Il sito www.laprovinciapavese.it riporta una notizia che, se verifcata, avrebbe veramente dell’assurdo e del vergognoso. Il tutto sarebbe accaduto durante l’incontro – ultimo della stagione e decisivo – che doveva assegnare il titolo del campionato allievi provinciale girone A (dove giocano calciatori di 16-17 anni) tra la squadra del Garlasco e il Motta Visconti.
Al termine della gara i supporters della squadra locale (quelli del Motta Visconti) avrebbero intonato cori inneggianti al delitto Poggi, come pesantissimo sfottò per il sorpasso avvenuto ai danni della squadra del Garlasco.
A conferma di quanto accaduto ci sarebbero le parole di Stefano Masocco, allenatore dei giovanissimi del Garlasco, mentre i dirigenti del Motta negano indignati: “Domenica non è successo nulla” ribadiscono. Il Garlasco calcio aspetta il referto arbitrale e poi “valuteremo segnalazioni agli organi disciplinari sportivi e alla magistratura”, dice Francesco Santagostino, consigliere comunale uscente e dirigente regionale della Lega dilettanti. “Perché”- aggiunge – “è inaccettabile il riferimento ingiurioso alla morte violenta di Chiara Poggi, assassinata nella sua casa di Garlasco”. Inaccettabile anche “il richiamo al presunto ruolo che avrebbe avuto nel delitto il fidanzato di Chiara, già assolto nel processo di primo grado”.
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Il coro in oggetto è il seguente, che riportaimao per dovere di cronaca: “Alberto salta il cancellino, uccidi Chiara con il coltellino. Stasi alè alè”.
Mauro Roncon, allenatore degli allievi del Garlasco dice: “Siamo disgustati per la mancanza di rispetto verso una ragazza morta in modo tanto orribile – dice – e per il dolore della sua famiglia, che comunque non avrà mai fine, indipendentemente dalle vicende processuali”. Non ci sarebbe stato invece nessun coro offensivo secondo Mattia Tacconi, allenatore allievi del Motta: “Se qualcuno ha pronunciato frasi ingioriose, sarà stato un tifoso isolato. Nessuno lo ha sentito”. Si dichiara sdegnato anche il sindaco di Garlasco, che dice: “il Comune è pronto a presentare denuncia a nome dell’intera comunità contro i responsabili”.