La diretta di questa sera del programma Le Iene ha parlato dell’androterapia, ovvero una delle più importanti innovazioni in campo medico che permette di asportare i tumori senza nessun tipo di invasivo intervento chirurgico grazie agli atomi e – più precisamente – ai protoni: per farlo ha visitato il CNAO di Pavia che – spiega il direttore generale Sandro Rossi – “è uno dei sei centri al mondo che trattano i tumori con le particelle”.
La questione è piuttosto complessa, ma per capire cosa sia l’androterapia e come funzioni è importante fare un passo indietro spiegando – innanzitutto – che il protone a cui abbiamo accennato altro non è che una della tre particelle (assieme a neutroni ed elettroni) principali che compongono gli atomi che – a loro volta – sono la materia essenziale della materia: incanalandoli grazie ad un sincrotrone – ci torneremo tra un attimo – i protoni vengono incanalati e direzionati alla giusta profondità per colpire direttamente, e senza danneggiare nulla del resto delle cose che incontrano, la massa tumorale facendola (per così dire) ‘evaporare’ senza danni e senza effetti collaterali.
Come funziona l’androterapia, a cosa serve e perché è rivoluzionaria: “Salvati più di 200 bambini inoperabili”
A spiegare nel dettaglio come funziona il sincrotrone alla base dell’androterapia è lo stesso Rossi che invita – innanzitutto – ad immaginare i protoni “come se fosse un bisturi fatto da particelle” per poi spiegare che nel sofisticato macchinario “le particelle percorrono circa un milione di giri in mezzo secondo” viaggiando in un tubo che passa attraverso magneti ed acelleratori: selezionando i giri “seleziono la profondità a cui arrivo” e grazie ad un altro macchinario il fascio viene poi diretto ad un particolare lettino situato nella stanza vicina.
Sul lettino – ovviamente – si trova il paziente e grazie ad un particolare mascherina che viene modellata su misura per ognuno dei tumori e pazienti che vengono operati, il fascio giunge direttamente sulla massa tumorale: come dicevamo già prima l’aspetto più interessante è che la procedura è completamente sicura perché l’intero macchinario – che ovviamente produce radiazioni – è schermato da un muro di cemento armato; mentre grazie all’invasività nulla dell’intervento e al fatto che il paziente non provi dolore e non possa muoversi di un millimetro durante l’intera procedura ne annulla anche gli effetti collaterali.
L’androterapia – insomma – è una procedura pensata appositamente per asportare le masse tumorali altrimenti inoperabili o intrattabili con le normali chemio e radio terapie per via delle loro posizione profonda o delicata ed – infatti – la direttrice medica del CNAO pavese spiega alle iene che ad oggi “abbiamo trattato oltre 200 bambini perché con questa tecnica si preserva al meglio tutto il resto” del tessuto corporeo.