Anche se il matrimonio con Gigi Buffon è giunto al capolinea, Alena Seredova è volata in Brasile insieme ai due figli Louis Thomas e David Lee per fare il tifo per la nazionale italiana. La bella Alena è arrivata in Brasile per il match contro la Costa d’Avorio, Buffon infatti non ha giocato la prima sfida contro l’Inghilterra. Sugli spalti a Recife Alena spiccava con indosso la maglia giallo fluo dell’ex marito Gigi Buffon. Ma, nonstante il sostegno dell’ex moglie, il portiere della nazionale italiana non è riuscito a parere il gol di Ruiz. Anche oggi Alena Seredova sta assistendo alla partita di Italia-Uruguay (clicca qui per seguire la diretta con noi). Questa volta la bella show girl indossa una semplice canotta nera, ma si è lasciata immortalare insieme a due tifosi dell’Uruguay vestiti da puffi: “Puffi dall’Uruguay. Smurfs from Uruguay. #ItaUru #ForzaAzzurri”.
Tutti sanno che oggi è il giorno di Italia-Uruguay, partita decisiva per entrambe le squadre per andare avanti in questa Coppa del Mondo. Solo una di queste due big accederà agli ottavi, d’altronde c’è chi è già tornato a casa, anche fisicamente. Si tratta della Spagna, e che questo Mondiale non fosse felice per le Furie Rosse lo si capisce pure dalle difficoltà del viaggio di rientro: grande paura per un fulmine che ha colpito l’aereo degli spagnoli nel corso dell’atterraggio all’aeroporto di Madrid Barajas. Per fortuna è stato solo un grosso spavento, senza nessuna conseguenza per i passeggeri, compresi i giocatori che poi hanno lasciato lo scalo senza rilasciare dichiarazioni. Una triste fine per un mondiale da dimenticare in fretta.
“Cavani è un gran bugiardo”. Così Maria Rosaria Ventrone, ex fidanzata del Matador, a SportMediaset, alla vigilia del match spareggio (ore 18.00 all’Arena das Dunas di Natal) tra Italia e Uruguay. La giovane napoletana (23 anni9 è stata la compagna dell’attaccante per più di un anno, prima che l’uruguagio la tradisse e lasciasse per Micaele Orsi, nonché Miss Uruguay. Queste le parole della Ventrone: “Lui mi confidava sempre che teme il possesso palla e ama giocar di sponda. Non capisco tanto di calcio, ma conosco Edi come le mie tasche. So che se oggi dovesse perdere contro l’Italia, gli farà male. Molto”. E non manca un duro attacco sul piano personale, a proposito del più grande difetto di Cavani (la fragilità, a detta della ragazza): “Nella vita e in campo non sarà mai un leader. Le bugie e la fragilità caratteriale non lo renderanno mai un uomo”.
L’Uruguay è pronto e ci crede. Contro la Celeste la nostra Nazionale si gioca la qualificazione agli ottavi di finale: ci basta un pareggio. I giocatori di Oscar Washington Tabarez, almeno alcuni di loro, devono molto alla Serie A: dodici di questa rosa giocano o hanno giocato da noi. Negli spogliatoi, prima delle partite, si caricano così: un mini-briefing, qualche parola del capitano, la concentrazione da trovare per metterla sul campo. Contro l’Inghilterra è andata bene: una doppietta di Luis Suarez e la Celeste è ancora in corsa. L’Italia si preoccupi: contro l’orgoglio del Rio de la Plata è sempre meglio non scherzare.
Thiago Silva cuore rossonero. Il difensore del Paris Saint-Germain e della nazionale verdeoro non ha mai tenuto nascosto il dispiacere di aver lasciato il Milan, “costretto” dalla società che aveva necessità di fare cassa. Il centrale più forte del mondo si è più volte detto tifoso del Diavolo e speranzoso, un giorno, di poter tornare a Milano. Non gli credete? Sui parastinchi con i quali sta giocando il mondiale fanno capolino due stemmi, oltre alle iniziali del suo nome: oltre alla bandiera del Brasile, ecco il simbolo dell’AC Milan. E i cuori dei tifosi rossoneri tremano…
Luis Suarez: da calciatore a steward? L’attaccante del Liverpool e dell’Uruguay – che alle 18.00 italiane affronterà l’Italia, all’Arena das Dunas di Natal, nello spareggio per accedere alla seconda fase del Mondiale in Brasile – ha un sosia che lavora per Ryanair. Il giovane steward non poteva certo passare inosservato e i passeggeri inglesi sul volo hanno intonato, sulle note di Just Can’t Get Enough dei Depeche Mode (base di molti canti sportivi britannici) un coro in suo onore, accolto da un sorriso dal clone del “Pistolero”.
A poche ore dall’inizio di Italia-Uruguay, il centrocampista del Siena Guillermo Giacomazzi ha parlato della delicatissima sfida mondiale ai microfoni di Tuttomercatoweb. Il punto di forza della Celeste, spiega Giacomazzi, “è la cattiveria, l’agonismo, non dare mai la palla per persa. Noi non siamo come i cileni, i messicani o i colombiani. Ho giocato per dieci anni in Nazionale, ho visto grandi calciatori ma mai una squadra che giocava da squadra. Ci difendevamo bene con ordine, dietro solitamente con un difensore di personalità e in avanti poi abbiamo sempre avuto 2-3 grandi giocatori”. E’ proprio così anche adesso: “Magari possiamo dire che la squadra gioca da provinciale, che si difende e fa male in ripartenza. E davanti ci sono Cavani e Suarez, che a mio avviso sono la coppia d’attacco più forte del Mondiale. Cavani inutile descriverlo, ha fatto vedere tutto il suo talento in Italia, ma Suarez gli è persino superiore”. In tutti i casi, dice ancora il calciatore, il fattore climatico non può essere considerato un alibi per l’Italia: “Capisco per le europee che è dura giocare con il caldo e l’umidità del Brasile, ma posso assicurare che lo è anche per l’Uruguay che ha un clima più simile a quello italiano, a differenza magari di Cile, Colombia o la stessa Costa Rica che con gli azzurri ha sfruttato alla grande l’abitudine a giocare in certe condizioni climatiche. E poi da Montevideo a Recife ci sono cinque ore d’aereo, quindi non è così vicino”.
Su twitter è intervenuto a sostenere la nostra nazionale di calcio impegnata oggi contro l’Uruguay (due risultati utili su tre per passare diretta agli ottavi) anche il campione del mondo Paolo Rossi. Noto a tutti come Pablito nomignolo ricevuto ai tempi del mondiale spagnolo del 1982, Rossi fu il trascinatore insospettato di un’Italia che – partita malissimo – alla fine si ritrovò ad alzare la Coppa del Mondo. Fu una impresa, la mitica Italia di Bearzot che proprio come l’Italia di quest’anno quasi non superò il primo turno di qualificazione. Ma è sempre così con la nostra squadra, anche se poi si finisce a vincere, anche nel 2006, e Paolo Rossi lo ricorda nel suo twitter: Oggi è la prova del nove! Di solito noi italiani diamo il meglio di noi stessi nelle difficoltà. Prova difficile ma possiamo farcela…, ha scritto. Il suo post ha ricevuto un sacco di commenti, gente che nel 1982 seguiva le sue imprese e altri invece ancora troppo piccoli per farlo. “Andavo all’asilo. Non capivo nulla di calcio. Ma seguivo Te e avevo deciso che da grande ti avrei sposato!” scrive addirittura una tale Giulia. Qualcuno invece sogna ancora quella squadra mondiale: “vai Paolo entra in campo con Zoff Gentile Cabrini Scirea Tardelli ecc”.