Esauriti i tornei di preparazione, siamo all’appuntamento principale della stagione di tennis: Wimbledon 2015 apre le sue porte e ci regala altre due settimane di fascino, storia e match per il titolo più ambito da tutti i giocatori. Abbiamo già fatto un excursus sul tabellone (clicca qui per approfondire) e parlato del torneo maschile (clicca qui per i pronostici), ora arriva il momento di gettare uno sguardo sul tabellone femminile per provare ad andare a fondo di chi possa essere la vera favorita per lo Slam sull’erba, e per individuare le possibili sorprese in questi giorni di grande tennis. E dunque, scopriamo le protagoniste di Wimbledon 2015.
Due d’obbligo. Serena Williams, ovviamente: la numero 1 del mondo (da febbraio 2013 domina ininterrottamente il ranking) ha già vinto i primi due Major del 2015 ed è ancora in corsa per il Grande Slam stagionale. Qui non trionfa dal 2012 e ha fatto flop negli ultimi due anni, ma quest’anno ha dimostrato che nei grandi appuntamenti non ha mai fallito; certo è meno dominante di un tempo, si prende delle pause e al Roland Garros ha rischiato due o tre volte di venire eliminata ben prima della finale. Però resta la più forte, e l’unica giocatrice del circuito a sapere che se sta davvero bene non la batte nessuno. Alle sue spalle mettiamo Petra Kvitova. E’ la campionessa in carica e sull’erba ha un gioco dominante; quando è in ritmo con servizio e dritto su questa superficie le fai solo il solletico. Qualche dubbio legato alle condizioni (si è cancellata da Eastbourne per un mal di gola) e alla sua cronica incapacità ad essere al 100% per un lungo periodo; però se la mettiamo sul piano delle possibilità tecniche il suo nome deve arrivare subito dopo quello di Serena Williams.
Tecnicamente, per quello che è oggi il tennis femminile odierno, le altre sono comunque favorite. Almeno le prime 15-20 del circuito: possono battersi a vicenda, non ci sono veri e propri rapporti di forze. Siccome però qui conta l’esperienza, eccome se conta, facciamo innanzitutto il nome di Maria Sharapova. Che ha trionfato nel 2004 quando era una spaurita (si fa per dire) adolescente, e che poi però in finale ci è tornata solo nel 2011; resta la sensazione che altre siano le superfici che la esaltino, ma ha una forza di volontà pazzesca e dopo Serena è quella che ha avuto risultati più costanti negli ultimi anni. Occhio però, deve limitare gli errori gratuiti. Simona Halep è un nome possibile per una striscia vincente fino al titolo, anche se la rumena che ha incantato un anno fa ha iniziato la stagione con qualche tentennamento di troppo, come dimostra la precoce eliminazione a Birmingham. Il tabellone le dà una mano, la condizione dovrà fare il resto, resta da migliorare il servizio perchè per il resto ci siamo e può migliorare la semifinale dello scorso anno. E poi, quando si parla di Wimbledon, non si può fare a meno di citare Sabine Lisicki. Capace di diventare sensazionale sull’erba, qui la tedesca ha ottenuto le vittorie più belle, ha giocato una finale (2013) e l’emozione di esserci che l’ha bloccata contro la Bartoli non c’è più. Altri nomi? Chiunque, come abbiamo detto: realisticamente Caroline Wozniacki può arrivare fino in fondo, Garbine Muguruza magari un po’ meno (l’erba la vede ancora in difficoltà), Karolina Pliskova (in calo rispetto alla prima parte di stagione) è una giocatrice che a livello tecnico può fare un grande torneo, e poi Angelique Kerber che ha vinto a Birmingham il primo torneo sull’erba in carriera, ma il terzo titolo stagionale. Per il resto, tutto aperto. Dunque, anche alla nostra Camila Giorgi che ha già dimostrato quanto possa valere sui campi verdi.
Solo Petra Kvitova ha vinto almeno uno Slam tra le giocatrici nate dal in avanti; a livello femminile nei grandi tornei continuano a dominare le “anziane”. Però tre degli ultimi quattro tornei ci hanno consegnato le prime volte per tre atlete: al TopShelf Open la già citata Giorgi, a Nottingham la diciassettenne Ana Konjuh, a Eastbourne la diciottenne Belinda Bencic. La quale Wimbledon lo ha già vinto, ma a livello juniores; forse non sono ancora pronte per vincere i Championships dei grandi, ma si diceva così anche della Sharapova nel 2004…
(Claudio Franceschini)