I fan della prima ora se ne sono accorti subito. Via Twitter, ovviamente: appena Roger Federer ha postato le foto dei suoi allenamenti ad Amburgo, i commenti sono partiti quasi all’unisono: “Ma come, ha una racchetta nuova!” (stiamo parasfrasando e riassumendo le espressioni di stupore”. Già: perchè, pur se lo sponsor resta naturalmente lo stesso, cambia la misura. Federer userà una racchetta da 98 pollici quadrati, abbandonando la 90. Cosa cambia? Intanto l’amarcord: era il ed eravamo ad Amburgo (dove oggi gioca lo svizzero) quando il Re cambiò per la prima e unica volta la sua racchetta, passò a una 90 dalla 85 che utilizzava il suo idolo Pete Sampras e, come risultato, iniziò a diventare leggenda. Come primo passo la Top Ten, poi innumerevoli titoli (quasi 80) tra cui 17 dello Slam. Poi, probabilmente qualcosa a livello di gioco: perchè la racchetta misura 98 è quella utilizzata da Novak Djokovic, oggi numero 1 del ranking ATP, mentre Rafa Nadal addirittura utilizza una 100 pollici. Tecnicamente, questo nuovo attrezzo dovrebbe consentire a Roger di imprimere una potenza maggiore ai colpi facendo però meno sforzo rispetto al movimento del suo braccio. Cambia il margine di errore, che si assottiglia perchè la pallina va sempre colpita al centro: questo però per lo svizzero non dovrebbe essere un problema. Insomma, una svolta quasi epocale: Roger ha capito che il fisico non è più quello dei tempi d’oro, che gli avversari più forti lo prendono anche a pallate se lui non sta bene e di conseguenza ha bisogno di trovare nei mezzi esterni una via per migliorare e tornare ai livelli che conosce. Da parte nostra, pur se sicuramente questa scelta porterà qualche beneficio (ci fidiamo di Federer, e comunque sono questioni tecniche e accertate) ci permettiamo di dire una cosa: un tempo giocavano tutti con le racchette di legno, non c’era tutta questa attenzione maniacale a incordatura, telaio e misura eppure chi doveva vincere lo faceva, sempre o quasi. Anche per Roger, ne siamo certi, il cambiamento è solo uno stratagemma in più, non certo la soluzione unica per tornare al top delle classifiche. Il tempo ci darà come al solito la sua risposta, ma il talento non si misura a pollici. (Claudio Franceschini)