L’acquisto di Neymar finora non ha portato grandi benefici in campo al Barcellona, ma ora per il presidente catalano Sandro Rosell il grande affare dell’estate 2013 rischia addirittura di avere effetti devastanti. Infatti, secondo quanto pubblicato oggi in esclusiva dal quotidiano politico spagnolo El Mundo, giovedì scorso un socio del club, Jordi Cases, ha denunciato Rosell presso l’Audiencia Nacional, il tribunale supremo di Spagna, per appropriazione indebita e distrazione di denaro nell’operazione che ha portato all’acquisto di Neymar. Il passaggio del brasiliano dal Santos ai blaugrana è stato quantificato ufficialmente dal club catalano in 57 milioni di euro. La cifra è sempre sembrata troppo bassa per il valore del giocatore, una delle stelle planetarie del calcio, e recentemente il Barcellona ha parzialmente rettificato quella cifra, aggiungendo altri 7,9 milioni di euro per l’acquisto di tre giovani e due amichevoli il cui prezzo non è stato quantificato, ma che secondo El Mundo costano ai blaugrana altri 9 milioni di euro. L’ammontare totale salirebbe dunque a 74 milioni di euro. La denuncia nei confronti di Rosell riguarda comunque una parte dei 57 milioni originari: secondo quanto trapelato dalle dichiarazioni del presidente del Santos, il club brasiliano ha incassato solo 17 milioni di euro per la vendita del proprio gioiello. Gli altri 40 sono stati versati alla (Neymar e Neymar), la società del padre del giocatore, che si chiama come il figlio. Ed è qui che secondo il socio Jordi Cases (il Barcellona infatti ha ben 172.000 soci, massimo esempio di azionariato popolare nel mondo del calcio) i conti non tornano: secondo la versione pubblicata dal giornale iberico, l’accusatore di Rosell sostiene che il presidente del Barcellona “o si è tenuto i 40 milioni o ha permesso che li prendessero altri partecipando alla spartizione del bottino”. Tanto Rosell quanto gli altri dirigenti blaugrana si sono sempre rifiutati di rispondere alle domande su questi 40 milioni, adducendo una clausola di confidenzialità presente nel contratto d’acquisto del giocatore. Ora, se la denuncia va avanti, dovranno risponderne davanti al giudice.