Il Napoli vince 2-0 contro la Lazio all’Olimpico, grazie ad un primo tempo ottimo e nonostante una ripresa molto meno convincente, con gol di Higuain – il 23° in 23 giornate – e Callejon. Purtroppo proprio nel secondo tempo, più che del match, si è parlato del consueto problema razzismo di un gruppo di tifosi laziali (tutt’altro che la prima volta che succede), protagonisti di ripetuti buu all’indirizzo di Koulibaly. Irrati dopo aver minacciato più volte di sospendere la partita l’ha fatta poi terminare, con il Napoli che tiene dunque la testa della classifica in solitaria.
Troppo poco per non prendersi i fischi del proprio pubblico. Quelli sì, meritati. Interrompe la striscia positiva di risultati di inizio 2016.
Un voto in meno per il secondo tempo “troppo” in controllo, forse anche a causa di un calo fisico. Ma i 3 punti non sono mai stati in discussione.
Lode per la scelta giusta (era difficile) sul gol di Callejon. Saremmo stati invece meno tolleranti verso gli ignoranti razzisti schierati come pecore belanti in una zona abbastanza definita dello stadio; questione di punti di vista.
Dopo 46 minuti di gioco da squadra matura e da capolista autoritaria, il Napoli conduce la contesa dell’Olimpico per 2-0 sulla Lazio. In gol ancora Higuain e poi Callejon, al terzo sigillo in quattro giorni. Avvio volenteroso della Lazio, in pressing alto ma senza grandi occasioni create, nonostante la verve di Candreva (voto 6) e (meno) Felipe Anderson (voto 5,5) sulle fasce.
Il Napoli amministra il gioco con il miglior Jorginho (voto 7) dell’esperienza azzurra, regista di livello; quando la palla arriva in zona Higuain (voto 7), poi, sono sempre guai. Per gli avversari. Azione in verticale con lancio dell’italo-brasiliano, taglio di Callejon (voto 7,5) e sponda vincente del Pipita sull’uscita di Marchetti (voto 5,5). Passano meno di 4 minuti e gli azzurri servono anche il bis: il lancio stavolta è di Insigne, direttamente per Callejon, che si invola in solitaria (sbagliato il posizionamento di Mauricio, voto 5) e supera il portiere in pallonetto. Tutto nero per Pioli, che perde anche Candreva per infortunio alla caviglia. Per riaprire il discorso-risultato servirà una vera impresa, oltre ad un gol immediato in avvio di ripresa. Che vista la forma della coppia Koulibaly-Albiol (voto 6,5 in comune) pare abbastanza improbabile.
Sfortunata nell’episodio dello 0-1 ma il Napoli è parso quasi sempre superiore. Non è decisamente più la Lazio della volata inverno-primavera della scorsa stagione, ormai è evidente. Lascia il campo dopo la mezzora, per infortunio. Era stato fino a quel momento l’unico a mettere in difficoltà gli esterni azzurri con costanza. Sia lui che Hoedt vengono portati in giro al guinzaglio da Higuain e quando sbagli anche di pochi centimetri la linea del fuorigioco contro attaccanti così, finisce che sei sotto 0-2 senza accorgertene…
La squadra “sembra” in forma… Battute a parte, primo tempo in linea con il momento azzurro; ovvero quasi perfetto. Assist e gol, man of the match per ora e come già era stato domenica contro l’Empoli. E’ tornato ai livelli di inizio anno scorso. Unica nota fuori dallo spartito di Sarri. Sbaglia tanto in appoggio, non sembra il solito Hamsik. (Luca Brivio)
Lazio
Buona la prima parata su Higuain, meno il resto del match; in particolare rivedibile, come tutta la difesa, sul raddoppio di Callejon.
E’ stato l’attaccante più pericoloso, pur essendo terzino, con un colpo di testa a lato. Sbaglia invece sul primo gol, seguendo Callejon ma tenendolo anche in gioco.
Graziato da Higuain in avvio, dopo un retropassaggio folle. Poi Insigne non lo fa impazzire.
Ha la responsabilità del bis napoletano, sbagliando il fuorigioco. In generale non impeccabile su Higuain.
Anche lui abbastanza in difficoltà sul Pipita; meglio quando entra Gabbiadini, meno pungente del Pipita.
E’ forse lo specchio più fedele dell’involuzione laziale. Uno dei migliori del campionato, 12 mesi fa. Inesistente, oggi.
Combina poco e anche la fisicità, sua arma principale, non “impatta” sul match. Nonostante Hamsik sia in serata oscura.
Si nota di più per le continue e inutili proteste che per qualche accelerazione con cross annesso. Partita non sufficiente.
Il migliore dei suoi nonostante si arrenda al dolore alla caviglia dopo 38 minuti del primo tempo.
Si vede troppo poco, non ha ancora segnato in questo campionato, per uno come lui davvero incredibile.
E’ in fase irritante, nel senso che si scorgono le potenzialità ma lui fa di tutto per cercare di sprecare il talento immenso che ha nei piedi.
Un po’ troppo individualista, gioca da solo invece di cercare il dialogo, anche perchè di sponde tecniche all’altezza non ce ne sono molte.
Ha diversi minuti a disposizione ma non ne sfrutta nemmeno uno, anche solo per dare segni di vita.
All.PIOLI 5: La squadra ci crede troppo poco, anche quando il Napoli sembra barcollare e patire a livello fisico. Prova abbastanza deprimente.
Napoli
Pochi i tiri in porta avversari, la parata più bella la confeziona a gioco fermo… Serata non troppo complicata.
Nettamente al di sotto del titolare nel ruolo, soffre parecchio in avvio e non “impenna” mai in seguito, confermando di essere una buona riserva ma non oltre.
Ottimo il primo tempo, più tortuosa la ripresa, quando perde anche un po’ di lucidità e spazza tutto quello che gli capita a tiro.
Innervosito dagli ignobili buu razzisti dei tifosi laziali, si becca anche un cartellino giallo nel finale. Protagonista involontario della serata.
Si dà da fare senza però eccellere nè in chiusura nè in proposizione. Stesso discorso fatto per Maggio, la coppia Hysaj-Ghoulam è sicuramente superiore.
Non raggiunge la sufficienza perchè resta davvero troppo in ombra, limitandosi al compitino.
Visto il valore assoluto, il peggiore tra le fila napoletane. Sbaglia tanto e non cresce nemmeno alla distanza.
Regia illuminata, perno centrale del Napoli di Sarri. L’ammonizione nel finale lo costringerà a saltare il Carpi, giusto in tempo per tornare la sera del 13 febbraio…
Un lampo – l’assist per Callejon – e poco altro. Gira al minimo indispensabile per l’occasione.
Da solo mette paura a tutto il reparto difensivo avversario. Il 23° è probabilmente il gol più fortunoso del suo campionato ma vale tanto, come gli altri.
Oltre a gol ed assist, una prova di grande sacrificio, spesso fin dentro la sua area di rigore. Forma davvero smagliante, il migliore del Napoli.
Si mette in mostra con meno efficacia e meno dovizia tecnica del solito nei minuti che Sarri gli concede.
Non trascendentale. L’andamento del match non lo aiuta.
All.SARRI 6,5: L’impressione è quella di una squadra capace di vincere anche senza essere spumeggiante e sopportando dei cali fisiologici. Ovvero una squadra da Scudetto.
(Luca Brivio)