Il Milan inchioda l’Ajax sullo 0-0 e accede agli ottavi di finale. I rossoneri nonostante l’espulsione nel primo tempo di Montolivo sono riusciti a resistere al forcing avversario, conquistando quel punto che li permette di arrivare secondi nel girone H dietro il Barcellona. La squadra di Allegri è l’unica italiana tra le 16 qualificate agli ottavi
Dall’inizio alla fine è l’Ajax a condurre il match. I padroni di casa si impegnano in un’attenta fase difensiva lasciando campo agli avversari. Abbiati, soprattutto nel primo tempo, si deve superare per evitare il peggio. Nella ripresa il Milan è più organizzato e riesce a controllare le sfuriate dei lancieri.
I rossoneri passano con esperienza. Gli uomini di Allegri gestiscono bene tempo e campo riuscendo a ottenere quel punto che basta.
Gli olandesi conducono il match dall’inizio alla fine non subendo nulla e limitando i rossoneri nella propria metà campo. La scarsa cattiveria sotto porta e la poca creatività negli ultimi metri non permettono di espugnare San Siro.
Controlla la gara con personalità e sicurezza. Giusta l’espulsione di Montolivo
Milan-Ajax ha archiviato il suo primo tempo sul parziale di 0-0. I rossoneri dopo un primo tempo opaco dovranno affrontare la seconda frazione in 10 uomini a causa dell’espulsione di Montolivo. Allegri per la sfida che vale una stagione schiera i suoi con il 4-3-2-1: tra i pali riprende posto Abbiati, in difesa De Sciglio, Zapata, Bonera e Constant, in mediana Montolivo, De Jong e Muntari, mentre in avanti El Shaarawy e Kakà pronti a innescare Balotelli. Gli olandesi di Frank De Boer propongono un 4-3-3 che presenta Cillessen come portiere titolare, i giovani van Rhjm, Denswil, Moisander e Blind a comporre la linea difensiva, Klaasen, Poulsen e Serero in zona nevralgica e Schone, Bojan e Fischer in attacco. Arbitro del match è l’inglese Howard Webb. Gli ospiti hanno decisamente un migliore impatto sul match controllando fin da subito il gioco. Una rapida triangolazione nello stretto libera Fischer al tiro in area di rigore. Zapata chiude provvidenzialmente e devia in angolo. Sugli sviluppi del corner Bojan propone un cross morbido che trova Moisander in anticipo su chiunque, ma il suo colpo di testa si stampa sulla parte interna del palo più lontano. Il Milan prova a reagire, ma molte azioni sono fermate da posizioni di fuorigioco di Muntari e Constant. Al 18esimo l’Ajax si rende nuovamente pericoloso: Van Rhjin sulla destra macina metri e propone un cross preciso sul quale si catapulta Klaasen che in tuffo esalta i riflessi di Abbiati. Pochi minuti dopo l’episodio che cambia il match: Montolivo interviene in ritardo su Poulsen colpendolo con un pestone sugli stinchi. Howard Webb dopo un breve confronto con l’assistente sventola il cartellino rosso. Allegri sacrifica El Shaarawy inserendo Poli. Paradossalmente i lancieri dopo esser passati in superiorità numerica non riescono più a impensierire Abbiati. Il Milan ci prova timidamente nel finale, ma non riesce a costruire occasioni degne di nota. Nel finale problemi muscolari per Abbiati. Vedremo se il portiere rossonero, fin qui migliore in campo, riuscirà a restare in campo e se i rossoneri eviteranno la sconfitta raggiungendo gli ottavi di finale. Almeno due grandi parate, tiene in partita il Milan. Deve sapere che Webb tende a punire falli simili, Ingenuo: intervento brutto e inutile, lascia i suoi in dieci. Per ora è quello che porta avanti il gioco, lo sviluppa e dà aria alla manovra. Ha voglia di spaccare il mondo contro la sua ex: per il momento non ci riesce.
Milan
In un paio di circostanze tiene a galla i suoi, facendo ricredere i più scettici. Nella ripresa le solite incertezze sulle uscite alte rischiano di compromettere prestazione e risultato.
Limita bene Fischer costringendolo a emigrare dalla fascia. Puntuale in diversi anticipi in area.
All’inizio del match ci mette il piedone per evitare il vantaggio degli olandesi. Il resto del match è condito da ottime chiusure.
Ripaga la fiducia di Allegri con una buona prestazione. Sempre attento nelle giocate aeree.
Si fa superare troppe volte da Van Rhijn. I pericoli arrivano tutti dalle zone di sua competenza.
Rischia di rovinare un match delicato commettendo un errore da evitare in gare del genere.
Prezioso nei recuperi di palla, lotta caparbiamente fino allo scadere.
Si dispone spesso a protezione della linea difensiva cercando di controllare gli inserimenti avversari.
KAKA’ 5,5 Non riesce a ripartire con velocità. Poco preciso nella circolazione di palla.
(dal 36’ s.t. MEXES s.v.)
Timido e impacciato. Avrebbe bisogno di più tempo per uscire allo scoperto, ma la sciocchezza di Montolivo lo costringe a uscire prima del previsto.
(dal 24’ p.t. POLI 6,5 Riesce a inserirsi bene tra le linee portando quella quantità necessaria per resistere)
Lavora molto per la squadra rientrando spesso e risultando prezioso nella protezione della palla nei minuti conclusivi.
Sceglie la strada meno rischiosa e l’esito finale gli dà ragione.
(Francesco Davide Zaza – twitter@francescodzaza)
Ajax
Non compie praticamente nessun intervento.
Offre un cross dopo l’altro spingendo la pressione offensiva in zone profonde.
Pare il più indeciso della linea difensiva, riuscendo comunque a dare un apporto importante e di sostanza.
Il palo interno gli nega la gioia del gol dopo pochi attimi dal fischio iniziale. Sempre attento e coraggioso negli anticipi.
Raramente riesce a ottenere il fondo, ma porta in campo idee e coraggio.
Si inserisce ben volentieri, riuscendo a trovare più volte la conclusione dall’interno dell’area.
Si fa prendere dal nervosismo ben presto, rallentando la circolazione della squadra.
(dal 1’ s.t. HOESEN 5,5 Non riesce a portare qualità in attacco, sbagliando diverse letture di gioco.)
Si muove bene tra le linee proponendosi con insistenza.
(dal 38’ s.t. VAN DER HOORN s.v.)
Svolazza da una parte all’altra del campo riuscendo a dirigere bene il gioco anche in posizione avanzata.
Si perde tra I colossi della difesa avversaria, rimanendo spesso impantanato nei suoi pensieri.
(dal 27’ s.t. SIGTHORSSON 6 Propone qualche sponda diventando presto un punto di riferimento fisso in area avversaria.)
Pericolo costante. Apre e stringe il gioco della squadra con i suoi rapidi movimenti senza palla.
Con coraggio cerca fino allo scadere di spingere i suoi alla vittoria che alla fine non arriva. Il bel gioco si vede a tratti, ma manca il guizzo necessario per vincere partite del genere.
(Francesco Davide Zaza – twitter@francescodzaza)