L’ex attaccante del Milan, Andriy Shevchenko, oggi vice commissario tencico dell’Ucraina ha detto la sua sulla possibile cessione del club rossonero ai cinesi: “Vediamo cosa succederà – ha commentato a margine di una amichevole contro l’Albania – Mi spiace tanto che il presidente lasci ma se lo fa è per il meglio della squadra e della società. Cosa è mancato? Se non c’entri la Champions in tutti questi anni credo che non ci siano solo problemi in squadra ma anche nella società. Comunque il Milan è la mia famiglia. Investitori cinesi? L’important eè che i tifosi siano felici”.
Secondo quanto riferito dal quotidiano ‘La Stampa’, la trattativa tra Berlusconi e la cordata cinese per la cessione del Milan potrebbe slittare a fine mese. Ammesso che il club passi effettivamente in mano asiatiche, ipotesi non affatto scontata. Stando agli ultimi rumors, infatti, sarebbero sorti alcuni problemi che avrebbero rallentato l’operazione. La prossima data utile per avvicinarsi alla chiusura dell’affare è fissata attorno a metà mese ma viste le recenti complicazioni il rinvio è sempre più probabile. In tal caso ‘il cavaliere’ riprenderebbe il vecchio progetto rossonero, ovvero quello di un Milan tutto italiano con Brocchi in panchina.
I nomi dei componenti della cordata cinese che vuole rilevare le quote di maggioranza del Milan non sono ancora noti al grande pubblico. Il patron rossonero Berlusconi non vuole che emerga nulla prima della conclusione positiva dell’operazione, ma il quotidiano Milano Finanza ha ipotizzato qualche profilo potenzialmente credibile. Tra questi ci sarebbe quello di Kweichow Moutai, colosso dei liquori nel mercato asiatico. In ogni caso i negoziati tra le parti dovrebbero concludersi entro metà mese, al massimo entro il venti. L’affare riguarda il passaggio immediato del 70% delle quote rossonere nelle mani dei cinesi, mentre il restante 30% verrebbe valutato successivamente.
Sarebbero sorti alcuni problemi per la cessione dell’Ac Milan. Secondo quanto rivelato questa mattina dal quotidiano ‘La Stampa’, Berlusconi avrebbe chiesto forti garanzie di investimento ai cinesi ma i rapporti tra il ‘cavaliere’ e l’advisor Galatioto si sarebbero rafreddati. L’italo americano continua a smetire tale ipotesi ma è chiaro che l’atteggiamento del patron rossonero faccia pensare al peggio. Vedremo se ci saranno gli estremi per ricucire lo strappo nei prossimi giorni, d’altra parte dopo oltre trent’anni di presidenza firmata Berlusconi i tifosi rossoneri sperano in un cambio.
La cessione del Milan si allontana? Le ultime parole di Silvio Berlusconi (che potete leggere qui sotto) lo farebbero pensare, visto che l’ex Cavaliere non è stato certamente tenero nei confronti dei cinesi, tuttavia i mediatori restano ottimisti. Gli advisor della cordata, Sal Galatioto e Nicholas Gancikoff, hanno ormai imparato a conoscere gli umori del patron del Milan e anche i manager della Fininvest non sembrano preoccupati. Infatti la disponibilità economica della cordata non è in discussione; caso mai, il punto – secondo quanto riferisce La Gazzetta dello Sport – è che Berlusconi vuole essere certo dell’entità degli investimenti, che dovranno essere annuali per riportare il “suo” Milan ai vertici del calcio mondiale. Probabilmente sarà dunque necessario un documento scritto per indicare esattamente come verranno ripartite le risorse tra calciomercato, stadio e sviluppo commerciale. Se così sarà, non dovrebbero esserci problemi; altrimenti tutto sarà possibile…
Frenata in vista per la cessione del Milan? Le ultime parole di Silvio Berlusconi fanno pensare che la trattativa sia ancora molto lontana dalla conclusione. Ieri, in occasione di un evento elettorale ad Ostia si è lasciato andare a una battuta riferita da tutti i giornali: “I cinesi comunisti mangiavano i bambini. Avevano avuto una grande carestia e, per sfamare gli altri figli, li bollivano e li mangiavano. E io dovrei dargli il Milan?”. Sono indiscutibili le tragedie avvenute all’epoca di Mao, ma di certo una battuta del genere non rasserenerà il clima di una trattativa già complicata, visto che Berlusconi più seriamente ha aggiunto che non ci sono ancora certezze circa “i finanziamenti annuali necessari per riportare il Milan protagonista in Italia, in Europa e nel mondo”. Per questo motivo “la conclusione ci sarà solo se vorranno impegnarsi in questo senso”. Conclusione che in questo momento sembra più lontana…
Si è parlato molto in questi giorni dela cessione del Milan, tuttavia la situazione non si evolve, o almeno non sono ancora chiari i contorni della vicenda. C’è infatti incertezza sia sui nomi degli imprenditori cinesi che farebbero parte della cordata rappresentata dall’italo-americano Sal Galatioto nella trattativa di cessione del Milan con gli uomini di Fininvest per conto del presidente Silvio Berlusconi, sia sulle tempistiche nelle quali si potrebbe concretizzare il passaggio di proprietà del Milan. L’incertezza sulla cessione del Milan pesa ancora di più sui tifosi che invece vedono la velocità con la quale (salvo clamorosi colpi di scena dell’ultima ora) si sta concretizzando la cessione dei ‘cugini’ dell’Inter. Una trattativa che è rimasta sotto traccia per molto tempo e che è emersa in tutta la sua concretezza solo a ridosso del decisivo viaggio in Cina della dirigenza nerazzurra. In casa Milan invece si parla da tantissimo tempo di cessione, cambiano anche i nomi dei potenziali acquirenti coinvolti (che fine ha fatto Mr Bee?) e di certezze non ce ne sono, senza contare che in questi giorni Berlusconi probabilmente dovrà pensare più alle elezioni amministrative che alle vicende societarie del suo pur amatissimo Milan. Riassumiamo comunque la situazione sulla cessione Milan, in base a quanto ci è dato sapere fino a questo momento. La cordata cinese certamente ha ottenuto la possibilità di trattare in esclusiva con i vertici del Milan: inizialmente dovrebbe passare di mano circa il 70% del pacchetto azionario, con Berlusconi che rimarrebbe dunque socio di minoranza e presidente onorario con un ruolo ancora attivo, soprattutto per quanto riguarda la gestione della parte più strettamente calcistica. Dovrebbe essere creato un fondo di un miliardo di euro per finanziare un piano di investimenti quinquennali, di cui circa 100 milioni già nel corso del primo anno. Le tempistiche però diventano fondamentali: infatti siamo già a giugno, l’inizio della prossima stagione è sempre più vicino e ad esempio non si sa ancora chi sarà il prossimo allenatore. Il nome di Cristian Brocchi resta una soluzione valida se proseguirà il progetto incentrato sui giovani italiani, mentre se arrivassero i cinesi la situazione dovrebbe cambiare.
Continuano le voci che riguardano Silvio Berlusconi e la cessione del Milan con una trattativa che in ogni momento potrebbe prendere un’accelerata decisiva. Secondo le ultime notizie sulla cessione Milan però non sarebbero state gradite le parole di Silvio Berlusconi, dubbioso su quella che potrebbe essere la conclusione della trattativa. Lo riporta Carlo Festa sul suo blog che si può consultare tramite il sito ufficiale del quotidiano Sole 24 Ore. Staremo a vedere se questa sivtuazione incrinerà o meno i rapporti da qui alla fine di quella che sembra essere una lunga estate per il club rossonero.
Proseguono le trattative per la cessione del Milan, che procede con tempi più lenti rispetto a quella dei cugini. Gli emissari della Fininvest continuano a trattare per conto del presidente Silvio Berlusconi con gli uomini di fiducia della cordata cinese che dovrebbe acquisire il pacchetto di maggioranza del Milan. Intanto dobbiamo registrare un importante commento da parte di un esperto delle vicende economiche delle società calcistiche, cioè il giornalista del Sole 24 Ore Marco Bellinazzo, che ha espresso un commento non molto positivo sull’operato dell’ex Cavaliere: “Le dichiarazioni di Berlusconi sembrano essere poco coerenti rispetto alla finalità della trattativa. Sono stati indicati i soggetti della cordata a Fininvest, ma non verranno resi noti fino al termine della trattativa. Al contrario dello storico presidente rossonero, Fininvest pensa ai termini finanziari e per loro l’offerta della cordata è ottima. Loro conosco i nomi e la situazione, ma poi è Berlusconi che dovrà mettere una firma”.
Questa mattina il presidente Silvio Berlusconi ha lasciato qualche dubbio circa la buona riuscita dell’operazione per le cessione del Milan. Il numero uno rossonero ha svelato di non aver preso ancora una decisione in merito, considerando che c’è ancora del tempo prima della fine dell’esclusiva firmata con la cordata cinese. I soggetti della cordata sono stati sicuramente indicati a Fininvest ma i nomi verranno resi noti solo alla conclusione della trattativa, qualora dovesse avere gli effetti sperati. Fininvest, come rivelato dal giornalista de ‘Il Sole 24 Ore’ Bellinazzo, ragiona in termini economici e finanziari e quindi per loro l’offerta fatta dalla cordata cinese è molto buona. Berlusconi, invece, come è giusto che sia, ragiona un po’ con il cuore, considerando che è da tantissimi anni a capo del Milan e vorrebbe capire bene il quadro della situazione prima di cedere il pacchetto di maggioranza del club.
La cessione del Milan sembra ormai esser arrivata a buon punto considerando che il presidente Berlusconi deve ancora prendere una decisione definitiva. Come riferisce quest’oggi ‘Il Sole 24 Ore’, pare che nei piani della cordata cinese ci sia anche la costruzione del nuovo stadio con un fondo che verrà creato a breve per investire una cifra superiore al miliardo di euro suddividendole in maniera equa. Seicento milioni di euro sarebbero occupati per acquistare il 70% del pacchetto azionario del Milan, esclusi i debiti, altri quattrocento milioni come risorse per la campagna acquisti quinquennale ed altri quattrocento milioni per i lavori di San Siro (con una cifra maggiore se si penserà alla costruzione di un nuovo stadio). Queste cifre attendono il sì definitivo di Silvio Berlusconi, presentati nei giorni scorsi da Nicholas Gancikoff ai rappresentati di Fininvest.
La trattativa per la cessione del Milan continua senza sosta. Fininveste e la cordata cinese continuano ad aggiornarsi giornalmente e per questo motivo cominciano ad uscire le prime indiscrezioni sul Milan che verrà. Come riporta questa mattina ‘TuttoSport’ i tifosi si chiedono come sarà composto il nuovo Cda se la cessione dovesse avere esito positivo. Tra coloro che potranno fare parte del Consiglio d’Amministrazione ci sono Sal Galatioto e Nicholas Gancikoff, i due advisor che rappresentano il gruppo di Pechino. Inizialmente si era parlato di Galatioto come estraneo a questa acquisizione del Milan ma il suo nome in realtà è sempre stato presente, sin dai primi sondaggi fatti dalla cordata cinese. Silvio Berlusconi non ha ancora preso la decisione definitiva, non è certo facile lasciare il suo Milan dopo anni di presidenza brillante ma l’esclusiva con i cinesi terminerà tra qualche settimana. I tempi stringono.
La cessione del Milan appare sempre più vicina, anche perché lo stesso Silvio Berlusconi l’ha definita “una necessità” per rimanere competitivi nel calcio di oggi. Interessante leggere cosa ha dichiarato l’ex Cavaliere, sempre a TeleRegione Molise, in merito a cosa succederebbe se la trattativa con la cordata cinese non dovesse andare a buon fine e il Milan dovesse dunque rimanere nelle mani di Berlusconi: “Fossi costretto a rimanere, punterei su una squadra di giovani italiani, come Donnarumma”. Già l’uso del termine ‘costretto’ è significativo, considerando che il Milan è da sempre la ‘creatura’ più amata di Berlusconi, che ha poi aggiunto: “E chiederei pazienza ai tifosi, che non sanno ricordare cosa è stato il Milan in questi 30 anni”. In questo progetto sarebbe perfetto come allenatore Cristian Brocchi, il cui destino però è in sospeso come quello di tutto il Milan…
La cessione del Milan è sempre più vicina e Silvio Berlusconi continua a dire la sua. Nuovo intervento da parte del presidente rossonero, che questa volta ha parlato a TeleRegione Molise rilasciando alcune dichiarazioni che puntano questa volta sulla necessità di vendere per regalare al Milan un futuro roseo. “Con l’entrata dei soldi del petrolio nel mondo del calcio” ha detto Berlusconi “i top player costano ormai prezzi da Monopoli. Sono cifre irreali e gli stipendi sono elevatissimi”. Il presidente, sempre in tema cessione Milan, ha fatto l’esempio di Zlatan Ibrahimovic che, da quando ha lasciato l’Italia per il Psg, non ha mai smesso di essere un desiderio della società rossonera per un clamoroso ritorno. “Ibrahimovic ha 36 anni” ha detto Berlusconi, dando un paio di primavere in più allo svedese – ma il concetto rimane “e credo gli abbiano offerto uno stipendio da 15 milioni netti, che sono 30 lordi: per noi” ed ecco il punto “sono cifre inarrivabili, noi siamo una famiglia che non ha petrolio che gli sgorga da sotto terra”. Da cui la necessità di una cessione del Milan per trovare persone valide che abbiano intenzione di “riportare il Milan ad essere importante in Italia, in Europa e nel mondo”. Soprattutto che si impegnino a stanziare fondi ogni anno; Berlusconi ha poi dichiarato di essere venuto a conoscenza “dei nomi da parte di quelle persone che sono state incaricate di trattare con noi”; le informazioni raccolte sono ottime e dunque al momento non ci sono intoppi sulla cessione del Milan. Confermato anche il fatto che i cinesi avrebbero chiesto all’ex Cavaliere di rimanere presidente per altri tre anni, perchè “il mio brand è fortissimo in Cina, dove il Milan ha 243 milioni di simpatizzanti”.