La Lega Pro ha un nuovo presidente. E’ Gabriele Gravina: l’assemblea dei club riunitasi a Firenze ha votato e il secondo scrutinio è stato quello buono. Gravina ha è stato eletto con 31 voti, precedendo Raffaele Pagnozzi (13) e Paolo Marcheschi (7). Il 31 dicembre sarebbe scaduto il mandato del Commissario Tommaso Miele, che era brevemente succeduto all’ex presidente Mario Macalli; a fine aprile infatti Macalli era stato squalificato per 6 mesi avendo violato l’articolo 1 bis del Codice di Giustizia Sportiva, registrando quattro marchi riconducibili a quattro potenziali nuove società e dunque aprendo a un monopolio che i giudici avevano ritenuto “censurabile, anche perchè perseguito dal Presidente della Lega Pro nonchè prestigioso dirigente della Federazione”. A Macalli era stata tolta la presidenza e la Lega Pro era stata commissariata; ora l’elezione di Gravina arriva in tempo utile.
Ancora poche ore poi scopriremo chi sarà il nuovo presidente della Lega Pro, l’erede dell’ex numero uno Mario Macalli e del commissario straordinario Tommaso Miele. Sono tre i candidati per l’elezione di oggi, leggasi Paolo Marchesi, Raffaele Pagnozzi e Gabriele Gravina. Ecco il punto di vista di quest’ultimo su quello che è il terzo campionato italiano di calcio per importanza: «Penso che i presidenti della Lega Pro debbano votare Gravina perché Gravina è uno che conosce la struttura, è del sistema, non è stato paracadutato dall’esterno, non porta in dote pozioni magiche ma solo idee, contenuti e voglia di realizzare, attraverso un percorso di grande coraggio ma soprattutto con tanta passione insieme a tutti i presidenti che hanno voglia di investire ancora tantissime energie per centrare un importante rinnovamento e realizzare tutti i progetti di grande forza di cui la Lega Pro ha bisogno per migliorare la sua sostenibilità».
Oggi si terranno le elezioni per eleggere il nuovo presidente della Lega Pro e fra i tre candidati vi è anche Paolo Marchesi. Quest’ultimo ha rilasciato una breve intervista ai microfoni di TuttoLegaPro.com, per spiegare brevemente il proprio punto di vista: «Credo che la Lega Pro sia all’ultima chiamata, e se non si inverte la rotta il disegno finale della Lega Pro risulterebbe già scritto, e i presidenti delle società che hanno investito tante risorse vedrebbero queste risorse risolversi nel niente. Il disegno che c’è è di chiudere la Lega Pro, quindi, chi nel Palazzo finora ha disegnato questo sistema di riforma dei campionati ha già decretato la fine della Lega Pro. Il mio non è un invito ma un appello a comprendere che in questo momento ci vuole un uomo che difenda gli interessi della Lega Pro e non gli interessi delle Leghe superiori».
Si terrà nella giornata di oggi l’elezione del presidente della Lega Pro, il terzo campionato calcistico italiano per importanza, dopo ovviamente la Serie A e la “cadetta”. Nelle prossime ore scopriremo quindi chi sarà l’erede di Mario Macalli e del commissario straordinario Tommaso Miele. Oggi si svolgerà il primo turno delle votazioni in quel di Firenze, nella sede della Lega Pro: per vincere bisognerà ottenere il 50% dei voti più uno, ovviamente in proprio favore; tenendo conto del fatto che gli elettori sono 54, facendo un breve calcolo, serviranno almeno 28 voti per vincere le presidenziali. Se al primo turno non dovesse emergere un vincitore, si passerà alla seconda tornata e in questo caso basterà avere semplicemente un voto in più degli altri candidati. Gli sfidanti per divenire il nuovo presidente della Lega Pro sono tre e precisamente Paolo Marchesi, Gabriele Gravina e Raffaele Pagnozzi.