L’Inter trova il poker contro il Frosinone nel match che chiude la tredicesima giornata di Serie A e conquista la leadership in classifica con due punti di vantaggio su Fiorentina e Napoli. Nonostante il punteggio però, non è stato tutto semplice per i nerazzurri. In avvio di match è il Frosinone a creare i maggiori pericoli: prima con un contropiede di Castillo sventato dall’uscita di testa in tuffo di Handanovic, poi con Soddimo, che tenta la conclusione al volo in area sul cross di Rosi e trova ancora una volta la risposta del portiere sloveno. La prima metà del primo tempo è nettamente di marca ciociara: mentre l’Inter si rende protagonista di un possesso di palla sterile, gli uomini di Stellone riescono ad occupare bene tutti gli spazi sul terreno di gioco e a verticalizzare con facilità. Soddimo in particolare ha l’argento vivo addosso e con i suoi spunti crea scompiglio sulla sinistra non disdegnando gli inserimenti. L’Inter fatica a risvegliarsi da un torpore ingiustificato ma, come spesso accade alle grandi squadre, trova il guizzo vincente nel momento meno favorevole. Tutto nasce da un tiro di Jovetic rimpallato dalla retroguardia ciociara, su cui Ljajic riesce ad avventarsi; il serbo lascia partire un tiro dal limite dell’area che costringe Leali alla respinta corta, con il pallone che arriva dalle parti di Biabiany, bravissimo a trovare la coordinazione giusta nello spazio di pochi attimi, calciando di controbalzo un pallone indirizzato sotto la traversa. Da qui alla fine del primo tempo gli attacchi da parte del Frosinone si fanno più timidi, al contrario i ragazzi di Mancini acquistano fiducia e appaiono finalmente meno bloccati rispetto all’avvio. Il ritorno in campo per la ripresa conferma la rinascita a nuova vita di Biabiany, che presa palla a metà campo percorre tutta la fascia destra a velocità disumana, entra in area e manca il raddoppio dopo la sponda di Icardi sparando alto da pochi passi. Che la musica sia cambiata nel secondo tempo lo si capisce dopo pochi minuti, e in particolare al 9′ della ripresa, quando Icardi finalizza da vero bomber una perfetta triangolazione con Ljajc, battendo a colpo sicuro a porta praticamente sguarnita. La resistenza ciociara crolla definitivamente all’88’, quando Murillo spostato terzino destro, trova il destro del 3 a 0 dopo un’incursione in area premiata dal tacco delizioso di Jovetic. In pieno recupero l’allungo in classifica è suggellato dal 4 a 0 firmato Brozovic, servito ancora una volta da un Ljajic ritrovato capace di illuminare la scena alla Scala del calcio. Nerazzurri primi dunque, e attesi alla prova del nove in trasferta a Napoli nel prossimo turno di campionato: lì capiremo dove può arrivare l’Inter, lì si saprà se quella in corso può essere la sua stagione. (Dario D’Angelo)
Preziosa vittoria per il Chievo Verona che vince allo stadio Braglia per 2 a 1 contro il Carpi e si allontana sensibilmente dalla zona retrocessione, mentre i padroni di casa restano all’ultimo posto in classifica, in compagni dei cugini dell’Hellas, a quota 6 punti. Partita a due facce, quella a cui abbiamo assistito oggi dove gli ospiti hanno iniziato alla grande riuscendo a segnare subito all’8′ quando l’ex della sfida Roberto Inglese ha insaccato di testa una punizione magistralmente calciata Birsa. Gli uomini di Maran hanno poi raddoppiato al 14′ grazie ad un ottima combinazione conclusa con l’assist di Inglese per Meggiorini che ha insaccato con un potente tiro che non ha lasciato scampo a Belec. Dopo il secondo gol, l’attesa reazione dei padroni di casa, però non è subito arrivata visto che sono stati ancora gli ospiti a sfiorare la terza segnatura con Cesar al 28′ che lasciato colpevolmente solo in area di rigore dagli avversari ha tentato il colpo di testa che Belec ha respinto in tuffo. L’unica occasione che riescono a costruire gli emiliani accade al due minuti al 30′ quando, su un cross di Letizia, Mbakogu, dopo aver vinto un rimpallo, ha messo incredibilmente fuori da ottima posizione. Si è quindi chiuso il primo tempo sul risultato di 2 a 0 in favore degli ospiti che hanno strameritato il doppio vantaggio. La ripresa si apre subito con un avvicendamento nella formazione del Carpi che ha messo in campo Di Gaudio al posto di uno spento Pasciuti. Gli uomini di Castori cambiano completamente l’atteggiamento, scendendo in campo col piglio giusto e, grazie anche alla vivacità del nuovo entrato riescono a prendere il comando delle operazioni in mezzo al campo. Il numero 11 biancorosso prova subito al 47′ con un azione personale conclusa con un tiro terminato di poco a lato della porta di Bizzarri. I padroni di casa prendono coraggio e attaccano a testa bassa, mentre gli ospiti non riescono ad alzare il baricentro subendo le iniziative degli avversari che reclamano un calcio di rigore al 51′ quando il colpo di testa di Bubnjc viene respinto con un braccio da Cesar ma l’arbitro Maresca decide di non concedere la massima punizione, scatenando le proteste di tutta la panchina biancorossa. Lo stesso giovane difensore, al 59′ è poi costretto ad uscire per una brutta distorsione al ginocchio accusata nella caduta dopo un fallo subito da Inglese, al suo posto è subentrato Gagliolo. Al 61′ il Carpi riesce ad accorciare le distanze grazie all’autogol realizzato da Gamberini che devia nella propria rete, un pò goffamente, un cross di Letizia respinto dalla traversa. Adesso la partita è in totale controllo degli emiliani che cercano disperatamente il pareggio con Lollo al 67′, il cui tiro da lontano viene bloccato da Bizzarri, ma soprattutto con Mbakogu che al 69′ mette fuori di pochissimo un colpo di testa. Castori tenta l’ultima carta mandando in campo al 72′ Lasagna al posto di un opaco Marrone, mentre Maran fa entrare Paloschi e Pepe al posto degli stanchi Inglese e Birsa autori di una buona prova. Anche il pubblico prova a spingere i propri beniamini che hanno provato ad agguantare il pari in più occasioni, calciando malamente tantissimi calci piazzati e sfiorando il meritato gol all’88’ quando l’ottimo Bizzarri ha alzato sopra la traversa un tentativo da distanza ravvicinata di Mbakogu. La partita si è chiusa dopo cinque minuti di recupero nei quali i biancorossi si sono gettati in avanti con tutti i propri effettivi invano, dato che il Chievo è riuscito a resistere e a portare a casa tre importantissimi punti per la classifica che vede ora il Carpi in una situazione oggettivamente drammatica. La squadra di casa deve sicuramente recriminare per il pessimo primo tempo giocato e per l’ennesimo approccio errato alla gara che ha condizionato l’incontro nonostante l’ottimo secondo tempo nel quale avrebbero meritato il punto. Gli uomini di Maran invece, dopo un eccellente avvio di partita, hanno sbagliato la gestione delle ripresa abbassando il baricentro e concedendo numerose occasioni ai rivali riuscendo però grazie soprattutto a Cesar e a Bizzarri a difendere il vantaggio.
Grazie ad una prestazione fantastica dei suoi uomini, Ventura ritrova la vittoria dopo cinque partite. Termina 0-1 a Bergamo tra Atalanta e Torino grazie al gol ad inizio ripresa di Bovo sul corner battuto da Baselli. Tanta quantità e qualità degli uomini piemontesi che non mollano un centimetro sin dall’inizio della partita. Da segnalare la mancanza importante per Reja di Pinilla che tornerà alla prossima partita. La partita parte con un buon approccio dell’Atalanta che prova a mantenere il possesso ma lascia troppi spazi dietro per le ripartenze granata. Al quarto minuto Belotti si trova in area e prova a calciare con il destro ma trova un pronto Sportiello, sul pallone poi Quagliarella sbaglia il tap-in. Tre minuti dopo ancora pericolosa la squadra ospite con una buona discesa di Bruno Peres sulla destra ma sul suo cross Belotti liscia clamorosamente. Dobbiamo aspettare la fine del primo tempo per vedere il primo tiro in porta dei padroni di casa con De Roon ma il suo tiro è centrale. Nei minuti di recupero Belotti colpisce una traversa clamorosa sull’assist al centro di Molinaro. Nella ripresa la squadra di Reja entra molto motivata e prova a tendere l’assedio alla porta di Padelli ma nel suo momento migliore Quagliarella, al cinquantunesimo, guadagna un calcio d’angolo dopo un tiro deviato. Sugli sviluppi del corner battuto da Baselli, Bovo si smarca da Masiello e colpisce di destro il vantaggio ospite. La più grande occasione bergamasca arriva venti minuti dopo con Gomez che smarca Denis da solo davanti a Padelli ma il suo tocco sotto finisce clamorosamente a lato. Nel finale Belotti sbaglia due gol pazzeschi: al settantatreesimo supera in contropiede un giocatore e da solo contro Sportiello calcia fuori colpendo il palo esterno; sempre in contropiede a cinque dalla fine calcia a lato dopo aver superato con un gran movimento la linea difensiva atalantina. Termina dunque così con un pesante 0-1 per gli ospiti che ne vale la decima posizione in classifica.
Apre Goldaniga, il volto da copertina della partita dell’Olimpico; chiude Candreva, con il volto segnato da tensione e frustrazione per il momento complicato della Lazio… L’1-1 tra Lazio e Palermo, che possiamo riassumere con un gioco di parole anche così, conferma le difficoltà di tenuta difensiva della squadra di Pioli, arrivata a 21 gol incassati (3a peggior difesa della Serie A) e 4 punti fatti nelle ultime 6 giornate. Ma anche i segnali positivi per i rosanero, propositivi e anzi spreconi in avanti, privati dei 3 punti anche e soprattutto dalla prova di Marchetti. Il fatto che questi segnali fossero arrivati anche con Iachini e che invece oggi in panchina ci fosse Ballardini, è un dettaglio… zampariniano. Nel primo tempo la prova degli ospiti è solida, fatta di equilibri difensivi e concretezza offensiva: il gol di Goldaniga, sugli sviluppi di calcio d’angolo, premia giustamente la miglior squadra in campo. Nella ripresa i tanti gol sbagliati da Chochev e compagni e l’ingenuità tremenda di Hiljemark che atterra in area Lulic riportano però in quota la Lazio, che sbilanciandosi rischia comunque più volte di capitolare. Ma conserva il punticino (potevano diventare immeritatamente 3, se Kishna non si fosse divorato l’assist di Basta al minuto 91) che fa sembrare tutto meno cupo. Forse.
L Genoa vince all’ultimo respiro nella combattutissima sfida del Luigi Ferraris contro il Sassuolo. Le due squadre si affrontano fin da subito a viso aperto ma il match fatica a decollare. La prima chance è per gli emiliani al decimo con un tiro di Berardi dal limite, sul quale Perin si oppone prontamente. Il Genoa risponde con un mancino di Laxalt ma l’uruguaiano non trova lo specchio della porta. Poco dopo rossoblu vicini al gol con l’ex di turno Pavoletti che cerca lo specchio dalla distanza ema manda sull’esterno rete. I ritmi calano ma il nervosismo sale e negli ultimi minuti del primo tempo succede di tutto. Berardi commette un bruttissimo fallo da terra su Ansaldi, Rizzoli non ha dubbi ed estrae il rosso. Stessa sorte per Perotti, probabilmente spedito negli spogliatoi per eccessive proteste. Ad inizio ripresa il Genoa trova la via del gol con una magia di Rincon che con il mancino fulmina Consigli. I rossoblu si galvanizzano ed iniziano a macinare gioco. I padroni di casa vanno vicini al raddoppio con un colpo di testa di Pavoletti che manda fuori di poco. Nell’ultima parte del match crescono gli ospiti, che trovano il pareggio in pieno recupero con Acerbi, bravo a ribadire in rete una respinta miracolosa di Perin sul tiro di Vrslajko. Le emozioni non finiscono perchè all’ultimissimo secondo Leonardo Pavoletti insacca di testa su un cross perfetto dalla destra di Cissokho. Finisce due a uno, tre punti pesantissimo per il Grifone.
Comincia male l’avventura di Vincenzo Montella sulla panchina della Sampdoria: al Friuli l’Udinese padrone di casa vince per 1 a 0. Nel primo tempo cominciano meglio i padroni di casa che attuano un buon pressing e costringono all’errore gli ospiti, con Viviano che sbaglia qualche stop e Carbonero che perde diversi paloni nevralgici. Il primo ad arrivare al tiro è Badu senza però trovare la porta, dall’altra è Eder a cercare di combinare qualcosa, ma non è assistito come si deve dai compagni. Udinese che poco prima della mezz’ora sfiora il gol con Théréau che calcia forte ma centrale, Viviano respinge e sul tap-in Iturra manda il pallone fuori. Al 34′ arriva il gol della formazione locale con Badu che entra in area e fulmina Viviano per l’1-0. Da qui alla fine del primo tempo non succede molto altro di significativo, la Sampdoria di Montella (all’esordio sulla panchina blucerchiata) prova a reagire ma senza creare veri e propri pericoli dalle parti di Karnezis, finora non particolarmente impegnato. Nella ripresa possesso palla sterile degli ospiti che cercando di prendere l’iniziativa ma di fatto combinano poco di concreto. Da segnalare un’ottima giocata di Muriel che però sbaglia completamente il tiro. Per la Samp va al tiro anche Fernando da fuori area, ma anche lui manca lo specchio della porta. A meno di un quarto d’ora dal termine Badu si mangia il gol del 2 a 0 e grazia così gli avversari. Nel finale la stanchezza comincia a farsi sentire tra i giocatori della Sampdoria che perdono lucidità, Zukanovic interviene da dietro su Badu lanciato in contropiede e si becca il rosso diretto da Di Bello. Con l’uomo in più, l’Udinese non ha problemi a difendere il vantaggio e chiude pure in attacco con l’onnipresente Badu. Con i tre punti di oggi, l’Udinese sale a quota 15 punti in classifica, riducendo a una sola lunghezza la distanza dalla Sampdoria, ferma a 16.
La Fiorentina sembra iniziare la gara nel modo in cui ci ha abituati nelle ultime partite: possesso palla e verticalizzazione improvvisa per trovare il varco giusto nella difesa avversaria. La macchina viola oggi però non funziona e lo si nota sin da subito. Sulla corsia sinistra l’Empoli riesce gradualmente a conquistare terreno complice lo scarso aiuto di Rebic a Tomovic; Maccarone, allargandosi in questa zolla, manda in tilt la retroguardia gigliata che subisce la prima rete al 17. Saponara dalla trequarti scodella un gran pallone a Livaja che controlla, e fulmina Tatarusanu con un destro violentissimo. L’azione sarebbe però da fermare perché l’attaccante, sull’assist dell’ex Milan, è in netta posizione di fuorigioco. Passano dieci minuti e l’Empoli raddoppia meritatamente: Paredes calcia sulla barriera una punizione dai 30 metri, la sfera arriva a Buchel che dal limite lascia partire un sinistro imprendibile per Tatarusanu. Franchi gelato: alla mezz’ora gli uomini di Giampaolo si portano sul 2-0. La reazione della Fiorentina non c’è, anzi. I padroni di casa rischiano di compromettere definitivamente il match al 39′: l’Empoli perfora ancora una volta il fianco destro dei viola. Saponara entra in area, sterza su Astori e cade a terra: l’intervento del difensore sul trequartista appare evidente per tutti, non per Banti che sceglie di lasciar correre. Nella ripresa Paulo Sousa cambia assetto: fuori i deludenti Rebic e Mario Suarez, dentro Bernardeschi e Kalinic. La mossa porta i frutti sperati ma al 53′ è ancora l’Empoli a rendersi pericoloso con un diagonale di Zielinski deviato in corner da un attento Tatarusanu. Al 55′ la gara si riapre: cross dalla sinistra di Marcos Alonso e perfetto colpo di testa di Kalinic. La Fiorentina adesso ci crede, gli ospiti subiscono il colpo e si fanno raggiungere sul 2-2 al minuto 60. Bernardeschi prolunga per Babacar che mette al centro un pallone sul quale si fionda il solito Kalinic: deviazione da pochi passi e doppietta per l’attaccante croato. Al 77’Kalinic sfiora la tripletta ma il suo tentativo si stampa sull’incrocio dei pali. Nonostante un secondo tempo giocato in modo convincente e ultraoffensivo, i viola vengono stoppato da un ottimo Empoli. Il Derby toscano si conclude in parità.
Il Napoli di Maurizio Sarri sale, in attesa delle partite delle ore 15 e del posticipo dell’Inter, al primo posto della classifica di Serie A. Lo fa grazie a questo successo esterno per 0-2 contro il Verona, concretizzato dalle reti di Lorenzo Insigne e Gonzalo Higuain. La prima arriva da un assist da sinistra verso destra di Hamsik che pesca Lorenzo Insigne al centro dell’area abile a calciare a incrociare sul secondo palo. La seconda sempre dallo slovacco che serve l’autore del precedente gol, pronto a mettere dentro per il Pipita. Questi ovviamente non si fa scappare l’occasione del raddoppio. Bella gara e grandi emozioni per una partita che si chiude dunque sullo 0-2.
La Juventus batte il Milan 1-0 e si aggiudica l’anticipo della tredicesima giornata di Serie A. In fase di avvio i bianconeri dimostrano di essere più brillanti e provano a sfondare sulle corsie esterne. Il diavolo fatica a costruire gioco e si limita ad attendere nella propria metà campo la squadra di Allegri. Di fatto Buffon non viene mai impegnato, perchè gli unici tentativi iniziali di Kucka e Niang sono fuori misura. La vecchia signora attacca con più insistenza ma non riesce a pungere. I rtimi della gara non decollano e lo spettacolo ne risente. Così, nel bel mezzo della noia, Marchisio cerca fortuna dalla distanza ma Donnarumma blocca con sicurezza. I primi quarantacinque minuti di gioco si chiudono tra gli sbadigli. La ripresa vede subito un cambio nella Juve, con Hernanes che lascia il posto a Bonucci. Il diavolo dal canto suo cerca di alzare il ritmo ma è ancora la Juve ad impensierire Donnarumma con una conclusione dalla distanza di Pogba. La volta buona arriva al sessantacinquesimo mintuo quando l’argentino Dybala sfodera un mancino che non lascia scampo al portiere rossonero. è 1-0 Madama. Il Milan prova a scuotersi con Kucka ma la Juve regge. Nel finale i padroni di casa si limitano a gestire il vantaggio e non rischiano praticamente mai, ad eccezione del tiro insidioso di Cerci, in pieno recupero, al quale Buffon si oppone con prontezza.
Al Dall’Ara, sotto una pioggia incessante che mette più volte in dubbio il regolare svolgimento del match, Bologna e Roma si spartiscono il punticino, dopo 96 minuti in cui però succede di tutto e di più. L’avvio della partita è tutto per i rossoblu, con gol annullato (molto più che dubbio) a Mounier e poi 1-0 firmato Masina. La Roma trema e rischia fino all’intervallo di incassare anche il bis, con un Destro dal dente evidentemente avvelenato e sfruttando anche un approccio sbagliato della Roma, che non sfrutta nemmeno i piazzati con Pjanic. Nella ripresa pronti via ed ecco il rigore dell’1-1: fallo di mano di Mounier in area e trasformazione proprio di Pjanic, ma con il brivido. Mirante si fa passare il pallone tra le mani. Raggiunta la situazione di parità la contesa resta apertissima e il Bologna, pur non rinunciando alle offensive, cala di intensità con il passare dei minuti. La Roma riesce, pur senza strafare, ad arrivare nuovamente in zona rossa e si conquista un secondo penalty, stavolta con Iturbe. Grandi polemiche del Bologna, che nella stessa azione di fatto perde Maietta, messo KO da un gancio giallorosso nella mischia. Stavolta è Dzeko a trasformare e l’1-2 sembra cosa fatta. Ma la serpentina di Giaccherini fa girare la testa al neo entrato Torosidis, che già ammonito stende l’attaccante in area e provoca un altro rigore (senza però il secondo giallo) al minuto 87. E’ proprio Destro e scaricare in rete rabbia e frustrazione per spingere via il ricordo dell’avventura romana, non esattamente esaltante. Finisce 2-2 e per la Roma è un chiaro passo indietro, nella maturità oltre che nel risultato, che Inter e Fiorentina, contro Frosinone ed Empoli, potrebbero sfruttare.
Dybala al 20′ s.t.
Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Chiellini, Evra (dal 29′ p.t. Alex Sandro); Sturaro, Marchisio, Pogba; Hernanes (dal 1′ s.t. Bonucci); Dybala (dal 36′ s.t. Morata), Mandzukic. (Neto, Rubinho, Rugani, Lemina, Cuadrado, M. Vitale, Zaza). All. Allegri.
G. Donnarumma; Abate, Alex, A. Romagnoli, Antonelli; Kucka (dal 29′ s.t. Luiz Adriano), Montolivo, Bonaventura; Cerci, Bacca, Niang (dal 39′ s.t. Honda). (Abbiati, Livieri, De Sciglio, Mexes, C. Zapata, Calabria, José Mauri, Nocerino, A. Poli, Suso). All. Mihajlovic.
Mazzoleni di Bergamo
Sturaro (J), Kucka (M), Lichtsteiner (J), Alex (M)
14′ Masina (B), 52′ rig. Pjanic (R), 72′ rig. Dzeko (R), 87′ rig. Destro (B)
Mirante, Rossettini, Gastaldello, Maietta (dal 78′ Mat. Mancosu), Masina, Donsah (dal 70′ Taider), A. Diawara, Brighi, Giaccherini, Destro, Mounier (dal 75′ L. Rizzo). All. Donadoni
Szczesny, Maicon (dal 62′ Torosidis), Rudiger, Manolas, S. Keita (dal 62′ Vainqueur), Digne, Pjanic, Nainggolan, Dzeko, Florenzi, Iturbe (dall’88’ Sadiq). All. Garcia
Rocchi di Firenze
Mirante, Gastaldello, Maietta, Donsah e Destro (B) – Manolas, Nainggolan, Iturbe e Torosidis (R)
17’Livaja (F), 27’Buchel (F), 55′ Kalinic (F), 60’Kalinic (F)
Tatarusanu; Tomovic, Gonzalo Rodriguez, Astori; Rebic (46′ Bernardeschi), Vecino, Mario Suarez (46′ Kalinic), Marcos Alonso; Borja Valero, Mati Fernandez; Babacar (78′ G. Rossi). A disp.: Roncaglia, Lazzerini, Pasqual, Verdù, Sepe, Gilberto, Badelj, Ilicic. All. Sousa
Skorupski; Laurini, Tonelli, Costa, Mario Rui; Zielinski, L. Paredes, Buchel (82′ Bittante); Saponara (74′ Krunic); Livaja, Maccarone (64′ Pucciarelli). A disp.: Pelagotti, Diousse, Piu, Pugliesi, Zambelli, Camporese, Maiello, Barba, Ronaldo P.. All. Giampaolo.
Banti
13′ Buchel (E), 23′ Rebic (E), 25′ Vecino (E), 29′ Mario Suarez (F), 62′ Bernardeschi (F), 69′ Livaja (E), 69′ Tomovic (F), 82′ Zielinski (E)
L. Insigne 67′, Higuain 84′
Rafael A.; E. Pisano, Moras, Bianchetti, Albertazzi (47′ Helander); L. Greco, Checchin (68′ Wszolek), Hallfredsson; Jankovic (72′ Toni), Pazzini, Juanito Gomez. (Gollini, F. Coppola, Zaccagni, Winck, Guglielmelli, Siligardi). All. Mandorlini
Reina; Hysaj, Raul Albiol, Chiriches, Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik (78′. David Lopez); Callejon (66′ El Kaddouri), Higuain, L. Insigne (87′. Maggio). (Rafael Cabral, Gabriel, Luperto, Henrique, Dezi, Strinic, Valdifiori, Chalobah). All. Sarri
Damato di Barletta
Ammoniti: L. Greco (V), Hysaj (N), E. Pisano (V), Jankovic (V), L. Insigne (N)
Marcatori: 52′ Rincon (G), 93′ Acerbi (S), 94′ Pavoletti (G)
Perin; Izzo (77′ I. Cissokho), Burdisso, Ansaldi; Diogo Figueiras (58′ Dzemaili), Rincon, Tino Costa, Diego Laxalt; Lazovic (67′ Gakpè), Pavoletti, Perotti. All. Gasperini.
Consigli; Vrsaljko, Cannavaro, Acerbi, Peluso; Missiroli, Magnanelli, Duncan (62′ Floccari); D. Berardi, Defrel (71′ Politano), N. Sansone (77′ Floro Flores). All. Di Francesco.
Arbitro: Rizzoli di Torino
Ammoniti: 25′ Rincon (G), 42′ Perin (G), 86′ Burdisso (G)
Espulsi: 41′ D. Berardi (S), 41′ Perotti (G)
Marcatore: 34′ Badu
Karnezis; Wagué, Danilo, Felipe (81′ Piris); Widmer (73′ Ali Adnan), Badu, Lodi, Iturra, Edenilson; Théréau, Aguirre (73′ Di Natale). All.: Stefano Colantuono.
Viviano; De Silvestri, Silvestre, Moisander, Zukanovic; E. Barreto, Fernando, Soriano (82′ F. Bonazzoli); Carbonero (64′ Christodoulopoulos), Muriel (64′ Cassano), Eder. All.: Vincenzo Montella.
Marco Di Bello.
Iturra (U), Danilo (U), Felipe (U), Silvestre (S).
90′ Zukanovic (Sampdoria).
Marcatore: 52′ C. Bovo
Sportiello; A. Masiello (82′ D’Alessandro), Stendardo, Paletta, Bellini (55′ Brivio); Carmona, De Roon, Cigarini (70′ C. Raimondi); Maxi Moralez, Denis, A. Gomez. Reja.
Padelli; C. Bovo, Glik, E. Moretti; Bruno Peres, Acquah, Vives, Baselli (89′ Gazzi), Molinaro; Belotti (94′ J. Martinez), Quagliarella (84′ Maxi Lopez). Ventura.
16′ Vives (T), 36′ De Roon (A), 63′ Stendardo (A).
Marcatori: 21′ Goldaniga (P), 69′ rig. Candreva (L)
Marchetti; Basta, Hoedt, Gentiletti, Lulic; Milinkovic-Savic, Lucas Biglia, Parolo; Felipe Anderson (dal 56′ Candreva), F. Djordjevic (dal 56′ Matri), B. Keita (dall’83’ Kishna). All. Pioli
Sorrentino; Struna (dall’81’ Rispoli), Goldaniga, G. Gonzalez, Lazaar; Hiljemark (dal 73′ Rigoni), Jajalo, Chochev; Brugman, Vazquez; Gilardino (dal 73′ Trajkovski). All. Ballardini
Celi di Campobasso
Gentiletti, Lucas Biglia e Matri (L) – Trajkovski, Hiljemark e Chochev (P)
Inglese (Ch) all’8’, Meggiorini (Ch) al 13’ p.t.; aut. Gamberini (Ca) al 16’ s.t.
Belec; Letizia, Zaccardo, Bubnjic (dal 13’ s.t. Gagliolo), Gabriel Silva; Marrone (dal 25’ s.t. Lasagna); Matos, Lollo, R. Bianco, Pasciuti (dal 1’ s.t. Di Gaudio); Mbakogu. (Brkic, Benussi, Wallace, Cofie, Wilczek, A. Lazzari, S. Romagnoli, Martinho). Castori
Bizzarri; N. Frey, Gamberini, B. Cesar, Gobbi; Castro, N. Rigoni, P. Hetemaj; Birsa (dal 29’ Pepe); Inglese (dal 21’ s.t. Paloschi), Meggiorini (dal 37’ s.t. Radovanovic). (Bressan, Seculin, Dainelli, Pinzi, Christiansen, Sardo, Cacciatore, Pellissier, Mpoku). Maran
Maresca di Napoli.
Lollo (Ca), Gagliolo (Ca), Gabriel Silva (Ca), Zaccardo (Ca), Birsa (Ch) e Inglese (Ch)
29′ Biabiany, 54′ Icardi, 88′ Murillo, 90’+2 Brozovic
Handanovic; Nagatomo (dal 15′ s.t. Ranocchia), Miranda, Murillo, Telles; Melo, Kondogbia; Biabiany (dal 41′ s.t. Perisic), Jovetic, Ljajic; Icardi (dal 43′ s.t. Brozovic). (Carrizo, Berni, Jesus, Palacio, Guarin, Montoya, Medel, Gnoukouri, D’Ambrosio). All. Mancini.
Leali; Rosi, Diakité, Blanchard, Crivello; Paganini (dal 38′ s.t. Carlini), Gori (dal 32′ s.t. Gucher), Sammarco, Soddimo; Ciofani (dal 32′ s.t. Longo), Castillo.(Zappino, Gomis, Frara, Verde, M. Ciofani, Bertoncini). All. Stellone.
Guida
10′ Diakitè (F), 26′ Miranda (I), 40′ Soddimo (F), 62′ Paganini (F)