Il Verona pensa in grande. Lo ha fatto con gli acquisti di Luca Toni ed Ezequiel Cirigliano. Con loro potrebbe arrivare anche Bosko Jankovic dal Genoa, per completare un terzetto di giocatori di grande qualità tecnica che potrebbero aiutare molto per centrare una tranquilla salvezza. Richieste alla squadra gialloblù arrivano per gli elementi di spicco della rosa, cioè Jorginho seguito dal Manchester City ed Emil Hallfredsson dal Sunderland. Se i veneti dovessero riuscire a tenerli, presenterebbero una formazione in grado anche di puntare a posizioni di medio-alta classifica. La dirigenza sta coltivando un progetto importante, che comprende anche la costruzione di un centro sportivo che possa essere il fiore all’occhiello del Verona calcio. Per parlare del calciomercato del Verona abbiamo sentito Giuseppe Galderisi, ora allenatore, uno dei protagonisti dello storico scudetto del 1984-1985. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Come giudica Cirigliano? E’ un centrocampista che mi piace molto, un grande acquisto per il Verona.
Luca Toni basterà per l’attacco? Toni fa reparto da solo, è ancora integro fisicamente ed è uno di quei giocatori che sarà certamente determinante per il Verona.
Il Manchester City su Jorginho? Cosa farebbe il Verona senza di lui? Quando hai giocatori di qualità come lui, tanti club importanti lo cercano. Non so se il Verona potrà contare ancora su Jorginho la prossima stagione, so solo che se la formazione gialloblù vorrà fare un mercato di valore, dovrà probabilmente rinunciare a qualche giocatore di talento.
E il Sunderland vuole Hallfredsson… Vale lo stesso discorso fatto per Jorginho. Hallfredsson è un altro giocatore di notevoli qualità tecniche ed è cercato da molti club.
Jankovic sarà gialloblù? Non so come si stiano sviluppando le trattative col Genoa, certo che avere Jankovic in squadra sarebbe un ottima cosa.
Albertazzi sarebbe un buon acquisto? Sì, il giovane rossonero potrebbe fare bene al Verona.
Come giudica l’operato del Verona in questo calciomercato finora? La dirigenza gialloblù sta costruendo un Verona di alto livello. Ci sono idee chiare, c’è l’ambizione di fare bene, con la consapevolezza di non poter fallire il primo anno di serie A, che è sempre il più difficile.
Ci sono analogie col suo Verona? In tutti e due casi la volontà di disputare degli ottimi campionati. Adesso forse non è più possibile che una provinciale vinca lo scudetto. Di quella stagione trionfale ricordo che eravamo solo 17 giocatori in rosa oltre a due protagonisti fantastici di quel successo, l’allenatore Bagnoli e il general manager Mascetti. Ora a poco a poco si potrà migliorare e magari puntare a posizioni interessanti nel campionato italiano.
Come giocherà il Verona di Mandorlini? Il modulo tattico si può sempre adattare ai calciatori. In ogni caso Mandorlini è molto bravo a utilizzare il 4-3-3 con due esterni e una punta. L’atteggiamento in campo delle sue squadre, che sanno sempre raggiungere ottimi livelli di gioco, conferma il valore di questo allenatore. (Franco Vittadini)