E così il Giro d’Italia 2012 finalmente è partito, per la gioia di tutti gli appassionati di ciclismo e gli innamorati della corsa rosa. Nella lontana Danimarca si è svolta la prima tappa, il prologo a cronometro di 8.7 chilometri di Herning. L’americano Taylor Phinney del Team Bmc ha impiegato 10 minuti e 26 secondi a coprire la distanza del cronoprologo e a conquistare la maglia rosa. Lo specialista statunitense si è lasciato alle spalle Geraint Thomas del Team Sky a 9 secondi e Alex Rasmussen della Rabobank a 13 secondi. Quarto Manuele Boaro del Team Saxo Bank, il primo degli italiani a 15 secondi. Ivan Basso è arrivato a 40 secondi, Damiano Cunego è arrivato a 1 minuto e 4 secondi. Michele Scarponi ha avuto un ritardo di 1 minuto e 11 secondi. Phinney è la prima maglia rosa statunitense dal 2008, quando Chris Vandervelde vinse il prologo di Palermo. Per parlare di questa edizione del Giro 2012 oramai partita abbiamo sentito Michele Bartoli, ex corridore protagonista e vincitore di tante classiche. Eccolo in questa intervista a ilsussidiario.net.
Come giudica la tappa di oggi?
Un prologo normale come tanti Giri, come tante partenze della corsa in rosa, prima di entrare veramente nella fase calda di questa competizione sportiva.
Ha senso partire fuori dall’Italia?
Penso di sì perchè rende il Giro più internazionale, poi negli ultimi anni questa cosa è diventata anche di moda.
Forse il ciclismo risponde ormai a esigenze commerciali.
Il ciclismo e tutto lo sport rispetto a un tempo risponde maggiormente a questioni commerciali, ma non ritengo sia una cosa negativa.
Sarà un giro senza il più forte, Alberto Contador.
Contador è sicuramente il ciclista numero uno al mondo, ma questo Giro va bene anche così.
Basso, Scarponi, Cunego saranno proprio loro a vincere la corsa in rosa?
Loro sono i favoriti, ma per quanto riguarda Scarponi e Cunego la Lampre dovrà scegliere chi sia il leader della squadra in questo Giro.
Scarponi però è già in ritardo da Basso in questa tappa d’apertura del Giro, conta qualcosa?
No, credo che conti veramente poco. Ricordo che Pantani fece una brutta prima tappa proprio nell’anno in cui vinse il Giro.
Le piacerebbe che in futuro si disputasse un Giro d’ Europa?
Sarebbe molto bello, se ne parlava già quando io correvo. Credo però sia una cosa irrealizzabile.
Tra le possibile sorprese chi vede in questo Giro? Si parla tanto di Kreuziger…
Se ne parla ormai da un po’ di anni. Bisogna vedere se è cresciuto per fare cose importanti. Altri nomi, oltre a lui, non ne vedo.
Come le sembra invece questo Giro? E’ meno duro del 2011?
E’ meno duro ma ha sempre una sua bellezza, un suo valore tecnico, con l’ultima settimana del Giro che dovrebbe decidere la corsa in rosa.
Giro di assestamento, quindi, prima dell’ultima settimana?
Non penso che sarà possibile infliggere gravi distacchi, anche perché non ci sono certamente tappe trabocchetto.
(Franco Vittadini)