La contestazione del popolo bianconero, annunciata in seguito alla sconfitta contro il Napoli, è andata in scena. Uova contro il pullman e cori all’indirizzo di giocatori e dirigenti. Un “tifoso” bianconero ha però esagerato andando a colpire con uno schiaffo Zebina, imbeccato più volte per tutta la stagione, prima di salire sul pullman per recarsi all’Olimpico: «In quel momento non ho capito cosa stesse succedendo ha commentato a fine partita il giocatore – le critiche fanno parte del mestiere e non mi offendono. Se mi arrabbio è solo per gli insulti razzisti che ricevo».
Zebina ha poi proseguito: «Quelle immagini si commentano da sole. Sono consapevole che sono fortunato perché faccio un lavoro che mi piace e guadagno tanto. So di avere una responsabilità sociale nei confronti di altre persone che hanno perso il lavoro e sono in difficoltà. I tifosi hanno il diritto a esprimere la loro rabbia e delusione, non accetto gli insulti razzisti. Però ciò che è importante stavolta è la lotta e l’orgoglio che abbiamo messo in campo. Io voglio solo giocare e divertirmi, siamo in un momento di difficoltà, ma c’è chi si nasconde e chi invece, come me, preferisce affrontare di petto la situazione».
Zebina parla infine del suo futuro: «Lascerò la Juventus soltanto se la società me lo chiederà. Al momento nessun giocatore può permettersi di pensare al futuro. Vediamo cosa succede da qui a fine stagione, poi vedremo. La fiducia dell’allenatore mi ha caricato. Zaccheroni mi ha guardato negli occhi e mi ha chiesto: ce la fai? L’ho guardato negli occhi e ho risposto sì. Certo, ora mi piacerebbe molto essere un giocatore della Roma che lotta per lo scudetto, ma in altri tempi siamo stati noi ad accettare questo progetto, ambizioso, ma molto difficile, dunque dobbiamo andare avanti così. Questa è stata una stagione molto difficile, la società è in continua ristrutturazione e ora ci stiamo concentrando sull’unico obiettivo che ci è rimasto, un posto in Champions».