Nella prima giornata della Youth League, competizione giovanile voluta dalla Uefa parallelamente alla Champions League, la Juventus ha pareggiato col Copenhagen, mentre Milan e Napoli hanno vinto rispettivamente con Celtic e Borussia Dortmund. Il torneo prosegue oggi, con la stessa formula e lo stesso calendario delle squadre maggiori. La Juventus giocherà in casa alle 15.00 contro il Galatasaray, il Milan alle 19.00 in Olanda contro l’Ajax, il Napoli alle 20.00 in Inghilterra contro l’Arsenal. Una manifestazione interessante, che permette alle nostre squadre Primavera di confrontarsi con i club più titolati d’Europa, anche se è legata ai meriti delle prime squadre e non ai risultati nel Campionato Primavera, che a giugno fu vinto dalla Lazio in finale contro l’Atalanta. Il calcio giovanile vede da tempo ai vertici la Spagna, mentre in Italia – anche per ragioni economiche – stiamo tornando negli ultimi anni a investire sui vivai. Per parlare di tutto questo abbiamo sentito Sergio Zanetti, fratello del capitano dell’Inter e allenatore della Primavera del Livorno, con una lunga esperienza nelle giovanili di molte squadre italiane. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Come vede la situazione del calcio giovanile in Italia? E’ migliorata negli ultimi 2-3 anni, ma ci vorrà sicuramente tempo per arrivare a buoni risultati.
Secondo lei rispetto agli anni precedenti cosa è cambiato? Si lavora e si punta più sui giovani, anche perché mancano soldi da investire in altro modo.
Che giudizio dà sulla Youth League? E’ una manifestazione di buon valore tecnico che permette alle squadre italiane di fare esperienza. Un ottima vetrina per i nostri giovani calciatori.
Perché secondo lei il calcio giovanile spagnolo è ai vertici? E’ da tanto tempo che lavora sui giovani e questo gli ha permesso di raccogliere risultati molto importanti.
A che livello è invece il calcio argentino? Nascono talenti importanti che però mancano di quella capacità tattica che invece si ha in Europa. Due club molto validi nel lavoro sui giovani sono il Rosario Central e il Newell’s Old Boys.
Com’è la sua esperienza al Livorno? Molto buona, sono qui dal 22 luglio e in questi due mesi e mezzo penso di aver fatto un lavoro certamente positivo.
Che rapporti ha con Nicola? Tutti i giorni o quasi ci vediamo e ci confrontiamo, lui mi chiede sempre consigli sui ragazzi della Primavera che potrebbero essere convocati in prima squadra.
Ci può fare qualche nome? Ci sono Biasci e Bartolini, che avevano cominciato la preparazione con la prima squadra e ora sono tornati da noi. Loro sono veramente calciatori promettenti.
Nelle altre squadre Primavera quali giocatori considera più promettenti? Posso parlare soprattutto dei giocatori dell’Inter, che conosco meglio avendo lavorato nella società nerazzurra: Tassi e Capello sono molto promettenti. Mi piace anche Lombardi della Lazio.
Quali sono i problemi dei calciatori che fanno parte di una squadra Primavera? Il salto in prima squadra non è mai facile. Fornire un rendimento uguale è la cosa più complicata per il tipo di calcio che si pratica.
Due parole su suo fratello Javier Zanetti: quando tornerà a giocare? L’infortunio che ha subito è il primo di una carriera in cui non ha mai avuto mai problemi. Javier sta decidendo quando rientrare, dovrebbe farlo a novembre. Non so poi quando smetterà di giocare. Lui vive alla giornata. E’ troppo innamorato del calcio, spera di farlo il più tardi possibile. (Franco Vittadini)