Sassuolo-Bologna finisce 0-2: nella ventunesima giornata del campionato di Serie A 2015-2016 i felsinei vincono il derby emiliano con i gol di Emanuele Giaccherini e Sergio Floccari – che punisce subito la sua ex squadra – e per il Sassuolo è la prima sconfitta interna di tutto il campionato. Partita piuttosto corretta, con soli due ammoniti (Alex Ferrari e Brighi, entrambi nel Bologna) e peraltro negli ultimi tre minuti; entrambi gli allenatori hanno effettuato le tre sostituzioni a loro disposizione. Da segnalare che i gol non hanno assist; tecnicamente sono di Daniele Gastaldello e Mattia Destro, ma sia Giaccherini che Floccari hanno poi effettuato azioni personali e, almeno secondo le regole del Fantacalcio, potrebbero non essere conteggiati.
Il Palermo torna alla vittoria battendo per 4 a 1 l’Udinese che è stata raggiunta in classifica proprio dai siciliani e che si sta preoccupatamente avvicinando alla zona retrocessione. Gran esordio quindi per l’allenatore argentino Guillermo Barros Schelotto che modifica l’undici iniziale rilanciando dal primo minuto il giovane Quaison nel tridente d’attacco insieme a Vazquez e Gilardino. Le due squadre sono condizionate dalla difficile situazione di classifica che stanno vivendo le due formazioni che hanno così iniziato la gara in maniera prudente. La prima conclusione è di Gilardino al 10′ quando colpisce di testa su calcio d’angolo mettendo però ampiamente sopra la traversa. Al 16′ sono invece gli ospiti a sfiorare il gol con Thereau che riceve in area un cross proveniente dalla sinistra di Edenilson ma che mette con un colpo al volo di destro malamente fuori. E’ ancora il francese al 21′ ad avere la palla per segnare quando Widmer lo pesca con un preciso cross che l’ex attaccante del Chievo Verona mette ampiamente sopra la traversa. Al 27′ sono finalmente i padroni di casa ad avere la prima occasione per segnare con Gilardino che, lanciato da un mancato intervento di Felipe, si è presentato solo davanti a Karnezis ma ha calciato malamente fuori dallo specchio. Al 33′ Vazquez ha raccolto un cross calciando al volo da dentro l’area di rigore ma trovando la risposta di un attento Sorrentino. Al 35′ il forcing dei padroni di casa riesce a sbloccare il risultato grazie ad una stupenda azione, Gilardino serve in profondità Hiljemark che, con un pregevole colpo di tacco, ha liberato l’accorrente Quaison che ha segnato da due passi con un chirurgico rasoterra sul quale Karnezis non ha potuto nulla. Gli ospiti hanno una reazione ancora con Thereau che al 42′ prova il colpo di testa sull’ottimo cross di Fernandes mettendo però il pallone sopra la traversa. Si è concluso così il primo tempo sul risultato di 1 a 0 in favore dei padroni di casa. La ripresa si è aperta senza sostituzioni e con un Udinese vogliosa di raggiungere il pareggio che ha sfiorato al 54′ con Widmer che ha sfondato sulla destra ma che ha trovato l’ottima risposta di Sorrentino. Sul capovolgimento di fronte il Palermo è riuscito però a raddoppiare grazie a Vazquez che ha portato palla fino al limite dell’area dove ha allargato per Quaison che ha crossato alla perfezione per Hiljemark che ha segnato con una deviazione volante di coscia. Mister Colantuno è corso immediatamente ai ripari mandando in campo Zapata al posto di un opaco Perica. Gli ospiti hanno poi una reazione d’orgoglio e nel corso di cinque minuti ben quattro occasione, prima è Thereau al 62′, servito con un splendida sponda da Zapata, a calciare centralmente dal dischetto di rigore, poi Fernandes ci ha provato dalla distanza con un gran tiro che Sorrentino ha controllato con non poche difficoltà. Al 64′ poi i bianconeri hanno reclamato un calcio di rigore per un fallo commesso da Gonzalez sul lanciato Badu che però Tagliavento non ha ritenuto massima punizione. Dopo questo forcing gli ospiti calano un pò e sono sfortunati al 77′ quando Lazaar tenta la conclusione da lontano che Wague devia imparabilmente nella propria porta. Due minuti al 79′ l’Udinese riesce finalmente a trovare il gol della bandiera con l’onnipresente Thereau che devia di testa in rete un calcio d’angolo calciato quando la difesa palermitana lo ha lasciato colpevolmente solo. Adesso gli uomini di Colantuono ci credono e all’83’ solo un super intervento di Sorrentino gli impedisce di riaprire l’incontro mettendo in angolo un colpo di testa a colpo sicuro di Felipe. Al 86′ il neo entrato Djurdjevic ha l’occasione di chiudere la gara ma, quando si presenta a tu per tu con Karnezis gli calcia addosso. Ci pensa allora Trajkovski all’87’ a segnare con un super tiro a giro dal limite dell’area che si infila sul palo lontano. Ancora il macedone al 89′ sfiora la doppietta quando si vede negare il gol dal portiere greco da pochi passi. Ancora l’estremo difensore bianconero protagonista al 92′ quando si supera mettendo in angolo un preciso diagonale di Vazquez che non riesce così a segnare. Si è conclusa dopo tre minuti di recupero la sfida che ha vinto il Palermo con un risultato forse bugiardo visto che in campo non si è vista questa ampia differenza.
La Lazio riparte dopo la sconfitta in Coppa contro la Juve, allungando la serie positiva in campionato di questo avvio di 2016: all’Olimpico finisce 4-1, al termine di un’aspra contesa, piena di svolte, possibili colpi di scena e gol. Il Chievo si fa preferire per tutto il primo tempo, chiuso in vantaggio dagli uomini di Maran grazie all’incornata solitaria in avvio di Cesar, su assist di Birsa. La Lazio ci prova più volte ma senza pericolosità con Keita e Milinkovic-Savic ma è un episodio – proprio ad inizio ripresa – a sbloccare la situazione: l’ennesimo allungo di Keita è stoppato ingenuamente proprio dall’autore del gol Cesar, già ammonito. Inevitabile il rosso ed un secondo tempo di sofferenza per gli ospiti. A quel punto è Candreva a prendersi la squadra sulle spalle, conquistandosi il rigore dell’1-1 e poi realizzandolo. Il sorpasso, di lì a poco, è firmato Cataldi, con un gran destro al volo. Poi ancora Candreva sembra far calare il sipario, siglando il 3-1 assistito perfettamente da Felipe Anderson. C’è però ancora spazio per un rosso – stavolta per la Lazio, con Radu che stende Paloschi in area – ed un penalty fallito dallo stesso bomber clivense, respinto con merito da Berisha. Infine Keita, su assist del solito Candreva, schiaccia in rete il 4-1 finale. 3 punti fondamentali per i biancocelesti, che ripartono a caccia dell’Europa, conquistata l’anno scorso con uno sprint partito proprio in questo periodo.
Incredibile epilogo per l’Inter di Roberto Mancini che passa in vantaggio alla fine del primo tempo con Rodrigo Palacio al primo gol della sua stagione, ma subisce il gol del pareggio al minuto 92 dall’appena entrato Kevin Lasagna che trova la prima rete in Serie A proprio in una delle giornate più importanti per lui e il suo Carpi. I nerazzurri non erano riusciti a concretizzare diverse reti in precedenza anche se i loro avversari avevano giocato un’ottima partita meritando questo risultato arrivato poi proprio allo scadere.
Al Bentegodi di Verona, la formazione di Delneri e il Genoa si dividono la posta in palio al termine di novantaquattri minuti molto combattuti. Parte meglio la compagine ligure che prova a mettere in difficoltà la difesa avversaria fin dalle prime battute. Al quarto ci prova Pavoletti in rovesciata, mentre al diciannovesimo è Suso a rubare la scena al compagno di attacco, con uno splendido gol su calcio di punizione: tiro a scendere dello spagnolo sul palo sinistro di Coppola, il quale sfiorando la sfera con la schiena facilita il vantaggio rossoblu. Il grifone non si ferma e continua a spingere, i padroni di casa provano a difendersi e a ripartire ma Perin non corre particolari pericoli. Al trentanovesimo, però, Ionita mette un bel pallone dal fondo per Pazzini che tutto solo spinge in rete per l’uno a uno. Nella ripresa il Verona cambia mentalità ed inizia a schiacciare il Genoa nella prorpia metà campo. I rossoblu perdono fiducia, al contrario i veneti acquisiscono sicurezza. Al sessantesimo Perin è chiamato ad una grande parata su un tiro improvviso di Gomez; poco dopo Wszolek supera il portiere genoano in dribbling ma conclude sull’esterno rete. I veneti spingono e mettono in serio affanno la difesa genoana con Gomez e Siligardi. Al triplice fischio il tabellino dice uno a uno, punteggio che sta stretto all’Hellas e che invece può venir comodo al grifone.
Finisce 4-2 in favore del Napoli la partita di Marassi contro la Sampdoria. Primo tempo ricco di emozioni al Ferraris dove Sampdoria e Napoli regalano 45′ pieni di ritmo, intensità e spettacolo. I partenopei partono subito forte con Higuain che si divora il facile vantaggio al 3′: l’argentino, davanti a Viviano, calcia clamorosamente alto. Higuain ha però subito modo di riscattarsi al minuto 8: colossale errore di Barreto che regala all’ex Real Madrid un assist al bacio che il Pipita capitalizza al meglio freddando il portiere avversario con un destro potente. La Samp è in bambola e gli ospiti trovano il raddoppio su calcio di rigore al 18′. Fallo ingenuo di Barreto su Albiol in piena area dopo gli sviluppi di un corner; per Orsato non ci sono dubbi. Dal dischetto Insigne cala il 2-0 con freddezza chirurgica. Il Napoli, pur dominando, non riesce a chiudere il match quindi i blucerchiati reagiscono nel finale di tempo mettendoci tutto l’orgoglio possibile. La Sampdoria torna in gara al 45′ grazie al gol di Correa, bravo a sfruttare al meglio il velo di Eder su assist di Carbonero. Nella ripresa Higuain potrebbe subito chiudere il match ma il Pipita, lanciato da Koulibaly, fallisce miseramente il match-ball facendosi anticipare da Viviano in uscita. Al 57′ Cassani, già ammonito, entra duro su Insigne e viene espulso per doppio giallo. Un minuto più tardi il Napoli cala il tris con Hamsik che in slalom salta Alvarez e Moisander prima di superare Viviano con un tocco di punta. Tutto finito? Nemmeno per idea perché dopo un altro errore di Higuain la Sampdoria ritorna nuovamente in gara con il gol di Eder, bravo a colpire di testa dagli sviluppi di un corner. Nel finale, al 79′, Mertens chiude la partita segnando il definitivo 4-2.
Vittoria importantissima per la Fiorentina nell’anticipo della ventunesima giornata di Serie A: Ilicic e Gonzalo Rodriguez abbattono il Torino e confezionano un 2 a 0 che consente ai viola di issarsi provvisoriamente in terza posizione prima degli altri match in programma in questo turno. In avvio è la Fiorentina a gestire il possesso del pallone mentre il Torino si limita ad attendere la squadra di Sousa nella propria metà campo: questo tema tattico inizialmente sembra favorire i granata, abili a sfruttare soprattutto le azioni di contropiede, ma col passare dei minuti sono i viola a prendere fiducia. Il primo squillo arriva al 17′, con Astori che stacca di testa in area di rigore sfruttando al meglio un cross dalla trequarti di Borja Valero, ma il pallone sfiora il palo e finisce a lato. Dal rinvio dal fondo che ne consegue Ichazo rischia di combinare la frittata sbagliando l’appoggio in direzione di Glik, ma il piede destro di Ilicic non è all’altezza del sinistro e il pallone ciabattato dallo sloveno si perde sul fondo. Un’altra palla gol per i toscani arriva al 23′ quando Bernardeschi in area di rigore prova a sfruttare la respinta corta della retroguardia granata sul cross di Babacar, ma manda alto il pallone con una conclusione di controbalzo. Il gol che sblocca il match arriva un minuto più tardi, quando Ilicic punisce Ichazo con un calcio piazzato a giro di sinistro dai 25 metri che conferma l’eccezionale stato di forma dell’ex Palermo. Da qui all’intervallo i viola si limitano a gestire il pallone senza che i granata riescano a farsi pericolosi dalle parti di Tatarusanu. Nella ripresa il Torino scende in campo con un atteggiamento decisamente meno passivo rispetto ad inizio gara e va vicinissimo al pareggio al minuto 52 quando Baselli gira al volo verso la porta avversaria trovando la grande respinta di Tatarusanu. Dopo l’intervento dell’estremo difensore gigliato la partita, fino a quel momento correttissima, vede un’impennata nel numero dei falli, con Zappacosta, Glik e Vives che finiscono sul taccuino dei cattivi nello spazio di 5 minuti dal 56′ al 61′. Gli allenatori nel frattempo provano a mischiare le carte: Paulo Sousa sostituisce l’autore del gol con Tino Costa; Ventura cambia Immobile e Acquah con Martinez e Benassi. Perché si materializzi la parola fine sul match bisogna però aspettare l’82’: Pasqual infatti lascia partire un cross preciso dalla bandierina e trova Gonzalo Rodriguez che svetta su Moretti e chiude la contesa. Nel finale il Torino prova con orgoglio a spingersi in avanti ma non c’è nulla da fare: la Fiorentina si conferma la squadra più forte in campo. I viola scacciano così la crisi e lanciano un segnale al campionato: chi ambisce allo Scudetto dovrà fare i conti anche con la squadra di Sousa. (Dario D’Angelo)
Bella gara al Castellani tra Empoli e Milan, con le due squadre che al triplice fischio dell’arbitro Russo fanno 2-2: un punto a testa per entrambe, che probabilmente servirà a poco nella corsa verso l’Europa, ma anche stasera i padroni di casa hanno dimostrato di saper giocare bene, mentre gli ospiti sembrano aver compiuto un leggero passo indietro dopo il successo sulla Fiorentina. Nel primo tempo ad aprire le danze è stato Bacca che all’8′, scattando sul filo del fuorigioco, svernicia Mario Rui e porta il vantaggio il Milan. Immediata la reazione dei padroni di casa che non ci stanno a perdere così facilmente davanti al loro pubblico: prima viene annullato un gol all’Empoli per un fuorigioco di Maccarone – buona la chiamata della direzione arbitrale – poi però arriva la rete dell’agognato uno pari con una grande azione in verticale partita da Saponara che serve anche l’assist a Zielinski che fa passare il pallone in mezzo alle gambe di Donnarumma – non eccezionale in uscita. Tutto da rifare per i rossoneri che poi hanno un’occasione con un calcio di punizione dal limite, Bonaventura alza troppo il pallone che finiscee sopra la traversa. Prima dell’intervallo, Antonelli crossa per Niang che non aggancia davanti la porta, con Skorupski posizionato male. Nella ripresa comincia decisamente meglio la formazione di Mihajlovic che torna in vantaggio al 48′: un rimpallo decisamente fortunoso favorisce Bonaventura che si ritrova da solo in area e non può sbagliare a pochi passi da Skorupski, incolpevole. La gara sembra in discesa per il Milan, che non fa però i conti con la caparbietà dei padroni di casa che al quarto d’ora della ripresa trovano di nuovo il pareggio con Maccarone che non sbaglia il tap-in sulla conclusione a giro di Pucciarelli, inutile la respinta di Donnarumma. Il gol del 2-2 cambia nuovamente gli equilibri in campo, dopo un inizio di secondo tempo disastroso, l’Empoli riprende a giocare bene e mette sotto il Milan, che nel frattempo fa entrare anche Balotelli e Boateng, ma nessuno dei due riesce a lasciare il segno sul match. Nel finale, a tempo praticamente scaduto, Zapata rischia un clamoroso autogol che avrebbe regalato la vittoria all’undici di Giampaolo. Invece termina in parità, 2-2.
Finisce 0-0 l’anticipo della ventunesima giornata tra Frosinone e Atalanta, al termine di novantacinque minuti molto equilibrati ma di certo non esaltanti dal punti di vista dello spettacolo. Tanta confusione in avvio con i ciociari che partono bene, dall’altra parte Reja non gradisce l’atteggiamento timido dei suoi ragazzi. Le due squadre lottano soprattutto in mezzo al campo, tra falli e interruzioni di gioco. La gara vive di pochi squilli in fase offensiva e il pubblico del Matusa deve aspettare la chance capitata nei piedi di Dionisi per sollevarsi in piedi, ma il giocatore del Frosinone spreca con un destro sbilenco da ottima posizone. L’unico guizzo atalantino del primo tempo lo regala invece Kurtic in rovesciata, il suo tentativo ambizioso però termina sul fondo. Nella ripresa il copione della gara non cambia e le occasioni da gol latitano. Ritmi bassi e tanti errori in fase di impostazione. Il Frosinone arretra il proprio baricentro ma la formazione di Reja non riesce ad approfittarne. Nemmeno i cambi servono a dare una scossa al match, che si chiude con un pareggio che sa tanto di premio consolazione per entrambe le compagini. Salvezza sempre più difficile da raggiungere per i ciociari, Atalanta che, visto l’atteggiamento, sembra essersi presa un periodo di ferie.. (Jacopo D’Antuono)
Skorupski; Laurini, Tonelli, Barba, Mario Rui; Buchel, Maiello (54′ D. Croce), Zielinski (87′ Krunic); Saponara; Pucciarelli, Maccarone (70′ Livaja). All. Marco Giampaolo.
G. Donnarumma; Abate, Alex (46′ Zapata), A. Romagnoli, Antonelli; Honda (86′ K.P. Boateng), Montolivo, Bertolacci, Bonaventura; Niang (67′ Balotelli), Bacca. All. Sinisa Mihajlovic.
Carmine Russo.
Barba (E), Honda (M), Montolivo (M), Saponara (E), Balotelli (M), A. Romagnoli (M)
Leali; M. Ciofani, Ajeti, Blanchard, Pavlovic; Chibsah (dal 42′ s.t. Kragl), Gori, Sammarco; Paganini (dal 19′ s.t. Soddimo, D. Ciofani (dal 32′ s.t. Longo), Dionisi. (Zappino, Gomis, A. Russo, Frara, Gucher, Rosi, Bertoncini). All. Stellone.
Sportiello; Toloi, A. Masiello, Cherubin; Raimondi (dal 33′ s.t. A. Conti), Migliaccio, De Roon, Kurtic, Dramé; A. Gomez (dal 46′ s.t. Diamanti); Monachello (dal 29′ s.t. Denis). (Radunovic, Bassi, Bellini, D’Alessandro, Freuler, Estigarribia, Brivio, Djimsiti). All. Reja.
Valeri di Roma.
Gori (F) Kurtic (A) e Ajeti (F) per gioco scorretto
Marcatori: 8′ Higuain (N), 18′ rig. L. Insigne (N), 45′ Correa (S), 58′ Hamsik (N), 72′ Eder (S), 79′ Mertens (N)
Viviano; Cassani, Zukanovic, Moisander, Regini; E. Barreto (54′ R. Alvarez), Fernando; Carbonero, Correa, Eder; Cassano (64′ Dodò). A disp.: Puggioni, Brignoli, A. Rodriguez, P. Pereira, Palombo, Krstisic, Muriel, Silvestre, Ivan. All.: Montella.
Reina; Hysaj, Raul Albiol, Koulibaly, Ghoulam (70′ Strinic); Allan, Jorginho, Hamsik; Callejon (83′ El Kaddouri), Higuain, L. Insigne (75′ Mertens). A disp.: Gabriel, Rafael C., Valdifiori, Maggio, David Lopez, Chiriches, Gabbiadini, Luperto, Chalobah. All.: Sarri.
Orsato
13′ Jorginho (N), 27′ Cassani (S), 40′ Fernando (S)
24′ Ilicic, 83′ Gonzalo Rodriguez
Tatarusanu; Roncaglia, Gonzalo Rodriguez, Astori; Bernardeschi, Verdù (dall’86’ Blaszczykowski), Borja Valero, Pasqual; Ilicic (dal 67′ Tino Costa); Kalinic (dall’82’ M. Zarate), Babacar. A disposizione: Lezzerini, Sepe, Tomovic, Gilberto, Mati Fernandez. All. Paulo Sousa.
Ichazo; Maksimovic, Glik, E. Moretti; Zappacosta, Acquah (dal 72′ Benassi), Vives, Baselli (dall’80’ Prcic), Molinaro; Belotti, Immobile (dal 70′ J. Martinez). A disposizione: Padelli, Castellazzi, Jansson, Quagliarella, Gaston Silva, Gazzi, C. Bovo. All. Ventura.
Mazzoleni
56′ Zappacosta (T), 60′ Glik (T), 61′ Vives (T), 75′ Roncaglia (F), 79′ Maksimovic (T)
Palacio (I) al 39′.; Lasagna (C) 92′
Handanovic; Montoya (76′ Nagatomo), Murillo, Juan Jesus, Telles (46′ Miranda); Perisic, Melo, Brozovic, Ljajic; Icardi, Palacio (84′ Jovetic). (Carrizo, Kondogbia, Biabiany, Medel, Santon, Ranocchia, Gnoukouri, D’Ambrosio, Manaj). All. Mancini
Belec; Zaccardo, S. Romagnoli, Suagher; Pasciuti, Crimi, R. Bianco, Martinho (72′ Di Gaudio), Letizia (60′ Daprelà); Mat. Mancosu (69′ Lasagna), Mbakogu. (Brkic, Sabelli, Matos, Lollo). All. Castori
Gervasoni
Telles (I), Crimi (C), Palacio (I), Daprelà (C), Suagher (C), Jovetic (I)
Pasciuti (C)
Aut. Coppola (V) al 19′, Pazzini (V) al 40′ p.t.
F. Coppola; Sala, Moras, Helander, Pisano; Ionita, L. Greco (dall’11’ s.t. Siligardi), Hallfredsson; Wszolek (dal 36′ s.t. Jankovic), Pazzini, Rebic (dal 1′ s.t. Juanito Gomez). All. Delneri
Perin; Munoz, De Maio, Izzo; Ansaldi, Rincon, Dzemaili (dal 14′ s.t. L. Rigoni), Laxalt; Suso (dal 14′ s.t. Cerci), Pavoletti, Perotti (dal 23′ s.t. Marchese). All. Gasperini
Rocchi di Firenze
E. Pisano (V), L. Greco (V), De Maio (G), Hallfredsson (V) e Dzemaili (G) per gioco scorretto
Quaison (P) al 35’ p.t.; Hiljemark (P) al 10’, Lazaar (P) al 31’, Thereau (U) al 34’, Trajkovski (P) al 41’ s.t.
Sorrentino; Struna, Goldaniga, G. Gonzalez, Lazaar; Hiljemark, Jajalo, Chochev; Vazquez, Gilardino (dal 32’ s.t. Djurdjevic), Quaison (dal 41’ s.t. A. Trajkovski). (Alastra, Colombi, Vitiello, Rispoli, Cionek, Balogh, Cristante, Maresca, Morganella, Pezzella). All. Bosi.
Karnezis; Wague, Felipe, Piris; Widmer, Badu (dal 34’ s.t. P. Kone), Lodi, Bruno Fernandes, Edenilson (dal 21’ s.t. Adnan); Perica (dall’11’ s.t. D. Zapata), Thereau. (Romo, Meret, Iturra, Guilherme, Camigliano, Coppolaro, Aguirre, Heurtaux). All. Colantuono.
Tagliavento di Terni.
Chochev (P), Jajalo (P), Badu (U), Widmer (U), Felipe (U) per gioco scorretto
5′ B. Cesar (C) – 65′ e 80′ Candreva, 72′ Cataldi e 95′ Keita B. (L)
E. Berisha; Konko (dal 69′ F. Anderson), Bisevac, Radu, Lulic; Milinkovic-Savic (dal 60′ Klose), Parolo, Cataldi; Candreva, F. Djordjevic (dal 46′ Matri), Keita B. All. Pioli
Bizzarri; Cacciatore, Dainelli, B. Cesar; Gobbi, Pinzi (dal 76′ M’Poku); Radovanovic, Castro, Birsa (dal 66′ N. Frey); Paloschi, Inglese (dal 48′ Sardo). All. Maran
Calvarese di Teramo
Lulic e Cataldi (L)
B. Cesar (C) per doppia ammonizione e Radu (L) per fallo in chiara occasione da gol
Marcatori: 68’ Giaccherini, 94’ Floccari
Consigli; Gazzola, Cannavaro, Acerbi, Peluso; Duncan, Laribi (57’ Biondini), L. Pellegrini (78’ Defrel); D. Berardi (83’ Trotta), Falcinelli, N. Sansone. (Pegolo, Pomini, Antei, Ariaudo, Longhi, Broh, Politano) Allenatore: Eusebio Di Francesco
Mirante; Rossettini, Oikonomou, Gastaldello, Morleo (77’ A. Ferrari); Donsah (72’ Brighi), A. Diawara, Taider; Mounier (60’ Floccari), Destro, Giaccherini. (A. Da Costa, Stojanovic, I. Mbaye, L. Rizzo, Pulgar, Crisetig, Falco, Brienza, Acquafresca) Allenatore: Roberto Donadoni
Arbitro: Angelo Cervellera
Ammoniti: A. Ferrari (B), Brighi (B)