Palermo lo staranno già rimpiangendo. A Parigi, superate le diffidenze iniziali, è diventato il nuovo idolo. Anzi, “il re”, come ci spiega Alessandro Grandesso, collega della Gazzetta dello Sport e grande esperto di calcio francese, intervenuto in esclusiva ai microfoni de IlSussidiario.net. Parliamo di Javier ‘Flaco’ Pastore. Il primo impatto dell’argentino con la nuova realtà non è stato di certo facile. Adesso, però, sono tutti convinti: è lui la stella più luminosa dell’intera Ligue 1.
Grandesso, la Francia intera sta osannando Pastore. Quanti rimpianti per i tifosi del Palermo…
Pastore è un giocatore unico, che spicca per eccellenza nell’intero panorama della Ligue 1. Quando è stato annunciato il suo acquisto per 43 milioni di euro, c’erano molti dubbi. Nessuno lo conosceva realmente, e non sono mancate le polemiche: ‘Ma come, tutti quei soldi, per uno così giovane, uno sconosciuto…’. Sono bastate 7 partite, con 5 gol e 2 assist, per farne il re di Parigi e, direi, di tutta la Francia. C’è L’Equipe che parla di lui da tre giorni, Dugarry ha scomodato paragoni con Zidane. Normale tanta attenzione. Al di là del talento, parliamo del giocatore che è stato il più caro della storia del calcio francese, ed è il nuovo leader di un club in fase di rilancio.
Lei parla, giustamente, di un club – il Psg – che si sta rilanciando. Sono i parigini i favoriti assoluti per la conquista del titolo?
Sicuramente il Psg è un serio candidato, anche se l’obiettivo ufficiale è entrare in Champions League. Va detto, però, che se spendi un’ottantina di milioni, il minimo che tu possa fare è vincere il campionato. In ogni caso, sta facendo molto bene. Ha battuto, tra gli altri, il Lione, una squadra che è in Champions da 12 anni consecutivi. Forse l’unica incognita è l’allenatore.
A Parigi, dopo Pastore, brilla la stella di Gameiro, accostato da Radio calciomercato in passato a Fiorentina e Juventus. Secondo lei è un giocatore pronto per la serie A?
Gameiro è stato vicinissimo soprattutto al Valencia, prima che lo prendesse il Psg. E’ un attaccante di grande qualità, che è sbocciato essenzialmente l’anno scorso, e poi ha trovato spazio anche in nazionale, come vice Benzema. E’ un giocatore piccolo, rapido, potente, molto tecnico. Ora è calato un po’, ad ogni modo deve ancora dimostrare qualcosa e questo sarà l’anno decisivo per lui. Quanto alla serie A, io credo che sia più attratto da campionati come Liga o Premier, dove guadagnerebbe di più. L’Italia, forse, non è molto allettante per lui, specie se dovesse correre il rischio di far panchina.
Un altro giocatore di cui si dice un gran bene è Yann M’Vila del Rennes.
Sì, è stato accostato al Milan e, in generale, un po’ a tutti i club europei. E’ un fenomeno. Ha 21 anni ma gioca come un veterano, sia al Rennes che in Nazionale, dove sta diventando il nuovo punto di riferimento. Non a caso, fece scalpore la sua esclusione dalla lista dei 23 in Sudafrica. Penso che possa far bene in qualsiasi campionato, anche se deve confermarsi, visto che è ancora giovanissimo (è un classe ’90, ndr).
La Juventus sta pensando a Cissokho per risolvere il problema del terzino sinistro, visto che De Ceglie non convince.
Secondo me De Ceglie vale Cissokho, ma è una mia opinione personale, non sono un procuratore… Cissokho arriva da un’annata molto deludente al Lione. Quest’anno ha fatto qualche gara interessante ma, nel complesso, direi che non ha rispettato le aspettative. Anche in nazionale ha fatto giusto qualche comparsata e poco più.
Dal Lione potrebbe andare via anche Gourcuff. A suo avviso, potrebbe ancora tornar buono per qualche italiana? Magari proprio per il Milan, che ha qualche problema di qualità a centrocampo.
Non credo che sia un affare fattibile. Non credo né che Gourcuff voglia tornare a Milano, né che il Milan sia disposto a riprenderselo. Si sono lasciati troppo male. In ogni caso, ritengo che Gourcuff sia un talento indiscutibile, che può e deve ritornare in primo piano. Per lui si parla di un interesse dell’Arsenal, ma per il momento sono semplici voci.
Restiamo sempre in tema di talenti di scuola Lione. Pjanic sta faticando a Roma: bisogna dargli ancora tempo o forse è arrivato troppo presto da noi?
Pjanic rischia di diventare un altro Menez, un incompiuto. A Lione doveva essere l’erede di Juninho, ma ha fallito completamente la missione. E’ un giocatore di qualità, ma non è mai stato costante. Forse si sono riposte troppe aspettative su di lui. Ad ogni modo, la Roma è una squadra ancora in costruzione. Con gli insegnamenti di Luis Enrique, potrebbe migliorare, chissà…
Talenti da consigliare alle italiane?
Sicuramente Marvin Martin del Sochaux, che lo scorso anno ha fatto una valanga di assist, e poi due giocatori del Tolosa, Tabanou e Moussa Sissoko. Due certezze assolute, per me, sono Andrè Ayew del Marsiglia e il belga Eden Hazard. Quest’ultimo potrebbe giocare ovunque, l’unico problema è che non accetta la panchina. Pare, comunque, che ci sia già una mezza intesa con il Real Madrid…
L’Inter affronterà in Champions il Lille, proprio la squadra di Hazard. Quali insidie si prospettano per i nerazzurri?
In estate il Lille ha cambiato molto e direi che si è rinforzato bene. E’ arrivato, tra gli altri, l’inglese Joe Cole, in prestito. E’ una squadra da temere per la velocità, per il gioco molto offensivo. Non ha molta esperienza in Champions, ma mi pare che stia ‘imparando’ in fretta. E poi il gruppo è molto unito, molto aggressivo, tutte doti che mancano all’Inter attuale. E’ un impegno rischioso per Ranieri.
Infine, un giudizio sulla nuova Francia di Blanc.
Blanc ha avuto un avvio in pompa magna. Da ricordare soprattutto le vittorie con Inghilterra e Brasile. Il bel gioco sembrava una priorità all’inizio del suo mandato, mentre ultimamente è stato messo un po’ da parte. E poi il ritorno di Ribery ed Evra – tra i protagonisti ‘al contrario’ della disastrosa spedizione sudafricana – ha fatto il resto. Mi pare che si sia un po’ perso lo spirito del rinnovamento, con l’arrivo di questi giocatori, pur tra i migliori nel loro ruolo. Alla fine, non credo che la Francia fallirà la qualificazione ai prossimi Europei, però le premesse facevano sperare ben altro…
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(Alessandro Basile)