Fine della prima settimana a Wimbledon. Come di consueto – e succede soltanto qui – la domenica di Londra è sacra: oggi non si gioca, si riposa e pazienza che ieri la pioggia sia caduta praticamente ininterrotta da mattino a tardo pomeriggio, facendo ritardare il programma del terzo turno che, infatti, non si è concluso. Si riparte lunedi, ma noi un primo sguardo a quanto è successo possiamo già darlo. Anzitutto, la notiziona del sabato: Serena Williams è fuori dal torneo. Eliminata per il secondo anno consecutivo prima di arrivare ai quarti, soprattutto la numero 1 del mondo (che ha perso da Alizé Cornet in tre set, avendo vinto il primo) fallisce il terzo Slam consecutivo, fermandosi agli ottavi o anche prima. Domanda, che viene legittima: è la fine del suo regno? Gli anni saranno 33 a settembre, quanto fatto nelle ultime due stagioni è impressionante, ma il fisico che tanto l’ha aiutata a dominare sulle altre può anche essere un fastidio. Sarebbe la prima volta dal 2011 che Serena non vince uno dei quattro Slam (mancano gli US Open), soprattutto sarebbe la prima stagione dal 2006 senza una finale in un Major. Capite bene la proporzione: un grande sussulto, che ha fatto tremare il tabellone come già era accaduto lo scorso anno. Adesso opportunità per tutte: gode Maria Sharapova che la eviterà nei quarti, anche se prima la russa dovrà concentrarsi su Angelique Kerber e non è che Cornet o – peggio – Eugenie Bouchard che ha vinto un bel match contro Andrea Petkovic siano avversarie morbide (anzi). Gode Simona Halep, la testa di serie numero 3 che ha faticato al secondo turno ma ieri ha spazzato via la diciassettenne Belinda Bencic, che avrà un futuro da Top Ten e anche di più. Gode Sabine Lisicki, la finalista del 2013: era stata lei a far fuori Serena un anno fa, ma l’emozione l’aveva inchiodata nell’ultimo atto contro Marion Bartoli. Ora ha l’occasione della vita: ieri sera ha vinto il primo set (6-4) contro Ana Ivanovic in quella che è la sfida di terzo turno più bella, poi l’organizzazione (pessima) ha fatto giocare due game (1-1) e interrotto per oscurità, mentre su altri campi si continuava. Non si poteva fermare la baracca a fine primo set? Misteri;
Intanto in campo maschile Rafa Nadal ha perso un altro set, sempre il primo, contro Mikhail Kukushkin ma poi l’ha triturato senza voltarsi indietro (triplo 6-1). Da chiedersi cosa farà lo spagnolo quando incrocerà avversari più temibili, già agli ottavi il giovane Nick Kyrgios che finalmente sembra aver fatto un salto di qualità potrebbe dargli filo da torcere. Agli ottavi anche Roger Federer che ha sbadigliato contro Santiago Giraldo e prenota la semifinale contro Rafa (ma prima avrebbe il connazionale e amico Wawrinka), avanza Tommy Robredo che sancisce ancora una volta il fallimento di Jerzy Janowicz, incapace di portare a termine la rimonta arrivata al quinto set e ancora una volta schiacciato dal peso della responsabilità di dover fare il passo decisivo. E gli italiani? Male, lo abbiamo detto: degli undici che erano partiti per il Regno Unito ne sono rimasti… uno. Che è clamorosamente Simone Bolelli, risorto dalle ceneri di una carriera che sembrava chiusa male e che invece gli sta regalando un possibile ottavo a Wimbledon. L’oscurità ha fermato il suo incontro con Kei Nishikori, testa di serie numero 10, sulla totale parità: 2-2 nei set e 3-3 nei game del quinto. Se ce la farà, il bolognese si regalerà un incredibile quarto turno contro Milos Raonic, un altro che ora mai tra i primi otto ci sa arrivare con costanza. Si riprende domani: vedremo altre sorprese?
(Claudio Franceschini)