Il torneo di tennis di Indian Wells 2015 è già in archivio. Novak Djokovic ha vinto il titolo maschile al termine di una finale tiratissima contro Roger Federer, riedizione dellultimo atto dello scorso anno; raggiunge lo svizzero nellalbo doro (quarto successo in carriera) ma soprattutto vince il ventunesimo Master 1000, che lo avvicina allo svizzero (23). Ci sono due periodi dellanno nei quali contro Nole è meglio non giocare: linizio della primavera e lautunno. Il perchè è presto detto: sono i due momenti in cui si gioca su superficie dura, quella sulla quale Djokovic è pressochè imbattibile. Lo ha dimostrato anche ieri, quando ha superato il momento di difficoltà (che si è tradotto in una racchetta distrutta) vincendo quattro giochi consecutivi per andare a sollevare il trofeo del BNP Paribas Open. Roger Federer dal canto suo ha dimostrato che la cura Edberg funziona eccome: poche volte si era visto un giocatore di 33 anni essere così in forma fisicamente e sfidare i migliori al mondo essendo lui stesso un big, batterli a volte e continuare a incantare. Per lui il grande obiettivo resta quello di tornare a vincere uno Slam; difficile che sia il Roland Garros, anche se il calo di Rafa Nadal apre una finestra per tutti (e dunque anche per Djokovic, che sulla terra di Parigi non ha mai trionfato). In campo femminile Simona Halep ha approfittato del ritiro di Serena Williams per volare a vincere lundicesimo e finora più importante titolo in carriera. Ha saputo raddrizzare una finale che sembrava persa, e qui bisogna dar credito a Jelena Jankovic (come sempre simpaticissima durante il discorso della finalista) di aver giocato due settimane da urlo che fanno ben sperare per il resto della stagione. Giù la maschera: la rumena ormai è da considerarsi una favorita sempre e comunque, ed è probabile che non manchi molto prima che si ritrovi in vetta al ranking WTA. A minacciarla Maria Sharapova, che però deve risolvere i problemi di continuità, ovviamente Serena che dovrà sempre più fare i conti con i problemi fisici ma quando sta bene è ancora imbattibile, e un manipolo di giovani giocatrici capitanate da Karolina Pliskova che è salita al numero 14 del ranking femminile. Ha perso 12 posizioni Flavia Pennetta; ma il meccanismo delle classifiche non dice che Flavia ancora una volta ha giocato un grande torneo, ha battuto la Sharapova e avrebbe potuto essere nuovamente in finale se avesse convertito uno dei tre match point che le sono capitati contro la Lisicki. Adesso si vola a Miami: il torneo di Key Biscaine ha cambiato tanti nomi dal 1985 a oggi. Quando era Lipton International Player Championship era tra i più importanti del calendario, oggi che è Sony Open Tennis lo è ancora. Qui si ricordano due strepitose finali tra Pete Sampras e Andre Agassi (il Kid di Las Vegas ha sei titoli in Florida), qui Serena Williams ha dominato e ha sette vittorie, con striscia aperta di due, qui nel 1998 Anna Kournikova ha avuto uno dei rari highlights della sua carriera di singolarista. Hanno dato forfait Marin Cilic e Petra Kvitova, torneranno Jo-Wilfried Tsonga e Juan Martin Del Potro (che già a Indian Wells ha giocato nel doppio); da verificare le condizioni della minore delle Williams, mentre come già accaduto a Indian Wells avremo Fabio Fognini, Sara Errani, Flavia Pennetta e Camila Giorgi già al secondo turno.
(Claudio Franceschini)