La dodicesima tappa del Giro dItalia 2015 ha visto il trionfo del corridore belga Philippe Gilbert del team che è riuscito a scattare sull’ultima salita verso il traguardo del Monte Berico precedendo lo spagnolo Alberto Contador del team Tinkoff-Saxo, giunto con un ritardo di soli 3 secondi insieme a Diego Ulissi della Lampre-Merida. Per Philippe Gilbert si tratta del primo successo ottenuto in questa stagione e del 64esimo nel corso della propria carriera.
Passando alla cronaca della tappa che ha visto la partenza da Imola ed arrivo nei pressi di Vicenza per complessivi 190 km di gara, essa può essere divisa in due parti anche e soprattutto in ragione della tipologia del percorso nonché dellaltimetria. Infatti, la prima parte di circa 130 km, il percorso si dimostra privo di asperità e quindi non di difficile lettura per i corridori. Nella seconda parte, invece ci sono continui saliscendi con delle salite piuttosto interessanti che hanno reso il finale più che mai vibrante ed appassionante (ci sono dei tratti dove le salite hanno raggiunto il 17% di pendenza). La prima ora di gara vede i corridori imporre un ritmo abbastanza sostenuto (media superiore ai 50 km/h) con il fine di rendere il percorso maggiormente duro. Al km numero settanta cè un primo sussulto con un gruppetto composto da cinque corridori che tenta la fuga. I cinque fuggitivi sono Patrick Gretsch, Davide Apollonio, Enrico Barbin, Kenny Elissonde e Nick van Der Lijk. A rendere il percorso ancora maggiormente insidioso ci pensa una intensa pioggia che comporterà un paio di cadute. Nel frattempo la fuga sembra riuscire ad avere delle chance di arrivare al traguardo nel momento in cui il vantaggio sul gruppo tocca i 2 minuti e 30 secondi. Tuttavia le principali squadre si mettono a lavorare per ridurre il vantaggio portandolo a soli 1 minuti ai piedi della prima vera salita di giornata. Il vantaggio si assottiglia sempre di più fino a che la fuga viene riassorbita dal gruppo quando allarrivo mancano ancora 60 km. Nel primo Gran Premio della Montagna il primo a scollinare è Simon Geschke. Nei successivi venti km provano ad uscire dal gruppo un paio di corridori tra cui litaliano Zilioli. Tuttavia sarà il belga Louis Vervaeke che è protagonista di unazione piuttosto importante che però si conclude allinizio della seconda ascesa di giornata. Su questa salita viene imposto un ottimo ritmo con il gruppo che si frammenta e con Benat Intxausti che arriva per primo sul Gpm, dove cè una prima schermaglia tra i big ed in particolare Contador prova ad allungare mentre Fabio Aru tiene abbastanza bene. Sullultima salita cè una bella azione di Franco Pellizzotti e Tanel Kangert che arrivano a guadagnare fino a 30 secondi. Proprio negli ultimi km della salita, i fuggitivi che nel frattempo erano diventati tre vengono ripresi, con Gilbert che riesce a proporre laffondo decisivo. Arui arriva in ritardo perdendo dalla maglia rosa ben 14 secondi (abbuoni compresi) in poco spazio. Ora Contador ha un vantaggio di 17 secondi proprio sul nostro Fabio Aru mentre al terzo posto cè laltro spagnolo Mikel Landa a 55 secondi.
Aru ha ammesso di aver commesso un errore nel finale in quanto non ha avuto modo di alimentarsi entrando in crisi di zuccheri aggiungendo che comunque una giornata no su 21 ci può stare. La maglia rosa Alberto Contador ha palesato una certa soddisfazione per come sia riuscito ad affrontare il finale ed inoltre che sente un continuo miglioramento della condizione fisica. Infine, Gilbert che ha sottolineato la propria gioia per come sono andare le cose rilevando di aver fatto una ricognizione del percorso prima di prendere parte alla Milano-Sanremo e questo gli ha consentito di muoversi al meglio sulla parte finale del percorso.