirà ad imporre il proprio gioco come ha fatto contro l’ Inghilterra credo che non avrà problemi a far sua la partita, ma molto dipenderà dell’ intensità che riusciremo a mantenere”.
E’ tutto pronto per Italia-Uruguay, decisiva sfida mondiale in programma domani alle 18 sul campo dell’Arena das Dunas di Natal. Rodrigo Romano, giornalista uruguaiano di Tenfield e Gol Tv, ha parlato del match in esclusiva per Calciomercato.it. Si parte dagli Azzurri e, in particolare, da Andrea Pirlo che definisce “il giocatore più importante dell’Italia. Il gioco azzurro passa dai piedi dello juventino, è il cervello della squadra – spiega Romano – Se Pirlo ha spazio per pensare e lanciare è difficile che l’Italia perda. Se, al contrario, viene marcato e bloccato per la squadra di Prandelli tutto si complica”. Ma l’Italia, ha aggiunto, “non è solo Pirlo. Marchisio è un grande giocatore che s’inserisce e segna, Candreva ha disputato una grande stagione con la Lazio, Verratti è un calciatore importante con corsa, tecnica e dinamismo come dimostrato nel Psg”. Infine un paragone tra Balotelli e Suarez, le punte delle due formazioni: “Balotelli è un gran ‘9’ ma ha bisogno che si giochi per lui. Perde la pazienza molto rapidamente se non gli arrivano palloni giocabili o non segna. Ma è innegabile che ha una grande percentuale di realizzazione. Suarez è completo, segna, gioca spalle alla porta o come punta centrale. Penso che sia più forte di Balotelli”.
Italia-Uruguay si gioca domani (martedì 24 giugno) alle ore 18 di casa nostra: il teatro è l’Estadio Das Dunas di Natal, siamo alla terza e ultima giornata del gruppo D di Coppa del Mondo 2014. Una partita decisiva per il passaggio del turno: la differenza reti può essere decisiva e dunque con un pareggio gli Azzurri sarebbero agli ottavi di finale, ma con il secondo posto dietro la Costa Rica. In caso di vittoria bisogna sperare che l’Inghilterra batta i centramericani per passare come primi. L’arbitro di Italia-Uruguay sarà il messicano Marco Rodriguez, assistito dai guardalinee Marvin Torrentera e Marcos Quintero (suoi connazionali) e dal quarto uomo americano Mark Geiger.
Cesare Prandelli sta pensando ad un cambio di modulo, accantonando il 4-1-4-1 delle prime due uscite per passare anzitutto alla difesa a tre. Che sarà di stampo prettamente juventino: davanti al portiere Buffon i tre previsti sono Barzagli, Bonucci e Chiellini. Nel centrocampo a quattro dovrebbe esserci spazio anche per Mattia De Sciglio, che ha recuperato dall’ultimo infortunio: salvo imprevisti partirà sulla fascia sinistra con Darmian dirottato sulla corsia opposta. La coppia centrale sarà composta da Pirlo e Verratti: quasi sicuramente non ci sarà De Rossi che ha riportato un edema al soleo nell’ultima partita contro la Costa Rica. Per l’attacco dune ipotesi: la prima prevede l’impiego di Immobile assieme a Balotelli con uno tra Candreva e Marchisio a supporto; la seconda invece escluderebbe Immobile, dando spazio quindi a due trequartisti (Marchisio e Candreva) dietro all’unica punta Balotelli.
Oscar Tabarez dovrebbe proporre il modulo 4-3-1-2 con tanti “italiani” o ex a cominciare da Muslera in porta. In difesa l’unico dubbio riguarda Diego Lugano, che ha saltato la sfida contro l’Inghilterra per infortunio (ginocchio destro): si è allenato a parte e non dovrebbe farcela, al suo posto pronto ancora il classe 1995 Josè Gimenez, dell’Atletico Madrid. Terzini: Martin Caceres a destra e Alvaro Pereira a sinistra. A centrocampo probabile conferma per Alvaro Gonzalez, Arevalo Rios e Cristian Rodriguez, con Lodeiro avanzato dietro le due punte, naturalmente Cavani e Luis Suarez.