Si svolgeranno fino al 27 ottobre ad Almaty, in Kazakhstan, i Mondiali 2013 di Pugilato. La Nazionale azzurra sarà guidata dal responsabile tecnico Raffaele Bergamasco e le nostre punte saranno i pugili che abbiamo imparato ad amare in questi anni, da Vincenzo Mangiacapre a Domenico Valentino fino alle due stelle Clemente Russo e Roberto Cammarelle. Appuntamento difficile quello iridato, in cui dovremo misurarci con molte nazionali forti, come quella kazaka, quella russa e quella cubana. Tuttavia, i nostri pugili sono indiscutibilmente tra i più forti del mondo, e da loro ci aspettiamo ottimi risultati. Sono da sottolineare alcune importanti novità regolamentari: non si combatterà più senza il caschetto e si cambieranno i punteggi, senza più l’utilizzo delle macchinette. Per parlare di questi Mondiali abbiamo parlato col giornalista di SportMediaset Franco Ligas. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Cosa pensa dei Mondiali di pugilato? Sono una bellissima manifestazione, che si svolge in una nazione che sta avendo sempre più importanza e sta investendo molto in questo sport, cioè il Kazakhstan. Il futuro del pugilato potrebbe dipendere in parte proprio da questa nazione che ha tanti soldi, potrebbe promuoverlo nel modo ideale perché possa raggiungere vertici importanti.
Quali sono le novità di questa edizione dei Mondiali? Non si userà più il caschetto e ci sarà un modo diverso di emettere i verdetti, senza le cosiddette macchinette. Il primo pugile italiano che sperimenterà questo cambiamento qui ad Almaty sarà Cammarelle. Alle scorse World Series Valentino aveva subito un infortunio dovuto all’assenza del caschetto. Per quanto riguarda le giurie, il ko di un pugile sarà considerato molto di più. Prima con le macchinette questo non succedeva.
Che giudizio dà della spedizione azzurra? Agli Europei non abbiamo conquistato nessuna medaglia, qui speriamo di far meglio. Questa almeno è la mia speranza.
Quali sono gli azzurri che hanno più possibilità di successo? Cammarelle sopra di tutti, lui mi sembra il pugile con maggiori possibilità di successo.
E chi sarà il protagonista assoluto di questi Mondiali? Dico ancora Cammarelle, che era stato derubato della medaglia d’oro alle Olimpiadi di Londra 2012. Qui penso si rifarà sicuramente.
Quali altri cambiamenti ci aspettano nel pugilato mondiale? L’entrata in massa dei pugili cubani, che condizioneranno l’esito delle competizioni internazionali. Sarà decisiva la loro presenza, potrebbero diventare la squadra più forte del mondo.
Che momento sta vivendo il pugilato mondiale? Non ci sono più i grandi campioni, i personaggi di un tempo, specie nelle categorie regine come i massimi e i medi. C’è solo Mayweather, il più grande attualmente. E’ un momento delicato quello che il pugilato sta attraversando. L’Iba, oltre alle World Series, vorrebbe organizzare un Campionato Mondiale dilettanti togliendo così spazio alle associazioni professionistiche ora presenti. Una cosa che potrebbe non accontentare tutti.
In Italia com’è la situazione? Si fa fatica in effetti. Ci sono alcuni pugili buoni sia a livello dilettantistico sia professionistico, ma questi ultimi fanno fatica a mettersi in evidenza perché non sono molto aiutati nonostante spesso il loro livello tecnico sia discreto.
Da cosa dipende tutto questo? Ad esempio anche dal poco spazio che le tv italiane danno al pugilato, incentivando poco i nostri ragazzi a intraprendere questo sport. (Franco Vittadini)