Dopo la conferenza stampa di Sepp Blatter, è stato il turno di Michel Platini di commentare la sentenza di squalifica di 8 anni. Il presidente della , come si apprende da Ansa, ha fatto sapere di non essere sorpreso dalla sentenza; “sono convinto sia stata scritta prima dell’udienza del 18 dicembre” ha dichiarato, confermando che come Blatter ricorrerà al Tas e alla giustizia civile. “Smentisco tutte le accuse” ha detto Platini, che ha usato la parola “messinscena” per definire la sentenza, parlando di una chiara “volontà di eliminarmi”. L’ex numero 10 della Juventus ha poi ricordato come in vita sua sia sempre stato “irreprensibile, così come nell’esercizio del mio mandato. Sono in pace con la coscienza”.
La conferenza stampa di Sepp Blatter che ha fatto seguito alla notizia della squalifica di 8 anni inflitta sia a lui sia a Michel Platini ha contenuto anche dichiarazioni importanti da parte dell’ormai ex presidente della circa il proprio futuro: “Certo, ogni tanto mi piace l’idea di fare altre cose. Ma sono legato alla FIFA ormai da più di 40 anni”. Non manca quella che possiamo definire una dichiarazione d’amore per la “sua” FIFA: “Il giorno che ho visto che la FIFA è stata attaccata, il 17 maggio di quest’anno, presentandola come organizzazione mafiosa ho rimesso il mio mandato per difendere la FIFA. Sarebbe stato saggio lasciare dopo i Mondiali 2014, ma non posso riscrivere la storia”. Blatter è tutt’altro che arrendevole e promette battaglia: “Io e Platini siamo in una posizione che non meritiamo e posso promettere che mi batterò fino alla fine. Non parlerò della mia salute ma a un certo punto vi dirò che il 1° novembre senza il grande aiuto della Facoltà di Medicina non sarei qui oggi. E grazie ai miei geni molto buoni, al mio buon cuore”. Ormai Blatter e il presidente della sono dalla stessa parte della barricata, ecco dunque parole molto importanti per il dirigente francese: “Credo che Platini sia una persona onesta e ha anche le mie idee. Non ho mai avuto l’idea di andare contro di lui, non sono sciocco”.
E’ terminata la conferenza stampa di Sepp Blatter, che ha annunciato il ricorso al Tas per la squalifica a 8 anni; l’ormai ex presidente della FIFA ha ammesso di sentirsi “tradito dalla FIFA” e ha parlato di danni subiti dalla famiglia. In più ha ammesso che “avrei dovuto ascoltare chi mi diceva di smettere dopo il Mondiale in Brasile; avrei dovuto ascoltarlo”. Il fatto che sia rimasto a capo della FIFA deriva dal fatto che “mi è stato chiesto di rimanere come presidente”, e ha ribadito la sua volontà di essere presente al congresso per l’elezione, “al momento non posso nemmeno avvicinarmi alla sede della FIFA e non penso sia giusto, così come il non poter entrare negli stadi”. Blatter ha poi detto, in riferimento alle accuse sui Mondiali del 2018 e del 2022, che “c’era l’idea che nel 2018 l’assegnazione dovesse andare a un Paese europeo che non avesse mai ospitato la rassegna; anche un Paese arabo dovrebbe avere il diritto di ospitare un Mondiale. Se invece del Qatar avessimo scelto gli Stati Uniti, forse non sarebbe successo niente”.
Non c’è ancora la parola fine circa la squalifica di Josepp Blatter. La Fifa ha condannato ad otto anni di “ban”, l’ex presidente della Fifa, ma lo stesso manager della Federazione intende fare ricorso, come ha confermato poco fa in occasione di una conferenza stampa indetta proprio per commentare la pena decisa dal Comitato Etico: «Combatterò e mi appellerò al TAS – le parole di Blatter – confido nella Giustizia Svizzera. Sono svizzero e in Svizzera per darti 8 anni di squalifica devi aver fatto qualcosa di molto, molto grave». Blatter torna quindi a parlare del famoso assegno che secondo la Fifa avrebbe versato “sottobanco” a Platini, anch’egli squalificato per 8 anni: «C’era un accordo direttamente o indirettamente confermato da due incontri, uno in Svezia e uno a Zurigo nel 1998. Adesso il Tribunale arbitrale nega l’accordo, dove c’era anche scritto dei soldi che dovevo a Platini. Il tutto era stato fatto seguendo le procedure, eppure sostengono che non esistesse alcun contratto. Hanno tolto l’accusa di corruzione ma sostengono che io abbia dato dei soldi a Platini per cercare di comprare i voti della FIFA».
Dietro la squalifica per otto anni comminata oggi a Michel Platini e Sepp Blatter emergono dettagli di un’inchiesta, quella all’interno della FIFA, che affonda le sue radici addirittura al secolo precedente. Siamo infatti nel 1997 quando entra in carica Chuck Blazer, il gestore delle finanze della Concacaf; La Stampa riporta tutti i “mali” della federazione internazionale a cominciare dal Mondiale 1998, quando Blazer aveva gestito mazzette a favore del Marocco (anche se poi l’assegnazione era andata alla Francia). Si passa anche attraverso il 2002, l’edizione forse peggiore per logistica: due Paesi che si presentano insieme (prima volta nella storia) anche se inizialmente Corea del Sud e Giappone avrebbero dovuto essere rivali. Nel 2006, il Mondiale tedesco vinto dall’Italia, le accuse da parte dell’Oceania c’erano state subito: si parla ora – lo fa Die Zeit – di un carico d’armi diretto in Arabia Saudita e di investimenti aumentati in Asia da parte di Volkswagen e Bayer, atti a spostare i voti verso la Germania (all’epoca il Cancelliere era Gerhard Schroder). La federazione dell’Oceania aveva poi confessato che il suo voto sarebbe dovuto andare al Sudafrica (per bocca del delegato Charlie Dempsey) scatenando qualche sospetto che era rimasto nell’aria. Fino al 2010, e ai famosi 10 milioni di dollari che la FIFA avrebbe versato alla Concacaf perchè il Sudafrica costruisse stadi e infrastrutture. Da lì è partita l’indagine da parte dell’FBI, che ha portato alla situazione attuale; svelando altri fatti che sono legati all’assegnazione degli ultimi Mondiali, quello del 2014 in Brasile (che ha vinto senza concorrenza) quello del 2018 che si terrà (ma a questo punto non è più tanto certo) in Russia e quello di Qatar 2022.
E’ stata resa nota poco fa la sentenza del comitato etico della Fifa, in seguito ai noti avvenimenti che hanno coinvolto i due massimi dirigenti calcistici europei, il presidente della Fifa Sepp Blatter e quello della Uefa Michel Platini. Entrambi sono stati condannati alla sospensione di ogni loro attività per un periodo di ben otto anni. Il motivo dietro la sentenza è il pagamento di due milioni di euro da parte di Blatter a Platini, soldi che non appaiono giustificati e versati poco prima delle elezioni presidenziali del 2011 che videro l’ennesima vittoria di Blatter. I due sono anche stati multati: 50mila franchi svizzeri Blatter, 80mila Platini. In sostanza la sentenza li dichiara tutti e due colpevoli di corruzione.