Si chiama WTA Tournament of Champions, si gioca a Sofia per il secondo anno consecutivo, per tutti gli appassionati è conosciuto come Master B, prende il via domani. Si tratta, come dice il nome stesso, di una sorta di “surrogato” delle WTA Finals – che si sono appena concluse – ovvero il torneo di fine stagione che mette a confronto le migliori 8 giocatrici al mondo; qui sulla carta l’idea sarebbe di far scontrare le “altre”, cioè quelle che stanno tra la nona e la sedicesima posizione del ranking di tennis femminile. Senonchè le regole per la qualificazione sono leggermente diverse, e impongono che si sia vinto almeno un torneo International nel corso della stagione. E’ il perchè sono assenti i nomi di Sara Errani (che tra l’altro si è infortunata a Singapore), Angelique Kerber (che forse non avrebbe comunque partecipato, vista l’imminente finale di Fed Cup), Lucie Safarova (idem come sopra) e compaiono invece quelli di Carla Suarez Navarro (ha vinto a Oeiras), Alizé Cornet (Katowice, battendo in finale la nostra Camila Giorgi), Samantha Stosur (finalista dello scorso anno), Garbine Muguruza e Tsvetana Pironkova, che ha trionfato a Sydney ma ad ogni modo ha ricevuto una wild card come atleta di casa. Wild card che ha premiato anche la nostra Flavia Pennetta, che ha comunque vinto ad Indian Wells: e dunque, avremo un’italiana al via di una competizione che (dal 2012) ricalca in tutto e per tutto la formula delle Finals. Due gironi da quattro giocatrici, round robin con le prime due di ogni gruppo che si affrontano in semifinale, quindi la finale. Anche qui ci sono due riserve: sono l’ucraina Elina Svitolina, in grande crescita (ha bissato il titolo a Baku) e l’austriaca Yvonne Meusburger. Entreranno in gioco qualora una delle titolari sia costretta al forfait; nell’albo d’oro del torneo, la cui prima edizione risale al 2009, troviamo anche Ana Ivanovic (due volte) e Simona Halep. Evidentemente vincere questo Master B porta bene, visto che la serba chiude la stagione al numero 5 del ranking (la posizione più alta da sei anni) e la rumena al numero 3 con nove trofei vinti negli ultimi due anni. I gironi sono due, con nomi che richiamano due quartieri della capitale bulgara: Serdika e Sredets. Nel primo ci sono Ekaterina Makarova (era riserva a Singapore), Flavia Pennetta, Alizé Cornet e Garbine Muguruza (la spagnola è una delle poche giocatrici ad aver battuto Serena Williams negli ultimi tre anni: lo ha fatto al Roland Garros), mentre nel secondo troviamo Dominika Cibulkova (splendido inizio di 2014 con finale agli Australian Open e ingresso in Top Ten, poi in calo), Andrea Petkovic (rinata dagli infortuni, semifinale agli Open di Francia e vittoria a Charleston), Carla Suarez Navarro (ha battuto Maria Sharapova a Montréal ed è costantemente nelle prime venti da tempo) e Tsvetana Pironkova. Si apre domani: Cibulkova-Pironkova, Petkovic-Suarez Navarro e, da non perdere, Pennetta-Cornet. Magari conterà poco, ma si tratta pur sempre di un torneo che riconosce un certo “status” alle giocatrici nell’arco della stagione; qualcuna di loro (sicuramente Makarova e Cibulkova) avrebbero preferito essere in campo una settimana fa e un po’ più a Est, ma per il momento può andare bene così. (Claudio Franceschini)
Data di nascita: 7 giugno 1988 – Mosca
Ranking WTA: 11
Titoli 2014: 1 (Pattaya City)
Data di nascita: 25 febbraio 1982 – Brindisi
Ranking WTA: 15
Titoli 2014: 1 (Indian Wells)
Data di nascita: 22 gennaio 1990 – Nizza
Ranking WTA: 20
Titoli 2014: 1 (Katowice)
Data di nascita: 8 ottobre 1993 – Caracas (Venezuela)
Ranking WTA: 23
Titoli 2014: 1 (Hobart)
Data di nascita: 6 maggio 1989 – Bratislava
Ranking WTA: 12
Titoli 2014: 1 (Acapulco)
Data di nascita: 9 settembre 1987 – Tuzla (Bosnia)
Ranking WTA: 17
Titoli 2014: 2 (Charleston, Bad Gastain)
Data di nascita: 3 settembre 1988 – Las Palmas de Gran Canaria
Ranking WTA: 18
Titoli 2014: 1 (Oeiras)
Data di nascita: 13 settembre 1987 – Plovdiv
Ranking WTA: 41
Titoli 2014: 1 (Sydney)