SCI – Inizia oggi e domani con le due prove di gigante femminile e maschile sulle nevi di Solden in Austria, la Coppa del Mondo di sci. Per parlare di questo appuntamento così importante abbiamo sentito Mario Cotelli, popolare tecnico dei tempi d’oro della “Valanga azzurra”, quella fantastica dell’Italia di personaggi come Gustav Thoeni e Piero Gros degli anni ’70. Eccolo in questa intervista in esclusiva per il sussidiario.net
Cotelli, inizia la Coppa del Mondo di sci, come vede questa stagione?
Una stagione che dovrebbe confermare l’andamento di quella precedente. Non vedo grosse novità…
Non ci sono giovani talenti che possono emergere? Sia a livello internazionale, che italiano non vedo promesse dello sci. L’unico è Carlo Janka, che peraltro ha già dimostrato fino in fondo il suo talento.
Quali sono i favoriti della Coppa del Mondo maschile e femminile?
Gli atleti capaci di destreggiarsi bene in tutte le in tutte le specialità, i polivalenti. Tra le donne come al solito la favorita è Lindsey Vonn. Tra gli uomini Janka, Raich e Svindal.
Secondo lei Razzoli confermerà la vittoria olimpica?
Nelle gare semplici può sicuramente fare bene. Incontrerà più difficoltà sul ripido.
Denise Karbon ha passato un anno in chiaroscuro dopo tanti trionfi. Può tornare alla forma di qualche anno fa?
Denise Karbon ha già trentuno anni, quindi forse il meglio lo ha già dato…
Crede nel recupero di Nadia Fanchini?
Il problema è che cade troppo. Rischia molto perché è coraggioa e interpreta le gare in maniera pregiudicata. Questo può anche non essere un vantaggio alla lunga.
Ci saranno in questa stagione i Mondiali di Garmisch, in Germania…
Forse il fatto di fare i Mondiali ogni due anni, anziché ogni quattro come prima, toglie un po’ di interesse a questa manifestazione.
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Non è che manchi il grande campione. Il personaggio che traini il movimento dello sci. Un po’ come erano Tomba, o Aamodt, o Stenmark?
Lo sci vive soprattutto del fatto agonistico. E in questo senso Janka come gli stessi Raich e Svindal sono degli ottimi sciatori. Tomba oltre ad essere un campione faceva anche parlare i giornali, faceva gossip. Questo catturava l’attenzione sul mondo dello sci…
Come sta lo sci? Le aziende fanno fatica per esempio, ma lo zoccolo duro di appassionati è intatto. Cosa succede?
Succede che adesso per andare a sciare gli appassionati di sci usano quasi sempre lo stesso materiale, gli sci si cambiano di meno perché durano di più. Molti non comprano neanche più i materiali perché il noleggio è economico e offre comunque buoni attrezzi. Questo può essere uno svantaggio per le aziende.
Secondo lei qual è la formula giusta perché lo sci possa essere seguito da tutti in televisione?
Il fatto di fare gare il sabato o la domenica a mezzogiorno porta molto gente a seguire lo sci in tv. Se invece le gare si disputano altri giorni la gente lavora e non può seguire lo sci. Bisognerebbe in teoria far disputare le gare di Coppa del Mondo solo nei weekend.
A Madonna di Campiglio sono entusiasti per il ritorno della Coppa del Mondo. A Bormio invece c’è chi pensa di rinunciare alla gara per non “disturbare” i turisti. Cosa pensa di tutto questo?
Penso che la gara del 29 dicembre a Bormio sia dannosa. Ci sono migliaia di turisti in quel periodo in Valtellina e nessuno va a vederla. Anch’io l’abolirei.
Nostalgia della “Valanga azzurra”. Lei è stato il tecnico della più grande squadra italiana di sci di tutti i tempi…
Nostalgia no, anche i ricordi col tempo si affievoliscono. Certo che un po’ d’orgoglio c’è, come la consapevolezza di aver creato una squadra che è diventata leggenda dello sci e dello sport mondiale. E non è cosa da poco.
(Franco Vittadini)