La partita Argentina-Svizzera si è conclusa con il risultato finale di 1-0 per l’Albiceleste, che ha risolto la pratica al 118′ minuto ovvero il terzultimo (recupero escluso) del secondo tempo supplementare. Nei secondi successivi la Svizzera ha avuto due occasioni clamorose per pareggiare: prima Dzemaili ha colpito di testa un palo che più sfortunato non si può, poi al 125′ Shaqiri ha calciato sulla barriera l’ultima punizione dal limite dell’area. L’Argentina accede ai quarti di finale dove affronterà la vincente di Belgio-Stati Uniti mentre gli elvetici salutano amaramente la Coppa del Mondo 2014.
Al 118′ minuto di gioco Argentina 1 Svizzera 0! La rete che vale la vittoria albiceleste e i quarti di finale la segna Angel Di Maria: Messi spinge la transizione centralmente, serve sulla destra l’accorrente compagno che in area di rigore apre il piattone e incrocia rasoterra sul secondo palo. Ma i rossocrociati ci credono: angolo un minuto più tardi, Dzemaili impatta e trova il palo, il rimpallo lo premia ma il pallone da un centimetro termina fuori. E nel finale, con Benaglio fuori dai pali, Di Maria da centrocampo rischia di segnare il gol del 2-0.
Triplice fischio all’Arena do Corinthians di Sao Paulo: Argentina 0 Svizzera 0 e dunque si va ai tempi supplementari. L’ultima occasione è per Fabian Schar che impatta di testa un calcio d’angolo ma non trova la porta: sarebbe stata una beffa per la Seleccion per quanto costruito nel corso della sfida. Dunque, per la quarta volta su sette in questi ottavi di finale di Coppa del Mondo 2014 si va ai supplementari. In due delle precedenti tre occasioni si è anche proseguito fino ai calci di rigore: sarà così anche oggi pomeriggio?
Argentina 0 Svizzera 0 e stiamo ormai entrando negli ultimi dieci minuti di gioco a Sao Paulo: la Seleccion non riesce a sfondare l’attenta retroguardia rossocrociata che sta tenendo e si sta guadagnando i tempi supplementari. Ma la pressione dell’Argentina sta crescendo: Palacio sostituisce Lavezzi e porta peso offensivo, Messi prima calcia un pallone a spiovere che non si abbassa a sufficienza, poi entra in area di rigore e spara sul primo palo trovando però la risposta di Benaglio, sulla cui respinta Palacio viene messo giù da una sbracciata di Djourou che potrebbe anche essere considerata fallosa. Non secondo l’arbitro però, e allora l’Argentina deve ancora costruire il suo vantaggio.
All’Arena Corinthians di Sao Paulo siamo ancora fermi con il risultato iniziale: Argentina 0 Svizzera 0. L’Albiceleste spinge e crea qualche pericolo a Benaglio che però riesce sempre a salvarsi; i rossocrociati giocano più che altro in contropiede ma Garay e Fernandez fanno buona guardia e per il momento sanno rintuzzare senza che Romero corra pericoli. Si sbloccherà la partita entro i novanta minuti?
Non si sblocca il punteggio a Sao Paulo: Argentina 0 Svizzera 0. Poco fa però i rossocrociati hanno fallito una colossale opportunità: Drmic, lanciato nello spazio, è riuscito a prendere d’infilata la difesa albiceleste e si è presentato direttamente davanti a Romero, che inspiegabilmente non è uscito pur avendo il tempo e lo spazio per anticipare l’avversario e spazzare. Drmic però lo ha graziato, scegliendo un improbabile cucchiaio mancino che a malapena si è sollevato da terra facendo il solletico al portiere. Si rimane così a reti inviolate; l’Argentina continua a fare la partita ma non riesce a trovare lo spazio giusto per segnare il gol del vantaggio.
Sono passati circa 20 minuti di Argentina-Svizzera e il punteggio è ancora di 0-0 all’Arena do Corinthians di Sao Paulo, lo stadio che ha inaugurato i Mondiali 2014. Penultimo ottavo di finale, in diretta stiamo assistendo a una supremazia dell’Albiceleste che però non si sta traducendo in occasioni da gol significative. Insomma, tutto sommato finora possiamo parlare di pareggio giusto, anche se come comprensibile è l’Argentina a fare la partita. La Svizzera però non sta soffrendo troppo e risponde quando possibile. Messi attivo, ma per ora non sui livelli delle precedenti partite: ma il match è ancora lungo…
E’ iniziata Argentina-Svizzera! Siamo all’Arena do Corinthians di Sao Paulo, lo stadio che ha inaugurato i Mondiali 2014. Penultimo ottavo di finale, la partita inizia subito e direttamente in un modo ben preciso: l’Albiceleste a controllare il ritmo della gara e a provare subito a far male alla retroguardia elvetica. Sostanzialmente la Svizzera non tocca mai palla, e non è una novità: la Seleccion è entrata in questo ottavo con il miglior possesso del torneo (65% di media). Il primo break rossocrociato arriva dopo due minuti: con Inler, ma la nazionale di Ottmar Hitzfeld la riperde subito e arriva un fallo deciso di Shaqiri sul Pocho Lavezzi, seguito da uno di Lichtsteiner su Di Maria. Vedremo se la Seleccion sarà subito in grado di sbloccare la partita come al momento sembra possibile.
Le formazioni ufficiali della partita Argentina-Svizzera, che sarà diretta dall’arbitro svedese Jonas Eriksson. Ezequiel Lavezzi parte titolare sulla fascia sinistra mentre nella difesa elvetica gioca titolare Fabian Schar. Argentina (4-4-2): 1 Romero; 4 Zabaleta, 17 F.Fernandez, 2 Garay, 16 Rojo; 7 Di Maria, 5 Gago, 14 Mascherano, 22 Lavezzi; 10 Messi, 9 Higuain Alenatore: 12 Orion, 21 Andujar, 15 Demichelis, 3 Campagnaro, 23 Basanta, 6 Biglia, 8 E.Perez, 13 A.Fernandez, 11 M.Rodriguez, 19 R.Alvarez, 18 Palacio, 20 Aguero Allenatore: Alejandro Sabella Svizzera (4-2-3-1): 1 Benaglio; 2 Lichtsteiner, 20 Djourou, 22 Schar, 13 R.Rodriguez; 11 Behrami, 8 Inler; 23 Shaqiri, 10 Xhaka, 18 Mehmedi; 19 Drmic In panchina: 12 Sommer, 21 Burki, 4 Senderos, 6 Lang, 3 Ziegler, 16 G.Fernandez, 15 Dzemaili, 7 Barnetta, 14 Stocker, 9 Seferovic Allenatore: Ottmar Hitzfeld Arbitro: Jonas Eriksson (Svezia)
In che modo l’Albiceleste dovrà affrontare il suo ottavo di finale? Quali armi ha a disposizione la nazionale rossocrociata per fare il grande colpo? Messi e compagni dovranno attaccare direttamente o essere più sornioni? La chiave tattica di Argentina-Svizzera si presta a svariate letture. Intanto la Seleccion ha perso Sergio Aguero: tegola pesante per Alejandro Sabella, ma al posto del Kun giocherà Ezequiel Lavezzi che rispetto al suo compagno è più contropiedista e vede meno la porta, ma ha la velocità per andare negli spazi aperti. Il problema è: li lascerà la Svizzera? Qualora dovesse giocare chiusa nella propria trequarti per ripartire, il Pocho sarebbe arma molto meno efficace. L’Argentina non deve commettere l’errore di affidarsi al solo Leo Messi; che certo ha messo dentro 4 gol ed è in stato di grazia, può vincere le partite anche da solo ma ha bisogno di supporto più che altro per essere servito nel modo giusto e per avere scarichi ideali qualora sia raddoppiato o triplicato (ricordate quello che fece Diego Maradona nella finale del Mondiale 1986?). La Svizzera invece non deve commettere l’errore di schiacciarsi troppo e lasciare tutta l’iniziativa all’avversario; ha i giocatori giusti per tenere palla e provare a inventare, naturalmente non dovrà sbilanciarsi perchè concedere campo a Di Maria, Messi, Lavezzi e tutti gli altri può risultare letale ma allo stesso tempo non può impostare una gara di contenimento piazzando il solito autobus davanti alla linea dell’area di rigore. Ci sono tutti i presupposti per vedere una partita aperta, nella quale entrambe le squadre se la giocano e provano a segnare; è difficile pensare che i rossocrociati puntino ai calci di rigore, anche perchè il ricordo dell’eliminazione del 2010, quando furono sconfitti nella lotteria degli 11 metri senza aver subito un solo gol in quattro partite, è ancora molto vivo. Dal canto suo l’Argentina ai rigori ci è uscita nello stesso 2006: fu un’esperienza dolorosa, la partita era in mano e invece non fu portata a compimento. Oggi nessuna delle due vuole commettere lo stesso errore.
Prima del calcio d’inizio di Argentina-Svizzera, partita diretta dall’arbitro svedese Eriksson, sentiremo ovviamente risuonare gli inni nazionali delle due squadre. Nell’attesa di questo momento ci prepariamo dando uno sguardo alla storia delle due composizioni. ARGENTINA, L’INNO NAZIONALE: HIMNO NACIONAL ARGENTINO Lo ha creato Alejandro Vicente Lopez y Planes, uno scrittore e politico, mentre la musica è stata composta da Blas Parera. La particolarità? Lopez y Planes fu anche nominato presidente ad interim dell’Argentina. Accadde il 9 agosto del 1827, a seguito della rinuncia di Bernardino de la Trinidad Gonzalez Rivadavia y Rivadavia che si dimise sotto la pressione del Partito Federalista e dalle tante rivolte nei territori provinciali, dopo che si era trovato a fronteggiare una guerra con il Brasile per il possesso del territorio dell’Uruguay. Il 17 agosto ci fu la Dissoluzione del Governo Nazionale; l’anno seguente Manuel Dorrego divenne Govrrnatore della Provincia di Buenos Aires. SVIZZERA, L’INNO NAZIONALE: SALMO SVIZZERO Si deve ad Alberik Zwyssig, un monaco cistercense dell’abbazia di Wettingen, la composizione dell’inno (nel 1841). Subito utilizzato per essere cantato agli eventi nazionali, non fu ufficializato fino al 1981 per la reticenza del Consiglio Federale che voleva un inno scelto direttamente dai cittadini; prese però piede a partire dal 1961, quando sostituì per un certo periodo Rufst Du mein Vaterland che era stata scritta sulla melodia di God Save the Queen. Ne esistono una versione in italiano, una in francese, una in tedesco e una in romancio.
Manca pochissimo all’inizio di Argentina-Svizzera, sfida da vivere in diretta dallo stadio Arena Corinthians di San Paolo, che IlSussidiario.net ha presentato con un grande esperto di calcio argentino come il noto agente Fifa José Alberti. Questo ottavo di finale della Coppa del Mondo Brasile 2014 vede logicamente favorita la formazione sudamericana, soprattutto per merito di Leo Messi, per il quale anche Alberti utilizza il paragone con il Maradona di Messico 1986. Non solo Messi, però, perché l’Argentina ha una rosa che è certamente globalmente superiore a quella della Svizzera, squadra che secondo Alberti affronterà con grande cautela l’incontro odierno. Per la Seleccion l’obiettivo è arrivare in finale, magari uno stuzzicante derby con il Brasile: per leggere tutta l’intervista esclusiva, clicca qui. –
Argentina-Svizzera si gioca questo pomeriggio alle ore 18 italiane all’Arena do Corinthians di Sao Paulo; vale per gli ottavi di finale di Coppa del Mondo 2014. Nello stadio che ha segnato l’inizio di questi Mondiali brasiliani la Seleccion, il rivale storico dei verdeoro, cerca il pass per i quarti di finale, e sarebbe la terza edizione consecutiva in cui riescono nell’impresa; di fronte hanno una nazionale che ha avuto pochi picchi nella sua storia ma che rimane di talento e tignosa da affrontare, avendo un gruppo giovane ma con tanto entusiasmo e in certi elementi esperienza. Nel girone hanno avuto alti e bassi: vero che l’Albiceleste si è qualificata a punteggio pieno, ma aveva un raggruppamento facile e non è mai riuscita a dominare sul suo avversario di giornata. Gli elvetici invece hanno ottenuto due vittorie e un pareggio e alla fine si sono qualificati senza troppo penare, ma anche per loro il girone non era affatto complesso. Due vittorie mondiali per l’Argentina, che ha festeggiato nel 1978 e nel 1986 perdendo le finali del 1930 (la prima della storia) e del 1990. Dal 2006 arriva ai quarti ma non è mai andata oltre, perciò negli ultimi tempi non ha mai saputo confermare il tanto talento a disposizione. La Svizzera ha come migliore risultato mondiale i quarti raggiunti nel 1934, 1938 e 1954; le prime due volte però aveva avuto di una e due partite rispettivamente per arrivarci, mentre la terza era il Paese organizzatore; 2-1 all’Italia e sconfitta contro l’Inghilterra, 4-1 agli Azzurri nello spareggio (all’epoca era questo il criterio in caso di arrivo a pari punti), poi una clamorosa sconfitta per 7-5 contro l’Austria in una partita che i rossocrociati conducevano per 3-0 dopo 19 minuti andando sotto 5-4 prima dell’intervallo. Sei gol in quell’edizione li aveva realizzati Josef Hugi, forse ancora oggi uno dei più grandi attaccanti che la Svizzera abbia avuto a disposizione. Il precedente è del 1966: primo turno nel Mondiale inglese, la Seleccion si qualificò con il secondo posto mentre la Svizzera fu eliminata senza nemmeno un punto. Nello scontro diretto, giocato a Sheffield il 19 luglio, segnarono Luis Artime (24 gol in 25 partite con la nazionale) e la mezzala Ermindo Onega per un 2-0 maturato nel secondo tempo. Per l’Argentina questo è il primo Mondiale in Brasile: nel 1950 la Seleccion si era ritirata dalle qualificazioni. Oggi quindi ha una motivazione in più: far vivere un secondo Maracanazo ai verdeoro, tanto più che l’Uruguay è stato eliminato e che secondo il tabellone le due grandi rivali si possono incontrare in finale. Prima di arrivare allo scontro degli scontri però l’Argentina deve superare gli altri avversari e soprattutto le sue paure: nelle ultime edizioni come abbiamo detto ha sempre avuto una grande squadra a disposizione ma non è mai riuscita a compiersi fino in fondo, venendo eliminata per due edizioni consecutive dalla Germania, dimostratasi più solida e concreta. La differenza che c’è quest’anno è però rappresentata da Leo Messi: la Pulce, chiamata ad un grande Mondiale dopo aver ricevuto critiche circa le sue prestazioni con la nazionale, ha già segnato 4 gol uno più bello dell’altro, ha evitato guai con la magia contro l’Iran e in generale sembra essere l’uomo del destino. Per capire se lo sarà come lo fu Diego Armando Maradona nel 1986 bisognerà aspettare, intanto bisogna dire che la fase difensiva albiceleste va leggermente registrata perchè contro avversari non irresistibili sono stati subiti tre gol. La Svizzera, che ne aveva incassato uno nelle due precedenti edizioni senza però andare al di là di un ottavo di finale, nelle tre partite del suo girone ne ha presi 6; di questi cinque sono però arrivati nella pesante sconfitta contro la Francia, una gara che – potremmo dire – fa a sè per come si è sviluppata. Bravi sono stati poi i rossocrociati a non fallire l’appuntamento da dentro o fuori travolgendo l’Honduras; la partita di oggi però è decisamente più difficile e bisognerà vedere se i palleggiatori elvetici riusciranno a fare anche una fase difensiva convincente per aiutare una linea che, orfana di Von Bergen, non ha troppi punti di forza o di tranquillità (nè Djourou nè Senderso, nonostante l’esperienza, hanno mostrato grande affidamento nelle loro uscite). Avrà dunque la meglio la grande qualità di Leo Messi e compagni, pur privi dell’infortunato Sergio Aguero il cui Mondiale è già finito, oppure Ottmar Hitzfeld riuscirà a bloccare gli ingranaggi dell’Albiceleste? Non ci resta che metterci comodi, dare la parola al campo e scoprirlo insieme: la diretta di Argentina-Svizzera, ottavo di finale della Coppa del Mondo 2014, sta per cominciare…
Il tabellino
Marcatore: 118’Di Maria
Argentina (4-4-2): Romero; Zabaleta, F.Fernandez, Garay, Rojo (105’Basanta); Lavezzi (74’Palacio), Gago (106’Biglia), Di Maria; Messi, Higuain (Orion, Andujar, Demchelis, Campagnaro, E.Perez, A.Fernandez, M.Rodriguez, R.Alvarez, Aguero). All.Sabella.
Svizzera (4-2-3-1): Benaglio; Lichtsteiner, Schar, Djourou, R.Rodriguez; Behrami, Inler; Xhaka (66’G.Fernandes), Shaqiri, Mehmedi (113’Dzemaili); Drmic (82’Seferovic) (Sommer, Burki, Senderos, Lang, Ziegler, Barnetta, Stocker). All.Hitzfeld.
Arbitro: Jonas Eriksson (Svezia)
Ammoniti: 36’Xhaka (S), 73’G.Fernandes (S), 90’Rojo (A), 120’Garay (A), 120’Di Maria (A)