La Fiorentina è in Europa, il Palermo è in serie B: dal diluvio dell’Artemio Franchi esce questo verdetto. Il gol di Luca Toni è sufficiente per riportare nelle competizioni internazionali i viola, che adesso sperano anche di tornare in corsa per la Champions League (attualmente sono a -1 dal Milan). Niente da fare per i siciliani, cui anche la vittoria sarebbe servita a poco ma avrebbe quantomeno reso interessante l’ultima giornata: il Palermo torna nella serie cadetta dopo nove stagioni di serie A, nelle quali hanno anche centrato la qualificazione in Europa.
Non è stata una bella partita: il Palermo aveva poche armi da mettere in campo contro una squadra che in classifica partiva da 32 punti di vantaggio. Ci ha provato, ma una volta incassato il gol si è demoralizzato e ha comunque provato a fare qualcosa, non riuscendo però a scalfire la retroguardia viola. Nella ripresa il diluvio abbattutosi sul Franchi l’ha fatta da padrone, rovinando il campo e rendendo difficili le trame delle due squadre. Partita di fine stagione, senza troppa intensità e cattiveria agonistica.
Il massimo con il minimo: i viola tornano ad assaggiare l’Europa con una vittoria che alla vigilia era scontata ma che in realtà è stata più difficile del previsto. La stanchezza si è fatta sentire e la Fiorentina ha sbloccato con una grande azione senza però riuscire a legittimare il vantaggio sul piano del gioco, accontentandosi di controllare le operazioni ma sbandando anche un po’. Va bene così: lo spettacolo in questa stagione è stato ampiamente concesso, il traguardo è stato raggiunto e forse con un piccolo aiuto da parte della Roma si può ancora sognare la Champions League.
L’impegno c’è stato: non è certo oggi che il Palermo è retrocesso, e forse nemmeno nella pazza gara di Udine. Le colpe vanno date innanzitutto alla scriteriata gestione della società, con un insensato cambio di allenatore dopo tre giornate, con tanto di scuse pubbliche quando lo stesso Sannino è tornato e ha resuscitato la squadra. Era tardi però: il Palermo è stato indebolito sul mercato e non ha trovato la forza di salvarsi. Resta il bellissimo ricordo di nove stagioni con traguardi impensabili raggiunti, e ora si cercherà di tornare subito al piano superiore. La partita di oggi non contava già più, ma i siciliani hanno comunque fatto il loro.
Partita semplice: nel secondo tempo la pioggia torrenziale ha di fatto rallentato ritmi e giocate, e non c’è stato granchè bisogno di extra lavoro. L’unico dubbio nel primo tempo, quando Cuadrado viene spinto al limite: la punizione sembra starci, lui non fischia. Non un errore per il quale Damato non dormirà la notte.
Non gli tirano mai in porta, di fatto. Sicuro nelle pochissime volte in cui lo impegnano.
Rientra titolare e conferma che il mattone sull’Europa lo ha messo anche lui.
Hernandez è un fantasma, lui può preoccuparsi di impostare la manovra con la consueta tecnica.
Morganella spinge sulla corsia, lui va un po’ in affanno ma poi di fatto lo limita. ()
Spacca la partita in due. A destra è imprendibile, suo l’assist per il gol di Toni, un pericolo costante per novanta minuti. La Fiorentina deve blindarlo.
Ha talento, ma fatica a farlo emergere.
Va un po’ in crisi nel primo tempo e il Palermo prende campo. Si riprende, ma non è certo la sua miglior partita.
Nettamente il migliore. Sua la genialata che apre al gol di Toni, altre due o tre palle che cantano. Top player a centrocampo. ()
Lotta con Morganella sulla fascia e vince di fatto lui lo scontro, raggiunge più volte il fondo.
Cerca sempre la giocata, e stavolta i numeri gli riescono: più volte fa soffrire la difesa avversaria, anche se il gol non arriva.
Nelle prime battute sfiora il gol, poi lo trova di rimpallo: potrebbe essere il suo ultimo al Franchi, è stato importante in questa stagione.
( Entra per contenere il finale del Palermo, contro la sua ex squadra dà un contributo prezioso)
Para di tutto e di più all’inizio, benissimo su Jovetic; non può nulla sulla splendida azione della Fiorentina.
Uno degli ultimi colpevoli della retrocessione, anche oggi pur in affanno ha fatto il suo.
Fa quel che può, nella ripresa l’acquazzone lo mette in difficoltà ma è uno dei più lucidi.
Sbaglia le scelte quando si trova in campo aperto, peccato perchè ha fiato e voglia ma gli manca la lucidità.
Avrebbe dovuto portare geometrie e idee, non l’ha fatto.
Poca cosa, cerca di contenere Jovetic e ci riesce poco; con la serie B dovrebbe partire, ha dato meno di quello che ci si aspettava.
( Forse avrebbe meritato più spazio nel corso della stagione, il suo talento e la sua voglia sarebbero stati utili)
Uno degli ultimi a mollare il colpo, si è conquistato il posto da titolare con lavoro e sacrificio e oggi ha dimostrato di valerlo. ()
Cuadrado lo asfalta, così da mettere in secondo piano certi numeri che ha.
Non ne tocca una, la forma non può essere delle migliori se hai giocato pochissimo nelle ultime due stagioni.
( L’ultimo che avrebbe voluto la serie B, non stava bene e ha giocato lo stesso, con risultati scarsi)
Leggerino, la serie A non l’ha ancora capita del tutto. Tuttavia può essere importante per la risalita.
Viviano; Roncaglia, Go. Rodríguez, Savić (dal 74’ Hegazy); Cuadrado, Mati Fernandez, Pizarro, Borja Valero (dal 83’ Romulo), Pasqual; Jovetić, Toni (dal 71’ Migliaccio). All.: Montella
Sorrentino; Von Bergen, Donati, Munoz; Morganella, Faurlin (dal 78’ Sanseverino), Rios (dal 58’ Viola), Kurtic, Garcia; Hernandez (dal 63’ Miccoli), Dybala. All.: Sannino
Arbitro: Damato
Marcatori: Toni
Ammoniti: 16’ Savic (F), 27’ Faurlin (P), 61’ Kurtic (P), 66’ Garcia (P), 78’ Viola (P)