Lazio-Fiorentina 4-0 nel primo posticipo della ventiseiesima giornata del campionato di Serie A 2014-2015. Successo devastante della squadra di Pioli davanti al proprio pubblico contro la malcapitata Fiorentina, che non ha potuto nulla contro lottima prestazione corale dei giocatori biancocelesti. Analizzando le statistiche della partita appare chiaro come il risultato maturato in campo è più che meritato e come la Lazio non ha rubato niente agli avversari. Il dato sul possesso palla non evidenzia la grossa differenza in termini di risultato. Infatti il dato è quasi spaccato perfettamente a metà, con il 51% di possesso da parte della Fiorentina contro il 49% della Lazio. Il totale dei tiri evidenzia, invece, come la squadra capitolina ha meritato il successo. Sono ben 20 tiri totali dei padroni di casa, che hanno impegnato in 14 occasioni il portiere Neto. Sulle 7 conclusioni totali tentate dalla Fiorentina, in una sola occasione la squadra di Montella ha centrato lo specchio. Il giocatore che si è messo in evidenza per le sue conclusioni è sicuramente stato Felipe Anderson con la bellezza di 6 tiri totali messe a segno. La squadra di Pioli ha giocato meno palloni rispetto agli avversari, 519 contro 607, ma ha registrato un indice di pericolosità del 99% contro il solo 25.8% degli ospiti. Un altro dato a favore della squadra di Pioli è quello riguardante la protezione dellarea in termini percentuali, 53.9% per la Lazio contro il 49.3% dei viola. Tre giocatori della Fiorentina, nonostante la sconfitta, si sono messi in mostra con i loro passaggi riusciti. Jasmin Kurtic comanda questa speciale classifica con 55 palloni spediti a destinazione, seguito da Savic con 48 e da Pasqual con 47. Grazie a questa vittoria la Lazio raggiunge quota 46 punti e aggancia il Napoli al 3 posto in classifica, che vale la qualificazione ai preliminari di Champions League. Passo falso per la Fiorentina dopo un bel filone di risultati utili. La squadra di Montella rimane comunque al quinto posto sempre con 42 punti conquistati in 26 partite. (Paolo Zaza)
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