Racconterà questa sera, nel corso del telegiornale più seguito di Francia (su Tf1) la sua versione dei fatti riguardanti il presunto tentativo di estorsione nei confronti di Mathieu Valbuena, suo compagno di nazionale, a causa di un video hard che vede come protagonista il centrocampista ex Olympique Marsiglia. Ricorderete: era inizio novembre, ed era circolata la notizia del fermo per l’attaccante del Real Madrid, protagonista di una violenta discussione con Valbuena e accusato di aver fatto da tramite in un ricatto ai danni dell’attuale calciatore del Lione. “E’ solo un gran malinteso, volevo solo che Mathieu fosse al corrente di tutto e l’ho aiutato”; lo stralcio dell’interrogatorio al Palazzo di Giustizia, riportato dal Corriere dello Sport, sottolinea quale sia la posizione di Benzema: “Stiamo parlando di un compagno di nazionale, un amico”, dice l’attaccante. Stando alla sua versione sarebbe vera l’ipotesi secondo cui Benzema avrebbe soltanto provato ad avvisare Valbuena, una volta saputo che il video esisteva davvero, e non avrebbe dunque agito per conto terzi (ovvero i possessori del video hard, presente nel cellulare che era stato rubato quando Valbuena giocava a Marsiglia). La vicenda è ingarbugliata, e finirà in tribunale: la Federcalcio francese si è costituita parte civile e potrebbe mandare Benzema davanti alla commissione di disciplina, di fatto togliendo a Didier Deschamps l’imbarazzo di non convocarlo agli Europei. Intanto però la vicenda è diventata anche politica, a pochi giorni dal primo turno delle elezioni regionali: come riporta la Gazzetta dello Sport, il primo ministro Manuel Valls ha affermato che se i calciatori non danno il buon esempio non possono giocare in nazionale, immediata la replica di Nicolas Sarkozy – capo dell’opposizione – che ha ricordato allo sfidante di non essere il CT della Francia e di evitare di discutere temi che non conosce.