A Lione si è consumata la partita con il maggior numero di gol in questa edizione degli Europei. Sono stati 6, 3 per parte e con due doppiette: quelle dei due numeri 7 e capitani delle rispettive nazionali, l’ungherese Balasz Dzsudzsak e il portoghese Cristiano Ronaldo. Quest’ultimo ha stabilito un record: è infatti il primo giocatore nella storia del calcio ad andare a segno in quattro edizioni diverse degli Europei. Il suo primo gol risale al 12 giugno 2004, quando realizzò l’inutile punto dell’1-2 in Portogallo-Grecia della fase a gironi. Non solo: Cristiano Ronaldo è anche salito al secondo posto nella classifica marcatori della fase finale degli Europei; per lui 8 gol, che significa uno solo in meno del francese Michel Platini. Con il pareggio contro l’Ungheria il Portogallo è risultato terzo tra tutte le terze classificate ad Euro 2016, guadagnandosi così il ripescaggio e la qualificazione agli ottavi di finale assieme a Slovacchia, Irlanda e Irlanda del Nord, escluse invece Turchia ed Albania. Da notare che in questo lotto la nazionale lusitana è l’unica a non aver vinto nessuna delle tre partite disputate: per la squadra allenata da Fernando Santos tre pareggi con 4 gol realizzati ed altrettanti subiti.
La sfida del Parc Olympique Lyonnais, una delle più belle di questi Europei, ha qualificato entrambe le nazionali agli ottavi di finale di Euro 2016. L’Ungheria scenderà in campo domenica (26 giugno) a Tolosa, dalle ore 21:00 e contro il Belgio che si è classificato secondo nel gruppo E. Il giorno prima e quindi sabato 25 giugno toccherà al Portogallo, che sempre dalle 21:00 ma a Lens se la vedrà con la temibile Croazia, vincitrice del gruppo D. Fondamentale per la qualificazione del Portogallo è stato Cristiano Ronaldo: il giocatore più atteso ed anche più discusso, dopo due prestazioni non all’altezza delle aspettative contro Islanda ed Austria. Il fuoriclasse del Real Madrid ha però risposto nella maniera migliore alle pressioni: prima l’assist per il gol di Nani, poi una strepitosa doppietta in cui ha riassunto tutte le proprie straordinarie qualità. Prima un colpo di magia, il tacco al volo valido per il momentaneo 2-2, poi stacco imperioso e colpo di testa imparabile per il 3-3. E per la gioia dei milioni di fan che anche in questi giorni indossano la sua maglietta con il numero 7. Non solo: la Ronaldo-mania ha toccato livelli d’imitazione più dettagliati, a Lione ad esempio è capitato di avvistare un simil-Cristiano con tanto di maschera ed esultanza del suo idolo.
Partita non adatta ai deboli di cuore, quella tra Ungheria e Portogallo, che allo stadio di Lione pareggiano 3-3 dopo 90 minuti giocati al cardiopalma in cui per alcuni tratti i lusitani erano virtualmente fuori dagli europei, mentre il primato dei magiari non è mai stato messo davvero in discussione. Alla fine il Gruppo F vede l’Ungheria prima a 5 punti, davanti all’Islanda seconda per via della peggior differenza reti, e al Portogallo che con 3 punti viene ripescata come migliore terza, mentre l’Austria chiudamente mestamente ultima a 1 punto. Tiri totali: 10 Ungheria, 19 Portogallo; magiari più cinici e concreti, ai lusitani è mancata la precisione sottoporta per aggiudicarsi i trepunti. Calci d’angolo: 3 Ungheria, 9 Portogallo; tanti tiri dalla bandierina per Cristiano Ronaldo e compagni, ma sulle palle alte era davvero difficile contrastare i giocatori ungheresi, autentici spilungoni. Possesso palla: 42% Ungheria, 58% Portogallo, una superiorità sterile da parte della formazione di Fernando Santos che ha tenuto palla ma non ha saputo creare un’autentica supremazia territoriale in campo.
Il CT dell’Ungheria, Bernd Storck, non nasconde la grande soddisfazione per aver centrato una qualificazione agli ottavi che alla vigilia in pochi hanno pronosticato: “Oggi devo fare i complimenti ai miei giocatori che hanno disputato una buonissima partita, giocando decisamente meglio rispetto alle prime due partite. Il Portogallo è una squadra molto organizzata e non è per nulla facile affrontarla. Siamo stati aiutati dalla fortuna ma se siamo andati avanti è solo grazie alla bravura e al talento dei giocatori in campo, che anche dopo i gol del Portogallo non hanno rinunciato ad attaccare. Ora pensiamo solamente alla prossima sfida che ci attende e prepararla nella maniera migliore possibile”. (Stefano Belli)
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