Fiorentina-Atalanta 3-1 e viola qualificati ai quarti di Coppa Italia. Fiorentina superiore, più presente nei 90 minuti e quindi vincente. Un sillogismo facile, troppo facile, anche se si può partire superficialmente da qui, per l’analisi del match alla luce dei numeri. I parziali della partita del ‘Franchi’, in effetti, sono tutti a favore degli uomini di Montella, a partire da un possesso palla di 58 a 42% e di una supremazia territoriale da 15′ e 40” a 9′. Ma sono dati che pressochè in tutti gli incontri della Fiorentina, per stile di gioco, riscontriamo. E allora eccoci alle chiavi di volta (arbitro ed errori a parte): 13 occasioni a 7 per i padroni di casa; di queste, 5 tiri in porta per la Viola e solo 1, il gol di Bianchi, per la Dea. Parte prima del nuovo sillogismo, meno terra-terra rispetto al precedente, che costruiamo. La pericolosità doppia delle offensive, quindi, 66 a 33% ed i passaggi riusciti: 73% per la Fiorentina e solo il 64% per l’Atalanta. Parte seconda e che porta alla conclusione, già espressa prima. Ovvero, Fiorentina vincente. Infine eccoci ai singoli: qui troviamo l’unico spunto per quanto riguarda i nerazzurri, ovvero Migliaccio sul gradino più alto della “classifica” relativa ai palloni recuperati, ben 31. Non sono bastati, comunque, all’ex della partita per meritarsi una sufficienza in pagella. Essendo il supplente di Pizarro, poi, non poteva che essere Badelj il migliore quanto a passaggi completati. Il centrale croato è sembrato però in molti frangenti un pò troppo lento.L’ultimo parziale è quello dei tiri in porta: 7 quelli della coppia Cuadrado-Gomez, che firmano non a caso la vittoria e la qualificazione dei toscani.
Spazio alle interviste del post partita. Soddisfatto Vincenzo Montella, come riporta sul suo sito la ‘Gazzetta dello Sport’: “Chi ha giocato meno sta entrando nei meccanismi della squadra e tutti hanno fatto un buon primo tempo; poi sul 3-0 un po’ di attenzione è calata. Abbiamo speso un po’ di più del previsto. Due volte la Roma in dieci giorni? Sicuramente adesso pensiamo alla prossima in campionato”. Non poteva mancare, stavolta dopo tanto tempo in senso positivo, una domanda dei giornalisti su Gomez: “I gol aiutano un attaccante, non solo chi è abituato a farne tanti. E’ un vantaggio per lui e per la squadra, avrà più fiducia in se stesso“. La risposta di Stefano Colantuono è molto più concentrata sugli episodi e sull’andamento arbitrale del match: “Non mi voglio soffermare sull’episodio del rigore, credo sia stato abbastanza chiaro. Inutile commentarlo ancora. Che c’è da dire… Gomez ha ammesso che non c’era rigore. Avrebbe dovuto dirlo all’arbitro? Lo capisco, nel calcio ci sono anche queste cose. Non ho nulla da dirgli”. Poi sull’espulsione: “Forse ho protestato un po’ troppo, ma l’episodio avrebbe tolto la pazienza a tutti. Richards aveva dato un colpo al volto a Migliaccio, neanche fischiata la punizione… Non c’era bisogno nemmeno del’ammonizione, ma almeno il fallo… Viene da pensare male, ma non voglio farlo“.
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