Rivoluzione nel programma della trentasettesima giornata di serie A. Come è noto, ieri il prefetto di Firenze aveva disposto per motivi di ordine pubblico lo spostamento della partita Fiorentina-Palermo dalle ore 15.00 alle ore 12.30 di domenica, dato che in quel giorno farà tappa nel capoluogo toscano il Giro d’Italia, con una frazione che farà da anteprima dei Mondiali di ciclismo che a settembre si svolgeranno appunto a Firenze. La decisione del prefetto aveva però suscitato le ire di Maurizio Zamparini, presidente dei rosanero, che non aveva gradito per niente una decisione che faceva saltare la contemporaneità delle partite delle squadre impegnate nella lotta salvezza. Oggi la Lega Calcio ha posto tardivo rimedio (si sa dallo scorso mese di ottobre che domenica a Firenze passerà il Giro) a questa incresciosa situazione, decidendo di spostare alle ore 12.30 anche Genoa-Inter e Chievo-Torino, le partite cioè che coinvolgono le rivali dirette dei rosanero nella lotta salvezza. L’effetto sarà così di avere un “super-pranzo” con tre partite, ma alcune riflessioni si impongono. La prima è dovuta appunto alla tempistica delle decisioni: perché arrivare così a ridosso delle partite, quando si sarebbe potuto agire con maggiore anticipo? La seconda è: se la contemporaneità è ritenuta necessaria, si dovrebbero giocare alle ore 12.30 anche Napoli-Siena (pure i toscani sono ancora in corsa per la salvezza, pur con poche speranze) ma pure Milan-Roma e Udinese-Atalanta, che invece sono le partite che vedranno impegnate le rivali dei viola per la qualificazione europea – oppure la contemporaneità vale solo per la salvezza? Infine, l’ultima considerazione, forse la più amara: siamo proprio sicuri che la contemporaneità garantisca partite combattute senza pensare ai risultati altrui? Genoa-Torino di ieri sera – senza tornare troppo indietro nel tewmpo – sembra dire di no…