La partita tra Cesena e Chievo ha visto trionfare gli ospiti grazie alla rete nel finale di Sergio Pellissier. Cerchiamo però di leggere la partita dall’insindacabile punto di vista dei numeri. Il dato inerente il possesso palla vede una distribuzione equa della sfera, con un 50 % a testa di gestione del pallone per entrambe le compagini. Stesso numero di tiri totali tra Cesena e Chievo (15) con i gialloblu però molto più precisi dei padroni di casa, capaci di indirizzare il pallone verso la porta solo 2 volte contro le 5 dei clivensi. La supremazia territoriale premia gli uomini di Di Carlo visti i 9′:44″ contro gli 8′:20″ del Chievo. Il numero complessivo di calci d’angolo è pari 8, di cui 3 calciati dal Cesena e 5 dal Chievo. Più palloni giocati da parte del Cesena, 524 contro le 509 dei veneti, così com’è maggiore la percentuale di passaggi riusciti dei bianconeri ( 56,6 %) rispetto a quella della squadra di Campedelli (54,5%). Il Chievo vanta comunque un indice di pericolosità maggiore rispetto alla squadra di casa, così come testimoniano le percentuali che segnalano i veronesi al 44.7% contro il 30.3% del Cesena.
In seguito alla bruciante sconfitta maturata in casa contro il Chievo, sono arrivate le parole di Mimmo Di Carlo che ha dichiarato: “Usciamo sconfitti, ma il campionato è ancora lungo. Possiamo fare punti anche in trasferta, mancano 8 partite, la squadra deve continuare a crederci.” Sulla partita con il Chievo, Di Carlo ha detto: ” Loro si sono difesi bene. A me è piaciuto l’atteggiamento della squadra: peccato aver preso gol quando rischiavamo qualcosa in più per cercare il vantaggio.”. Di tutt’altro umore il tecnico del Chievo Maran, che ha dichiarato: ” Siamo cresciuti. I ragazzi sono stati fantastici. Ci siamo allontanati dalla lotta per la salvezza”. Poco dopo Maran si è sbottonato ulteriormente sull’obiettivo salvezza:” Siamo vicini ad averla raggiunta”. Sull’autore del gol di oggi, Sergio Pellissier, Maran si è speso in un elogio:” Si è fatto e ci ha fatto un regalo. E’ un esempio dentro e fuori dal campo.”. (Dario D’Angelo)
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