Parte il Giro d’Italia 2015. Sarà la novantottesima edizione della Corsa Rosa. Dalle strade della Sanremo a Milano, si nuovo sede d’arrivo del Giro per celebrare l’Expo, il Giro d’Italia si svolgerà in 21 tappe dal 9 al 31 maggio 2015 per un totale di 3481,8 km. La prima tappa sarà la cronosquadre San Lorenzo al Mare-Sanremo, poi per altri tre giorni il Giro rimarrà in Liguria. La quinta partirà da La Spezia. Ci saranno sette tappe con arrivo in salita e una sola cronometro individuale, però molto lunga e forse decisiva, anche perché manca il classico tappone con tante salite dure. La cima Coppi a 2178 metri d’altezza sarà posta sul Colle delle Finestre, mentre la Montagna Pantani sarà il Passo del Mortirolo. Protagonisti e favoriti di questa corsa saranno lo spagnolo Alberto Contador, il nostro Fabio Aru, il colombiano Rigoberto Uran, l’australiano Richie Porte. Per presentare il Giro 2015 abbiamo sentito Gilberto Simoni, vincitore nel 2001 e nel 2003. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Giro d’Italia 2015, Liguria protagonista con inizio a Sanremo e ben quattro tappe: cosa ci diranno? Saranno tappe difficili, non sono strade semplici quelle della Liguria e potrebbero quindi succedere cose importanti.
Per il finale ritorno a Milano nell’anno di Expo… Un’occasione per entrambe, per l’Expo che rappresenterà e darà lustro all’Italia e per il Giro che è sempre un grande prodotto del nostro paese.
Solo una cronometro individuale ma lunghissima: la Treviso-Valdobbiadene sarà decisiva? Difficile dire cosa sarà decisivo in questo Giro d’Italia, vincerà il più in forma. Magari potrebbe essere Contador il favorito, anche se è vero che poi non è così tanto giovane per mantenere sempre delle grandi prestazioni col passare del tempo.
A chi si addice di più questo Giro tra i favoriti? Questo è un Giro intermedio, alla vigilia dico ancora Contador: il corridore spagnolo ha molta esperienza e conosce bene le nostre strade italiane.
Porte finora ha fatto meglio di Contador nel 2015: può davvero essere il favorito numero 1 o lo spagnolo è più forte? Troppo presto per dirlo, di certo andrà considerato anche Uran. Contano molto le condizioni di forma, le capiremo già dalle prime tre giornate di corsa.
Mortirolo e Colle delle Finestre salite simbolo: quale sarà decisiva? Il Mortirolo in effetti è una salita dura che potrebbe incidere di più, è una salita che fa la differenza. Il Colle delle Finestre non è così impossibile, non è difficilissima.
Nelle tappe di montagna manca un tappone con tante salite dure: come bisognerà correre? E’ sempre difficile dirlo, possano contare le squadre, chi è più in forma, tante cose, fare previsioni non è semplice. Certo non avere una tappa con tante salite dure può essere un fattore determinante.
Fabio Aru saprà tenere in alto i colori italiani? Me lo auguro, non so però se riuscirà a vincere il Giro, forse è ancora presto. Non credo comunque che sarà condizionato dai problemi fisici che ha avuto.
Tra gli uomini non di classifica come velocisti o cacciatori di tappe da chi si aspetta di più? Da tutti mi aspetto che diano il massimo, del resto non sono mica venuti in Italia per mangiar bene…
Petacchi ancora in prima linea a 41 anni, grande coraggio il suo? Petacchi è da ammirare, ma poi c’è Rebellin che anche se non sarà al Giro corre ancora ed è più vecchio di Petacchi. Significa che il loro amore per il ciclismo è ancora grande!
Rimpianti per il suo passato di corridore? No il ciclismo è stata la mia vita in passato e sono contento di aver vinto due Giri d’Italia… (Franco Vittadini)