Anche l’Italia è stata protagonista all’ultima edizione di Wimbledon. Non solo Gianluigi Quinzi, che ha vinto il torneo juniores: nei tabelloni principali abbiamo avuto quattro rappresentanti agli ottavi di finale, un risultato che non accadeva da tempo e che, considerata la precoce eliminazione di molte teste di serie, ci ha fatto sperare – soprattutto in campo femminile – che fosse possibile anche qualcosa di meglio. Così non è stato; pazienza, ma Flavia Pennetta può dirsi ben soddisfatta del suo torneo. Lo scorso anno veniva eliminata al primo turno (perdendo da Camila Giorgi); dopo il terzo turno alle Olimpiadi, sugli stessi campi, l’operazione al polso. Rientrata, ha faticato per ritrovare la giusta condizione, ma sull’erba dell’All England Club si è spinta fino alla seconda settimana battendo nell’ordine Elena Baltacha, Victoria Azarenka (senza giocare: la bielorussa si è ritirata) e Alize Cornet, con una straordinaria rimonta dopo aver perso 0-6 il primo set. Contro Kirsten Flipkens, poi semifinalista, Flavia ha avuto le sue occasioni, ma ha perso: restano giorni bellissimi, che tra l’altro le hanno permesso di scalare 66 posizioni nel ranking WTA e rientrare tra le prime 100 (proprio in centesima posizione), lei che è stata la prima italiana a raggiungere la Top Ten. Ora non intende fermarsi: impegnata in questi giorni nel torneo di Palermo, ha una nuova grinta, altre motivazioni e, cosa che non guasta mai, un nuovo sito internet (www.flaviapennetta.eu). IlSussidiario.net l’ha contattata in esclusiva per un commento sul suo Wimbledon e per i progetti futuri.
Flavia, hai giocato un grande Wimbledon: sei tornata quella di un tempo? Sono molto contenta di questa edizione. Ho ritrovato la grinta che mi contraddistingue da sempre.
E’ stato difficile ricominciare dopo tanti mesi di inattività? Rientrare nelle competizioni dopo un lungo e difficile stop come il mio non è mai semplice, per qualunque sportivo. Ho lavorato duro e con determinazione fin dai primi giorni della riabilitazione, ma la voglia di rientrare era troppa.
Il polso come va? Se dovessi fare una percentuale, diresti che sei al…? Direi che sono all’80%, il ritmo c’è, la testa pure.
Una buona condizione fisica anche dimostrata nel torneo londinese. Frutto di una preparazione particolare? Su cosa hai lavorato maggiormente col tuo allenatore? Il mio metodo di allenamento non e’ cambiato in nulla. La parte fisica è super importante e le dedico molto tempo.
Sull’erba hai dimostrato di saper giocare a buon livello, anche se dopo la partita contro la Cornet hai detto: “Non sento ancora quella sensazione”. Cosa pensi ti manchi ancora? Mi manca un po’ di continuita’. Giocare meglio i punti importanti.
Qualche rimpianto per essere uscita agli ottavi di finale, soprattutto visto il tabellone? Dispiace sempre uscire dal torneo, il tabellone era dalla mia grazie anche ad un po’ di fortuna, ma sono soddisfatta di come ho giocato.
Quali obiettivi ti poni per questa stagione: punti molto sugli US Open, torneo dove hai fatto quasi sempre bene? Gli US Open mi portano sempre a dei bellissimi ricordi e a delle ottime sensazioni. L’obiettivo principale è quello di ritrovare la continuità nei risultati e rientrare nelle posizioni di classifica che contano.
Importante anche l’aspetto mentale nel tennis, la concentrazione: quanto sono importanti per te? Ti è servito qui a Wimbledon? Davvero la testa nel tennis conta quasi quanto la preparazione fisica. Quindi me la porto ovunque… (sorride, ndr)
Hai dichiarato nel 2009: “Prima faccio la storia, poi faccio la mamma”. Se dovessi scegliere una grande vittoria, su cosa punteresti? Vorrei vincere un grande torneo. (Franco Vittadini)