Il tema Cassano-Nazionale è il più gettonato in questo inizio di stagione. Abbiamo intervistato, in esclusiva a ilsussidiario.net, Pierluigi Pardo, giornalista e telecronista Sky, nonché curatore dell’autobiografia del campione barese: “Dico Tutto”, libro che ha riscosso un grande successo con più di 100 mila copie vendute. A lui abbiamo chiesto di raccontare Antonio Cassano come giocatore e come uomo.
In questi giorni si è parlato spesso della mancata convocazione di Cassano in Nazionale. Che problemi ci sono nel rapporto tra lui e Lippi?
Cassano non ha nessun problema con Lippi, lo ha detto pubblicamente e privatamente. Da parte di Lippi penso si tratti solo di una scelta tecnica, mi auguro che non sia un problema di antipatia personale. Ovviamente Antonio merita la Nazionale, non solo perché da un anno e mezzo gioca su livelli altissimi, ma anche perché adesso il suo comportamento in campo e fuori è sereno: ultimamente non ha preso nessun rosso, in campo sorride sempre, è diventato un esempio positivo anche da quel punto di vista.
Nei giorni scorsi anche Fabio Capello ha sponsorizzato la candidatura di Cassano in Nazionale. Sembrano ormai passati gli screzi di Madrid…
Cassano ha sempre parlato bene di Capello, lo considera un padre, un allenatore che è stato determinante nella sua carriera. La riappacificazione con l’attuale ct dell’Inghilterra è totale, anche perché Cassano ha riconosciuto alcuni suoi comportamenti sbagliati. Nel libro che abbiamo scritto inseme parla a lungo del periodo di Madrid… semplicemente non aveva capito alcune decisioni di Capello… Il giudizio di Capello è sempre stato positivo, ha sempre parlato di lui come un giocatore molto dotato tecnicamente e come un bravo ragazzo.
Un altro allenatore che non ha sempre avuto un rapporto buono con Cassano è stato Gigi Del Neri ai tempi della Roma. Qualcuno ha pensato che l’arrivo dell’ex tecnico bergamasco alla Samp avrebbe potuto infastidire l’ex giocatore giallorosso…
Anche qui bisogna fare delle precisazioni. Cassano ha parlato bene di Del Neri, anzi, nel libro scrive di essersi dispiaciuto per il trattamento rivolto all’allora tecnico della Roma: non gli avevano dato la possibilità di lavorare con tranquillità. Cassano negli ultimi due anni ha imparato a comunicare con il mondo, è cresciuto. A Genova ha trovato la serenità e persone che gli sono vicine, penso al team manager Ajazzone e al capo ufficio stampa Marangon per fare alcuni esempi. Con questo non voglio dire che non ci saranno più le “cassanate”, ma il giocatore depresso, triste, di due anni fa è ormai lontano anni luce.
A Genova ha trovato anche stabilità dal punto di vista sentimentale…
Sì, anche questo è vero. Cassano in questi due anni ha ricominciato da capo, ha trovato l’equlibrio. Ha lavorato molto su se stesso: è meno impulsivo, riesce a contare fino a dieci prima di parlare, si è tranquillizzato, ha capito che per essere un grande giocatore bisogna allenarsi bene. Inoltre, molti non lo sanno, ma lui è un "salutista", è un atleta vero, non fuma, non beve. Insomma, non stiamo parlando di un "cattivo", ma di uno che si è comportato da "Giamburrasca" e che adesso ha saputo limare alcuni suoi aspetti caratteriali. Cassano, per intenderci, non è mai stato trovato a fare risse nei pub come è capitato a Rooney o a Gerrard…
Con Totti ci sono stati problemi nel periodo romano?
Qui parliamo della preistoria (ride, ndr.). Ci sono state incomprensioni, Cassano non ha nulla contro Totti, anzi, lui ricorda con grande affetto il capitano giallorosso e la sua famiglia per averlo aiutato agli inizi dell’avventura romana. Anche questo è un esempio della maturità di Cassano: ha fatto un’analisi sul suo comportamento passato, capendo gli errori.
Sei d’accordo con chi crede che Cassano farebbe meglio a rimanere in blucerchiato, o pensi che dovrebbe provare un’altra avventura in una grande società?
In questi mesi si è parlato spesso di mercato, ma anche in qesto caso lui ha dimostrato molta serenità. L’ipotesi più realistica è stata quella legata alla Juventus, mentre per quanto riguarda l’Inter si trattava solo di attestati di stima da parte di Moratti e Mourinho. A lui sicuramente avrà fatto piacere l’interesse delle grandi squadre, ma ha sempre dichiarato di stare bene a Genova, lo ha detto più volte pubblicamente.
Sai di essere uno dei giornalisti più conosciuti tra i giovani, non solo per il tuo lavoro a Sky, ma anche perché presti la voce alle telecronache di "Pro Evolution Soccer 2009", cosa ci dici?
Che questo mi fa molto piacere anche perché, oltre ad essere telecronista, sono anche un giocatore. A 35 anni gioco tranquillamente alla Play Station!
(Claudio Ruggieri)