Mikel Landa Meana esce vincitore dalla quindicesima tappa del Giro dItalia 2015. Sul traguardo di Madonna di Campiglio lo spagnolo del team Astana precede Yury Trofimov e Alberto Contador, che incrementa di qualche secondo il vantaggio in classifica. Straordinario Landa: lo spagnolo, al secondo successo dellanno, fa parte del gruppetto degli inseguitori che, comandato proprio dallAstana – nelle battute iniziali – aggredisce la salita di Campiglio andando a riprendere i fuggitivi che avevano creduto nella gloria di giornata ma devono invece arrendersi. Contador dà una dimostrazione del perchè è un campione e di come togliergli la maglia rosa sarà difficilissimo: è lui che vola sul traguardo intermedio prendendosi 2 secondi di abbuono (pessima la Astana che non reagisce), è sempre lui che strappa per primo costringendo Landa e tutti gli altri ad andargli dietro, è lui che tiene landatura controllando un Fabio Aru che a due chilometri dal traguardo ci prova ma non può fare altro che rimanere nuovamente in scia della maglia rosa, che peraltro sul traguardo si prende un altro abbuono (4) aumentando a 235 il vantaggio. Landa invece va a riprendere Trofimov, ultimo fuggitivo rimasto, lo supera e si prende la vittoria con 5 secondi di vantaggio; da segnalare il ritiro di Oscar Gatto e la crisi di Rigoberto Uran che dà laddio alle loro speranze di arrivare in rosa a Milano.
Mikel Landa ha vinto la quindicesima tappa della corsa rosa. Sul traguardo di Madonna di Campiglio lo spagnolo ha preceduto Trofimov e Alberto Contador, che conserva la maglia rosa; Fabio Aru, quarto, fa comunque parte del gruppetto di testa e dunque non perde nulla dallo spagnolo. Non cambia nulla nella classifica generale, se non che il Giro d’Italia 2015 perde con tutta probabilità due papabili vincitori: crisi nera per Richie Porte che arriva decisamente attardato al traguardo, staccato anche Rigoberto Uran. A questo punto dovrebbe essere corsa a due tra Contador e Aru, ma vedremo cosa ci riserveranno i prossimi giorni. Tra poco l’aggiornamento con la classifica di tappa nel dettaglio.
Mancano circa 14 Km al traguardo e siamo arrivati alle battute finali di questa appassionante quindicesima tappa. Va segnalato il ritiro di Oscar Gatto, già sfortunato qualche giorno fa quando, in fuga e con grandi possibilità di vittoria, aveva forato una gomma; intanto il gruppetto degli inseguitori si è messo seriamente al lavoro ed è andato a riprendere Hubert Dupont, che si è staccato dai fuggitivi. Dagli inseguitori si è staccato Ryder Hesjedal, vincitore del Giro d’Italia 2012: il canadese ci prova quando i suoi compagni si erano portati a circa 30 secondi dai fuggitivi. La sensazione è che la fuga sia ormai alla conclusione, ma vedremo se sarà davvero così.
A 62 km dall’arrivo il vantaggio dei fuggitivi sul gruppo Maglia Rosa è salito a 3’30, gli otto fuggitivi sono stati raggiunti anche da Brent Bookwalter (BMC) e Francesco Gavazzi (Southeast). Gli uomini di classifica, presumibilmente si muoveranno nell’ultimo Gpm di giornata ma non è da escludere un attacco sul prossimo Gpm, il duro Passo Daone (8 km con pendenza media del 9,2%).
Sul primo Gpm sono riusciti a scattarsi 8 uomini, che in discesa hanno aumentato il vantaggio sul gruppo maglia Rosa, segnalato a 120 a 78 km dal traguardo di Madonna di Campiglio. In fuga Giovanni Visconti (Movistar), Ilnur Zakarin (Katusha), Kanstantin Siutsou (Sky), Benat Intxausti Elorriaga (Movistar), il compagno di squadra di Contador Sergio Miguel Moreira Paulinho (Tinkoff-Saxo), Diego Rosa (Astana), compagno di squadra di Aru, Hubert Dupont e Matteo Montaguti (AG2R La Mondiale).
Sulla salita della Fricca, primo Gpm di giornata (2^categoria) scattano Giovanni Visconti (Movistar), Johan Chaves (Orica GreenEDGE), Mikel Nieve Iturralde (Sky) e Ilnur Zakarin (Katusha). Visconti e Zakarin riescono, a loro volta, ad avvantaggiarsi e a portarsi in testa. Pericolosa caduta (in salita) per il vincitore del Giro del 2004 Damiano Cunego (Nippo Vini Fantini), che torna prontamente in sella.
Prende il via la qiundicesima tappa della corsa rosa. Si arriva fino a Madonna di Campiglio, e dunque si inizia a salire: Alberto Contador si è ripreso immediatamente la maglia rosa che a causa di una caduta aveva perso venerdì, e dunque ora sono Fabio Aru e Rigoberto Uran a dover attaccare per recuperare il terreno perduto nella cronometro. Attenzione però, perchè Contador non è corridore che rimanga a guardare: lo si è visto anche giovedì, quando ha approfittato di un momento di stanchezza di Aru per alzarsi sui pedali e guadagnare anche solo qualche secondo; vedremo dunque quale sarà la tattica dello spagnolo della Saxo-Tinkoff, se deciderà di aspettare le iniziative degli altri o se sarà lui in prima persona a scattare.
Alberto Contador è tornato in maglia rosa dopo la cronometro di ieri; lo spagnolo è giunto terzo a 13 secondi dal vincitore Vasil Kiryenka, ma è riuscito a infliggere distacchi pesanti agli uomini di classifica e ora si trova con 2’28” di vantaggio su Fabio Aru, il primo degli inseguitori. Sempre molto attivo sui social network, Contador ha commentato la tappa di sabato parlando di una giornata di “incredibile sofferenza in bicicletta”, ma anche e soprattutto di un “grande risultato”, ringraziando tutti per il supporto ricevuto. Adesso Contador è sempre più il favorito per la vittoria finale di questo Giro d’Italia 2015; spetta ai suoi avversari attaccarlo e metterlo in difficoltà per togliergli una maglia rosa che aveva perso venerdì e che è riuscito a riconquistare immediatamente.
Appuntamento con la quindicesima tappa Marostica-Madonna di Campiglio di 165 km. L’edizione numero 98 della Corsa Rosa propone oggi una frazione fra le più attese, il primo vero arrivo in salita di alta montagna di questo Giro 2015. Si parte dalla provincia di Vicenza per passare in Trentino con il Passo Daone salita più dura della giornata e infine l’ascesa verso la celeberrima località turistica di Madonna di Campiglio. Ma, come sempre, andiamo con ordine alla scoperta del percorso della frazione odierna.
La partenza è in programma alle ore 12.30 da Marostica e presto si inizierà a fare sul serio con la salita di La Fricca, primo Gpm di giornata (seconda categoria) al culmine di oltre 11 km di salita anche se con pendenza media del 5,1%. Un antipasto di quello che ci attenderà in seguito: la lunga discesa ci porterà a Trento poi, lasciato il capoluogo, inizierà una fase caratterizzata da saliscendi che ci porteranno prima al rifornimento ufficiale di Vigolo Baselga (km 93,3) e poi al primo traguardo volante che sarà collocato a Ponte Arche al km 114,3 di gara. Pochi chilometri dopo, inizia la fase decisiva di questa tappa: a Preore (km 126) inizierà la durissima salita verso il Passo Daone, senza dubbio la più impegnativa di tutto il Giro fino a questo momento. Una salita a dire il vero non lunga, di 8,4 km, ma nei quali ci saranno da superare 775 metri di dislivello per una pendenza media del 9,2% e punte che arriveranno a toccare il , ovviamente Gpm di prima categoria posto al km 134,1. Se questo non bastasse, sarà molto impegnativa anche la discesa: ripida, con strada stretta e diversi tornanti per arrivare a Spiazzo (km 141,3), dove si ricomincerà subito a salire, prima molto dolcemente nel fondovalle della Val Rendena per arrivare al secondo sprint intermedio di giornata che sarà collocato a Pinzolo (km 148,8), poi invece la salita vera e propria verso Madonna di Campiglio e anche oltre, perché l’arrivo non sarà posto in centro attraversato a tre chilometri dall’arrivo bensì a Patascross, a 1775 metri d’altitudine. La salita finale, a partire da Carisolo, misura complessivamente 15,5 km e non è durissima perché la pendenza media è del 5,9%, anche se la parte più impegnativa è quella finale, dove si toccheranno punte del . Se però si aspetteranno gli ultimi cinque chilometri non succederà molto: sarà interessante capire se qualcuno dei big azzarderà un attacco già dal Passo Daone, perché in questo caso potrebbe succedere di tutto, altrimenti i distacchi non dovrebbero essere enormi. Molto dipenderà anche dalle strategie: ad esempio l’Astana potrebbe far muovere da lontano Landa o Cataldo, di certo l’arrivo di oggi dopo già la fondamentale cronometro di ieri delineerà in modo molto più chiaro la classifica rispetto a quella di due giorni fa. (Mauro Mantegazza)
POS | NOME | NAZ | TEAM | TEMPO | DIST | ABB |
---|---|---|---|---|---|---|
1 | LANDA MEANA Mikel | ESP | AST | 4:22:35 | 0:00 | 10″ |
2 | TROFIMOV Yury | RUS | KAT | 4:22:37 | 0:2 | 6″ |
3 | CONTADOR VELASCO Alberto | ESP | TCS | 4:22:40 | 0:5 | 6″ |
4 | ARU Fabio | ITA | AST | 4:22:41 | 0:6 | |
5 | KRUIJSWIJK Steven | NED | TLJ | 4:23:13 | 0:38 | |
6 | AMADOR Andrey | CRC | MOV | 4:23:17 | 0:42 | |
7 | KONIG Leopold | CZE | SKY | 4:23:35 | 1:00 | |
8 | KANGERT Tanel | EST | AST | 4:23:45 | 1:10 | 1″ |
9 | GENIEZ Alexandre | FRA | FDJ | 4:24:24 | 1:49 | |
10 | CARUSO Damiano | ITA | BMC | 4:24:48 | 2:13 |