Anche l’ultimo titolo del giorno è stato assegnato a Sochi. David Wise ha vinto la gara di halfpipe freestyle uomini, regalando una nuova medaglia d’oro agli Stati Uniti con 92.00 punti, frutto di una prima esecuzione davvero eccellente. Non altrettanto bene gli è andato il secondo tentativo, ma nessuno ha saputo fare meglio e così il successo è andato proprio allo statunitense, che ha preceduto il canadese Mike Riddle, che invece è risalito dal sesto al secondo posto con un’ottima seconda run, che gli è valsa ben 90.60 punti. Completa il podio il francese Kevin Rolland, che si metterà al collo la medaglia di bronzo grazie al punteggio ottenuto al primo tentativo (88.60 punti).
Oltre alla splendida medaglia di bronzo della staffetta femminile di short track con Arianna Fontana, la giornata di oggi purtroppo ha riservato all’Italia anche due delusioni. Nello snowboard cross maschile Omar Visintin ha dovuto rinunciare a una medaglia quasi sicura e si è pure infortunato: caduto senza colpe nel corso della semifinale, l’azzurro è stato sottoposto ad una presso il centro clinico presente all’interno del Villaggio Olimpico che ha evidenziato una piccola infrazione dell’angolo posteriore inferiore dell’acetabolo dell’anca destra. L’esame è stato inviato in Italia per ulteriori accertamenti da parte della Commissione Medica Fisi, la quale ha fissato attraverso il Presidente Herbert Schoenhuber una visita sia per l’altoatesino sia per Michela Moioli (caduta nella finale femminile) lunedì 24 febbraio presso l’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano. Nello sci alpino, invece, ecco l’amaro quarto posto di Nadia Fanchini nel gigante femminile: ”Ho perso il bronzo per 11 centesimi. Non posso far altro che accettarlo. Sono contenta per aver reagito dopo due gare andate male. Ho ritrovato la serenità per fare una bella prestazione. In questo momento il gigante è la disciplina che mi dà più soddisfazioni. E’ chiaro che quando sei fuori dalle medaglie per 11 centesimi il rammarico c’è, anche perché ho commesso qualche errore nella parte alta della seconda manche. Però devo accettarlo, lo sport è fatto così e io devo pensare alle prossime gare”.
Ennesimo trionfo per l’Olanda nel pattinaggio di velocità ai Giochi. Jorrit Bergsma ha vinto la medaglia d’oro della gara più lunga in programma, i 10000 metri, con il tempo di , che costituisce anche il nuovo record olimpico. Dopo il bronzo sui 5000, ecco per il 28enne olandese la soddisfazione più grande della carriera, davanti al più celebre connazionale Sven Kramer, che aveva vinto nella distanza più breve ma stavolta si deve “accontentare” dell’argento con un distacco di 4″57. Il podio tutto arancione è stato completato da Bob De Jong, pur staccato di 22″74. Tanto gli è comunque bastato per precedere il sudcoreano Seung Hoon Lee, al quale non resterà altro da fare che accontentarsi del platonico titolo di “migliore del resto del mondo” in una Adler Arena che continua ad esaltare i pattinatori di Amsterdam e dintorni con successi senza precedenti nella storia anche per una nazione di enorme tradizione in questo sport.
Nuova giornata di gloria per Arianna Fontana. La valtellinese dello short track ha vinto la sua terza medaglia a Sochi, e la staffetta dà emozioni speciali: “E’ fantastico condividere questo successo con le altre ragazze. Siamo un gruppo unito, siamo cresciute insieme e ora possiamo godercela. Il nostro rito ha funzionato. Prima della gara diamo il cinque alla ragazza che resta fuori, poi riunite in cerchio urliamo ‘a bomba’. Eravamo partite bene, convinte di potercela giocare nonostante il livello altissimo delle avversarie. Poi è successo il patatrac con la mia caduta. Non abbiamo mollato e abbiamo continuato ad andare forte, perché qualcosa può sempre accadere. Siamo state contentissime quando abbiamo visto che la Cina era squalificata e abbiamo vinto il bronzo. Le ragazze saranno invitate al mio matrimonio, come potrebbero mancare?”. La gioia forse è ancora più grande per le altre, quelle che nelle gare individuali non sono salite sul podio. Ecco Elena Viviani, la chiacchierona del gruppo: “Gara particolare, sono convinta che col Canada ce la potevamo giocare. Ma questo bronzo ci rende felicissime. Martina Valcepina ha una straordinaria capacità di isolarsi quando entra in pista. A volte la vedi in spogliatoio giù di morale, poi pattina e le passa tutto. Lucia Peretti è la più riservata. Cecilia Maffei, la riserva, è un po’ la mamma del gruppo, una figura preziosissima. Rimprovera sempre me e Arianna perché dice che siamo troppo disordinate e quando passiamo noi in spogliatoio poi non si trova più nulla”. Tutte ragazze della provincia di Sondrio. Prova a spiegare Lucia Peretti: “Chissà, forse dalle nostre parti pattiniamo in tante perché le alternative non sono molte. Io sono di Bormio e non è che ci sia moltissimo da fare…”. Il finale è ancora per la Fontana, sui 1000 metri di venerdì: “La quarta medaglia andrebbe molto al di là delle mie aspettative, ma non cambio il mio approccio. Prima penserò ad arrivare in finale, dove spero di gareggiare con altre tre ragazze. E lì me la giocherò: sono un po’ stanca, ma anche molto carica. Se dovessi smettere tutto questo mi mancherebbe. Non so se avrei rimpianti per non aver vinto l’oro olimpico. Certo, quei 500 mi sono rimasti un po’ qui…”.
Altro podio completato a Sochi. Trionfo norvegese nella combinata nordica LH, cioè nella gara che prevede la prova di salto dal trampolino grande prima della 10 km di fondo. Medaglia d’oro per Joergen Graabak, che è riuscito a risalire dal sesto posto dopo il salto chiudendo davanti a tutti e battendo per soli sei decimi di secondo il connazionale Magnus Hovdal Moan, a sua volta risalito dal settimo posto. Insomma, una prestazione perfetta con gli sci ai piedi per i due rappresentanti della Norvegia, che oggi ha decisamente rialzato la testa dopo le delusioni del weekend. Podio completamente stavolto: nessuno dei primi cinque classificati nel salto ha conquistato una medaglia, il bronzo è andato al tedesco Fabian Riessle, staccato di 1″6 dal vincitore e risalito dal nono posto di partenza. Delusione per l’altro tedesco Eric Frenzel, medaglia d’oro nella gara dal NH di settimana scorsa, oggi ancora primo nel salto ma poi affondato fino al decimo posto. Per l’Italia piazzamenti di rincalzo, dovuti al pessimo rendimento nel salto: Alessandro Pittin ha chiuso diciottesimo, Armin Bauer ventitreesimo e Lukas Runggaldier ventottesimo, ma il migliore nel salto – cioè proprio Pittin – era stato solo trentanovesimo…
Pochissimi minuti dopo la medaglia di bronzo per l’Italia nella staffetta femminile dello short track, con Arianna Fontana al terzo podio di questi suoi indimenticabili Giochi, anche il biathlon ha riservato grandissime emozioni. La gara sui 15 km mass start maschile è stata vinta col brivido dal norvegese Emil Hegle Svendsen, che ha esultato sul traguardo rischiando di farsi clamorosamente superare dal francese Martin Fourcade (già due ori a Sochi), che però è rimasto dietro di pochi centimetri, pur provando il sorpasso con l’arrivo in spaccata. Per entrambi tempo di, ma il fotofinish ha chiarito che Svendsen aveva conservato un piccolo margine di vantaggio. Terzo posto e medaglia di bronzo per il ceco Ondrej Moravec, staccato di 13″8 dalla coppia di testa, che aggiunge questo podio al secondo posto ottenuto nella 12,5 km inseguimento.
Altra medaglia per l’Italia dallo short track. Terzo posto e medaglia di bronzo nella staffetta 3000 metri femminile. Il quartetto azzurro, anzi tutto valtellinese (Arianna Fontana, Lucia Peretti, Martina Valcepina ed Elena Viviani) chiude alle spalle della Corea del Sud oro e del Canada argento in una gara nella quale è successo davvero di tutto. Iniziamo col dire che c’è stata la squalifica della Cina, a causa di un cambio nel quale le cinesi hanno danneggiato le grandi rivali sudcoreane, che comunque erano riuscite ugualmente a vincere tagliando per prime il traguardo con una grande volata. Eppure, anche sulla Corea del Sud ci sarebbe da discutere, perché la gara delle azzurre è stata seriamente danneggiata da una caduta della Fontana causata da uno sgambetto da parte di una atleta sudcoreana, ritenuto involontario dalla giuria probabilmente perché l’asiatica era davanti all’azzurra. Per l’Italia a quel punto non c’è stato altro da fare se non arrivare al traguardo in quarta posizione attendendo il verdetto della giuria, che ha graziato la Corea ma ha punito la Cina per l’altro episodio discusso, proiettando il Canada al secondo posto e l’Italia appunto sul terzo gradino del podio. La giornata dello short track era iniziata con le qualificazioni di due gare che vivranno venerdì le loro fasi finali. Nei 1000 metri femminili avanzano Fontana e Valcepina, eliminata invece la Viviani. Finisce la corsa anche di Anthony Lobello e Yuri Confortola nei 500 metri uomini.
Ha vinto lo slalom gigante femminile olimpico, per l’Italia invece ancora una volta un mix di delusione e soddisfazione. Splendida gara per Nadia Fanchini, che purtroppo però si ferma al quarto posto, a soli 11/100 dal podio, stesso piazzamento già ottenuto da Daniela Merighetti in discesa. La seconda manche ha confermato il primato della campionessa slovena, anche se difeso con soli 7/100 dalla rimonta di Anna Fenninger, che si deve “accontentare” del secondo posto e della medaglia d’argento. Sono loro le stelle dello sci alpino a questi Giochi: la Maze fa il bis dell’oro in discesa, la Fenninger invece aveva vinto il super-G. Il podio è stato completato dalla campionessa uscente, la tedesca Viktoria Rebensburg, risalita dal sesto al terzo posto per confermarsi sul podio e conquistare la medaglia di bronzo, a 27 centesimi dalla Maze e appunto 11/100 davanti a Nadia, che conferma di essere sempre più protagonista in gigante. Purtroppo però ai Giochi contano solo i primi tre posti… Per quanto riguarda le altre italiane, già uscita nella prima manche Federica Brignone, purtroppo non è arrivata al traguardo nella seconda Denise Karbon, mentre Francesca Marsaglia è stata protagonista di una bella rimonta che l’ha portata dal ventiseiesimo al sedicesimo posto.
Dopo qualche minuto di ritardo causato dalla neve, è scattata la seconda manche del gigante femminile. In casa Italia c’è grande attesa per Nadia Fanchini, terza dopo la prima manche. Ma questa è una grande mattina in tutti gli sport: alle ore 10.30 comincerà la gara di salto della combinata nordica, che speriamo possa vedere tra i protagonisti anche il nostro Alessandro Pittin, e alla stessa ora ecco il via alle prime gare di giornata dello short track, con Arianna Fontana impegnata nelle qualificazioni dei 1000 metri donne in una giornata che culminerà circa a mezzogiorno con la finale della staffetta.
Emozioni ma anche paura nello snowboard cross uomini. La medaglia d’oro è andata al francese Pierre Vaultier, che ha vinto la finale davanti al russo Nikolay Olyunin (per il tripudio dei padroni di casa) e all’americano Alex Deibold. Per Vaultier una gioia enorme: il transalpino infatti in carriera aveva già vinto tre classifiche di specialità del Cross in Coppa del Mondo (2008, 2010 e 2012) ma non era mai riuscito a salire sul podio ai Giochi e nemmeno ai Mondiali. Una “maledizione” sfatata nell’occasione più importante e nel modo migliore, con una finale incerta fino agli ultimi metri. Per l’Italia invece solo delusioni: Omar Visintin, leader stagionale di Coppa del Mondo, è stato travolto in semifinale dall’australiano Cameron Bolton. Infortunato, non ha potuto nemmeno prendere parte alla finale B. La fortuna mancata a Visintin aveva assistito invece Luca Matteotti, arrivato in finale con un pizzico di buona sorte (cose che succedono in una specialità così incerta), ma poi si è dovuto accontentare del sesto posto.
Grande Nadia Fanchini nella prima manche dello slalom gigante femminile. La sciatrice lombarda è infatti terza, con un ritardo di 65/100 dalla slovena Tina Maze, che guida la classifica. In seconda posizione c’è la svedese Jessica Lindell Vikarby, staccata di 52/100 dalla Maze e quindi davanti alla Fanchini per 13 centesimi. Molto bene anche Denise Karbon, ottava a 1″61, mentre purtroppo non è arrivata al traguardo della prima frazione Federica Brignone. Il numero 1 del pettorale di partenza ha favorito la slovena, che ha sfruttato al massimo il vantaggio. Bravbissima Nadia, che si è inserita al terzo posto partendo col pettorale 10 sotto la pioggia, in condizioni quindi difficili.
Giornata molto intensa quella di oggi a Sochi, l’undicesima delle Olimpiadi invernali 2014. Oggi saranno infatti ben sette i titoli da assegnare, compresi i due da recuperare: quindi si tratta di una giornata da seguire con grande attenzione, sperando che il maltempo non vada ulteriormente a sconvolgere il calendario olimpico. Si comincia fin dal primo mattino, con il recupero dello snowboard cross uomini, specialità nella quale Omar Visintin è il leader della classifica stagione di Coppa del Mondo. In gara anche altri tre italiani, che sono Luca Matteotti, Emanuel Perathoner e Tommaso Leoni. L’altro recupero coinvolge il biathlon, che propone per il terzo giorno (sperando che sia la volta buona) la 15 km maschile mass start (cioè con partenza in linea) nella quale gli azzurri in gara saranno Lukas Hofer e Dominik Windisch. Ci sono poi i cinque titoli che già nel programma originario si dovevano assegnare oggi, ed almeno tre interessano l’Italia molto da vicino. In primo piano lo slalom gigante femminile, grande appuntamento con lo sci alpino: gara con pronostici molto aperti, e almeno Federica Brignone e Nadia Fanchini possono sicuramente inserirsi nella lotta per il podio, senza però dimenticare anche Denise Karbon e Francesca Marsaglia, anche loro certamente capaci di ben figurare. Grande attenzione anche per lo short track, sport entrato nei cuori degli italiani grazie alle prodezze di Arianna Fontana, che oggi proverà a salire sul podio anche della staffetta 3000 metri donne, insieme alle compagne di squadra Martina Valcepina, Lucia Peretti ed Elena Viviani. Attenzione anche alle qualificazioni per i 1000 metri donne e i 500 metri uomini, gare che assegneranno venerdì i loro titoli. Meriterà però attenzione anche Alessandro Pittin, impegnato nella gara di combinata nordica LH, cioè con la prova di salto dal trampolino grande, seguita dai 10 km di sci di fondo. Con lui anche gli altri azzurri Lukas Runggaldier, Armin Bauer e Giuseppe Michielli. Nessuna speranza italiana invece nelle altre due finali di giornata, che saranno quelle dei 10000 metri uomini di pattinaggio velocità, con gli olandesi di nuovo protagonisti, e dell’halfpipe freestyle uomini.