L’Inter conquista il derby della Madonnina e vola in cima alla classifica a punteggio pieno. A San Siro finisce 1-0 per i nerazzurri, vittoriosi grazie all’eurogol di Guarin nel secondo tempo. Il primo squillo della gara arriva al terzo minuto, con Luiz Adriano che si fa stregare da Handanovic in un a tu per tu. I nerazzurri rispondono con una conclusione insidiosa di Jovetic ma il pallone termina sul fondo. Luiz Adriano costruisce altre due occasioni da gol per il Milan ma spreca. Il match si infiamma e alla mezz’ora ci prova prima Guarin per l’Inter, poi Honda per il diavolo con un sinistro che viene bloccato da Handanovic. Nel finale di frazione Lopez viene chiamato in causa da Jovetic e Icardi, sul quale compie un miracolo con una parata di piede. Nella ripresa l’Inter sembra più determinata e convinta della propria forza. Al 55esimo Guarin obbliga l’estremo difensore rossonero al miracolo su un bel colpo di testa. Non può nulla invece sul suo mancino chirurgico dalla distanza appena tre minuti dopo. Mihajlovic inserisce Balotelli, che va vicino al pareggio al 78esimo con una conclusione violenta che bacia il palo. I Mancio Boys si chiudono a 5 in difesa e proteggono il punteggio fino al triplice fischio finale. (Jacopo D’Antuono)
Storico primo punto in Serie A per il Carpi che al Renzo Barbera di Palermo ha strappato il pareggio per 2-2. Per la verità sono i rosanero ad aver riacciuffato il punteggio nel finale, grazie al gol dell’esordiente Uros Djurdjevic che di testa ha battuto il portiere Benussi, a pochi minuti dal 90′. In precedenza Marco Borriello aveva portato avanti il Carpi, due minuti dopo essere entrato in campo al posto di Mbakogu. Quest’ultimo aveva propiziato l’autogol del palermitano Vitiello, che al 24′ minuto era valso il punto dell’1-1. Un’altra prima volta per l’iniziale 1-0 del Palermo: lo svedese Oscar Hiljemark ha realizzato sottomisura il suo gol numero 1 in Serie A. Partita sempre vivace rimasta aperta fino alla fine.
Lazio-Udinese inizia con l’handicap, un forte temporale si abbatte sullo Stadio Olimpico e rende molto difficile giocare. La prima frazione di gioco ne risente molto, chiudendosi zero a zero. Nella ripresa Pioli inserisce Anderson e Matri che cambiano il volto alla partita. Matri segna una doppietta che vale il due a zero. Andiamo ad analizzare la partita dal punto di vista dei numeri. I biancocelesti hanno dalla loro il possesso palla con il 61% rispetto al 39% degli ospiti. Lazio avanti anche per le conclusioni, tredici a undici, così come nello specchio, otto a cinque. Nonostante abbia giocato appena trentacinque minuti è Alessandro Matri il calciatore a cogliere più volte la porta, tre rispetto alle due di Parolo e Konè. Il calciatore a recuperare più palloni è Iturra a cinque, segue Ali Adnan a quattro, mentre quello che ne pede di più è Lulic a 4. Partita molto regolare nonostante le condizioni del campo, il primo cartellino giallo è per Iturra nei minuti di recupero.
Partita ricca di emozioni quella al Mapei Stadium tra Sassuolo e Atalanta: al termine dei 90 minuti di gioco finisce 2 a 2, con i padroni di casa che sciupano una ghiotta occasione per rimanere da soli in testa alla classifica, in virtù dei risultati maturati sugli altri campi e in attesa del derby della Madonnina tra Inter-Milan, mentre per gli uomini di Reja è un punto sofferto, dopo essere rimasti in inferiorità numerica per buona parte del secondo tempo. Tutti i gol verranno realizzati nel primo tempo, l’Atalanta passa per prima in vantaggio con una rovesciata di Pinilla, pareggia Magnanelli con un siluro fuori area, l’1-2 con la firma sempre di Pinilla su grosso errore di Peluso, nuovo pareggio dei neroverdi con Floro Flores. Poi nella ripresa, arriva l’espulsione di Pinilla: nonostante la superiorità numerica, il Sassuolo non riesce ad approfittarne, anche perché gli ospiti si chiudono a riccio in difesa e non lasciano più passare nessun pallone. Nei minuti conclusivi a mischiare nuovamente le carte ci pensa Vrsaljko, che si fa ammonire due volte nel giro di sessanta secondi e lascia il Sassuolo in 10 uomini, provocando anche il rigore che avrebbe regalato i tre punti ai bergamaschi, ma Moralez si fa ipnotizzare da Consigli. A inizio gara, anche Sansone si è fatto parare un rigore da Sportiello. Pareggio tutto sommato giusto tra le due squadre per quanto hanno fatto vedere in campo.
Tuoni e fulmini sul ‘Castellani’, anche se la pioggia (quella reale e quella di gol) non è esagerata e lascia aperte varie valutazioni, anche al di là del risultato di 2-2 al 95. Dividendosi un tempo di “influenza” a testa, Empoli e Napoli raccolgono un punto per uno, con i toscani brillanti e a tratti impressionanti nella prima frazione, chiusa meritatamente in vantaggio sul 2-1 grazie a Saponara e Pucciarelli. Parentesi proprio per il trequartista ex Milan il migliore in campo, potenzialmente un campione oltre che per il collega Insigne, che segna il parziale 1-1 con un destro fantastico e trascina nel momento peggiore i suoi. Il Napoli cresce invece nel secondo tempo e trovando subito il 2-2 con Allan sembra prenotare un finale di partita in discesa; invece la buona tenuta del centrocampo e della difesa di Giampaolo che soffrono ma non tremano mai in maniera esagerata permettono all’Empoli di conservare fino alla fine il pari. Altra parentesi a livello di singoli dedicata ai giovani Zielinski e Diousse, ancora in crescita ed in evoluzione, ma sempre positivi e ricchi di tecnica e personalità. Per Sarri le ombre più insistenti sono quelle proiettate a terra da Valdifiori, nel cuore della squadra e della mediana; mancano condizione, convinzione e intesa con Allan e Hamsik. Sui passaggi a vuoto di Gabbiadini e Higuain, invece, non sembra il caso di allarmarsi, nel senso che classe e valore non sono in discussione e dipendono anche dal resto dei movimenti e del sostegno della squadra. Per Giampaolo, visto che non tutti gli avversari avranno le individualità di Milan e Napoli, si tratta solo di continuare su questo sentiero…
Termina col risultato di 2-2 l’anticipo delle 12.30 della terza giornata di Serie A, Verona-Torino. Gli scaligeri passano in vantaggio all’inizio della ripresa con un calcio di rigore trasformato da Luca Toni, arriva il primo pareggio ad opera di Daniele Baselli (terzo gol nelle prime tre partite di campionato), poi Juanito Gomez riporta in vantaggio il Verona prima che Afriye Acquah fissi il punteggio sul definitivo 2-2. Gara equilibrata che regala davvero tante emozioni alle due squadre in campo. In classifica il Verona sale a 2 punti, il Torino raggiunge Roma e Chievo a quota 7, temporaneamente al primo posto.
La Juventus conquista il suo primo punto in campionato grazie al pareggio ottenuto contro il Chievo Verona. Allo Stadium va in scena una sfida equilibrata quanto discussa, terminata sul punteggio di 1-1. Pronti, via e gialloblu clamorosamente in vantaggio al quinto con una rasoiata di Hetemaj che si infila all’angolo alle spalle di Buffon. I padroni di casa provano subito ad acciuffare il pari prima Hernanes, poi con Pereyra ma Bizzarri è attento e non corre pericoli. La Juventus cerca di costruire il gioco ma la formazione veneta non rinuncia ad attaccare e crea diversi grattacapi alla retroguardia di casa in contropiede. ‘Madama’ si porta avanti con Alex Sandro, i cui cross non trovano gli inserimenti dei compagni. Nella ripresa Allegri inserisce Pogba e preleva Marchisio. E’ però il Chievo a sfiorare il raddoppio con Cesar che obbliga Buffon al miracolo su un tiro ravvicinato. La Juventus risponde con un tiro di Pereyra che si schianta sul palo e una conclusione di Dybala che si spegne alta. Poco dopo Cesar gela lo Stadium con un inserimento letale che porta il Chievo sul 2-0: per l’arbitro però c’è un fallo su Bonucci e il gol viene annullato. I padroni di casa si fanno pericolosi con un destro potente di Hernanes ma l’occasione buona arriva all’ottanduesimo quando Cuadrado entra in area da rigore e viene fermato irregolarmente da Cesar. E’ calcio di rigore per la Juventus: dal dischetto si presenta Dybala che non fallisce e firma il defintivo 1-1.
Accurata, fortunata, temibile. Un aggettivo per ogni faccia della Roma che sbanca Frosinone, che non sarà poker face ma poco ci manca… Il 2-0 con cui Totti e compagni tornano in città, lasciando la provincia entusiasta e punita proprio per la poca esperienza a questo livello, è risultato pesante, come lo sono i 3 punti che arricchiscono la giovane classifica giallorossa. Perchè l’accuratezza con cui trova i gol a un soffio dalla fine del primo tempo e poi ad un sospiro dal triplice fischio finale fa pensare che la Roma stia maturando, sappia quando travestirsi da torero e… matare, tradotto in immagini non calcistiche. La fortuna, che si traveste da pessima sceneggiata in salsa francese (con Digne attore protagonista), tra un gol e l’altro, è quella che porta Gervasoni a credere allo svenimento dell’ex Lille e PSG e non concedere il calcio di rigore del possibile 1-1. Rivedendo anche i replay, chiamiamolo sacrosanto, almeno rendiamo il concetto. Il fatto che sia temibile non riguarda solo la Roma, bensì le avversarie. Perchè con gli acquisti che ha fatto e il tasso tecnico innegabile, questa Roma è davvero una candidata seria allo Scudetto. A patto di proseguire sulla strada della maturità sistematica e non tornare nell’instabilità sistemica. E non sarebbe la prima volta. Sempre in attesa di una quarta faccia e di un quarto aggettivo, per capire che tipo di poker face attende questo campionato.
La Fiorentina supera il Genoa per 1-0 grazie al gol messo a segno da Babacar al minuto 59′: nell’occasione, grande assist dalla destra di Borja Valero e dormita collettiva del duo De Maio-Laxalt che si lasciano anticipare dallo stacco aereo dell’attaccante viola. Il Grifone, che pure ha avuto le sue occasioni per rompere il ghiaccio, non è riuscito ad acciuffare il pareggio neppure quando al 63′ Doveri ha estratto il secondo cartellino giallo all’indirizzo di Badelj. Gli uomini di Gasperini hanno sì preso il controllo del centrocampo ma non hanno mai trovato l’ultimo passaggio, quello che liberasse l’uomo davanti al portiere. In ogni caso il Genoa non ha creato importanti palle gol nella ripresa. Gli ospiti si sono fatti notare nel primo tempo con un paio di guizzi targati Ntcham, tiro deviato sul fondo, e Pandev, pallonetto alto sopra la porta di Tatarusanu. La Fiorentina ha risposto con Borja Valero e Pasqual: i tiri di entrambi hanno sfiorato il palo. Nel complesso la gara del Franchi non è stata eccezionale dal punto di vista dello spettacolo. La posta in palio va alla squadra di Paulo Sousa, brava a ricompattarsi nonostanre l’ingenuità di Badelj.
44′ Iago Falque, 93′ Iturbe
Leali, Rosi, Blanchard, Pavlovic, Diakitè, Chibsah, Gucher (dal 20′ Sammarco), Tonev, Soddimo (dall’88’ Longo), Dionisi (dal 77′ Verde), D. Ciofani. All. Stellone
Szczesny, Florenzi, Manolas, Rudiger, Digne, De Rossi, S. Keita, Iago Falque (dal 68′ Salah), Totti (dall’81’ Iturbe), Gervinho, Dzeko (dal 57′ Nainggolan). All. Garcia
Gervasoni di Mantova
Rosi, Blanchard, Pavlovic e Diakitè (F) – Totti, Iago Falque e De Rossi (R)
59’Babacar
Tatarusanu; Tomovic, Astori, Alonso, Pasqual; Badelj, Borja Valero (79’Kuba), Badelj; Vecino, Rossi (62’Kalinic), Bernardeschi; Babacar (64’Suarez). A disp.: Sepe, Lezzerini, Roncaglia, Rodriguez, Gilberto, Fernandez, Kuba, Verdù, Rebic, Ilicic. All.: Paulo Sousa.
Lamanna; De Maio (72’Perotti), Burdisso, Izzo; Cissokho, Rincon, Tino Costa (54’Dzemaili), Laxalt; Capel (76’Lazovic), Pandev, Ntcham. A disp.: Ujkani, Marchese, Cella, Tachtsidis, Diogo. Figueiras. All.: Gasperini.
Doveri di Roma.
11’Capel (G), 19’Vecino (F), 32’Badelj (F), 35’Rincon (G), 47’Tomovic (F), 53′ Ntcham (G).
63’Badelj (F).
Marcatori: 49′ rig Toni (V), 66′ Baselli (T), 72′ Juanito Gomez (V), 73′ Acquah (T)
Rafael A.; E. Pisano, Marquez, Moras, Souprayen; Sala (39′ st Ionita), Viviani, L. Greco; Siligardi (18′ st Jankovic), Toni, Juanito Gomez (38′ st Pazzini). (Gollini, Coppola, Albertazzi, Helander, Bianchetti, Winck, Romulo, Wszolek, Zaccagni). All. Mandorlini.
Padelli; C. Bovo, Glik, Molinaro; Bruno Peres, Obi (6′ st Acquah), Vives, Baselli, Avelar (15′ pt Jansson); Quagliarella, Belotti (13′ st Maxi Lopez). (Ichazo, Castellazzi, Mantovani, Zappacosta, Benassi, Prcic, Amauri, J. Martinez). All. Ventura.
Arbitro: Massimiliano Irrati
Ammoniti: Avelar (T), E. Pisano (V), Jankovic (V), Marquez (V), Toni (V), Baselli (T), L. Greco (V)
P. Hetemaj (C) al 6′ p.t.; Dybala (J) su rigore al 38′ s.t.
Buffon; Caceres, Barzagli, Bonucci, Alex Sandro; Pereyra, Marchisio (dal 1′ s.t. Pogba), Sturaro (dal 20′ s.t. Cuadrado); Hernanes, Dybala, Morata (dal 28′ s.t. Mandzukic). (Neto, Audero, Chiellini, Rugani, Padoin, Lemina, Zaza). All. Allegri.
Bizzarri; N. Frey, Gamberini (dal 13′ s.t. Dainelli), B. Cesar, Gobbi; Castro, L. Rigoni, P. Hetemaj; Birsa (dal 28′ s.t. Pepe); Meggiorini (dal 21′ s.t. Pinzi), Paloschi. (Bressan, Seculin, Christiansen, Mattiello, Sardo, Cacciatore, Mpoku, Pellissier, Inglese). All. Maran.
Guida di Torre Annunziata. NOTE spettatori 29.205;
Ammoniti: Castro (C), Hernanes (J), Alex Sandro (J), Birsa (C), B. Cesar (C), Pepe (C), Bizzarri (C), Cuadrado (J)
13′ Pinilla (A), 22′ Magnanelli (S), 33′ Pinilla (A), 40′ Floro Flores (S)
Consigli 7,5; Vrsaljko 4,5, Cannavaro 6,5, Acerbi 6, Peluso 5; Missiroli 6,5, Magnanell 7, Duncan 6; Sansone 5,5 (63′ Politano 6), Defrel 6,5 (65′ Floccari 6), Floro Flores 7,5 (78′ Falcinelli SV). All.: Eusebio Di Francesco 6.
Sportiello 7,5; Bellini 6 (80′ Toloi SV), Paletta 5,5, Cherubin 5,5, Dramé 6; Carmona 6, de Roon 6, Kurtic 6,5 (56′ Raimondi 6,5); Maxi Moralez 6, Pinilla 5,5, Gomez 6,5 (70′ Monachello 6,5). All.: Edy Reja 6,5.
Mariani 7
Missiroli, Duncan e N. Sansone per il Sassuolo; Paletta, Cherubin, Maxi Moralez e Toloi per l’Atalanta.
Pinilla (Atalanta) e Vrsaljko (Sassuolo), entrambi per somma di ammonizioni.
Marcatori:
Skorupski; Zambelli (dal 79′ Laurini), Tonelli, Barba, Mario Rui; Zielinski (dal 71′ Paredes), Diousse, Croce; Saponara; Pucciareli, Maccarone (dal 67′ Livaja). All. Giampaolo
Reina; Maggio, Albiol, Chiriches, Hysaj; Allan, Valdifiori (dal 58′ Jorginho), Hamsik; L. Insigne (dal 72′ Callejon); Gabbiadini (dal 65′ Mertens), Higuain. All. Sarri
Banti di Livorno
Croce e Livaja (E) – Hysaj, Jorginho, Allan e Valdifiori (N)
6′ Hiljemark (P), 24′ aut.Vitiello (P), 64′ Borriello (C), 88′ Djurdjevic (P)
Quaison (P), Matos (C), Lazaar (P)
Sorrentino; Vitiello, G.Gonzalez, El Kaoutari; Rispoli, Hiljemark (31’st Trajkovski), Jajalo (38’st Maresca), Lazaar, Quaison; Vazquez, Gilardino (17’st Djurdjevic) (Colombi, Alastra, Andelkovic, Goldaniga, Cassini, Brugman, Chochev, Maresca, Daprelà). All.Iachini.
Benussi; Zaccardo, Bubnjic, Gagliolo; Letizia (33’st Wallace), Lollo, Bianco (31’st A.Lazzari), Fedele, Gabriel Silva; Matos, Mbakogu (17’st Borriello) (Brkic, Belec, Wilczek, Di Gaudio, Gino, Lasagna, S.Romagnoli, Martinho, Iniguez). All.Castori.
Claudio Gavillucci (sezione di Latina)
9’pt Gagliolo (C), 16’pt Bianco (C), 21’pt G.Gonzalez (P), 40’pt El Kaoutari (P), 49’st Gabriel Silva (C)
Marcatori: 64′ Matri, 73′ Matri
Marchetti; Basta, Mauricio, Hoedt, Radu; Parolo, Cataldi; Candreva (58′ Matri), S. Mauri (84′ Milinkovic-Savic), Lulic (58′ Felipe Anderson); Keita B. (Berisha, Guerrieri, Gentiletti, Braafheid, Patric, Konko, Morrison, Kishna) All.: Pioli
Karnezis; Heurtaux, Danilo, Piris; Edenilson, P. Kone (80′ Aguirre), Iturra, Bruno Fernandes (58′ Badu), Alì Adnan; Thereau (71′ Di Natale), D. Zapata. (Meret, Romo, Wague, Felipe, Domizzi, Insua, Pasquale, Merkel, Marquinho) All.: Colantuono
Ammoniti: 92′ Iturra
13’st Guarin
Handanovic; Santon, Medel, Murillo, Juan Jesus (dal 23’ s.t. Telles); Guarin, Felipe Melo, Kondogbia; Perisic (dal 39’ s.t. Ranocchia); Icardi, Jovetic (dal 27’ s.t. Palacio). (Carrizo, Biabiany, Montoya, Gnoukouri, Ljajic, D’Ambrosio, Nagatomo, Brozovic, Manaj). All.Mancini.
Diego Lopez, Abate, Zapata, Romagnoli, De Sciglio; Kucka (dal 27’ s.t. Poli), Montolivo, Bonaventura; Honda (dal 36’ s.t. Cerci); Bacca (dal 16’ s.t. Balotelli), Luiz Adriano. (Abbiati, Donnarumma, Mexes, Ely, Alex, Calabria, Suso, Nocerino, De Jong). All. Mihajlovic.
Rocchi di Firenze.
Ammoniti Abate, Juan Jesus, Honda, Felipe Melo, Kucka. Recuperi: 1’ pt, 5’ st.