L’Atalanta batte la Sampdoria nel posticipo della sesta giornata di Serie A: decidono l’autorete di Moisander in avvio e il gol di German denis nel finale, inutile il gol di Roberto Soriano che arriva praticamente a tempo scaduto. L’Atalanta sale a quota 11 punti in classifica lasciando la Sampdoria a 10, sorpasso effettuato. Successo meritato per gli uomini di Reja che però chiudono i conti solamente nel recupero, dopo tante palle gol sciupate. In futuro i bergamaschi dovranno essere molto più concreti sotto porta se vorranno migliorare ulteriormente la propria classifica. La squadra di Zenga è involuta sul piano del gioco rispetto alla vittoria sulla Roma. I blucerchiati rimangono in partita solo perché l’Atalanta spreca davvero troppo. Partita relativamente tranquilla, con 6 ammonizioni ma senza mai perdere il controllo della situazione, agevolato anche dai giocatori in campo che non si fanno prendere troppo dal nervosismo.
Il primo tempo di Atalanta-Sampdoria si è chiuso con la formazione avanti 1 a 0 all’intervallo. la Sampdoria a giocare i primi palloni e a manovrare le prime azioni, ma sono i padroni di casa a passare rocambolescamente in vantaggio con un clamoroso autogol di Moisander (4,5) che nel tentativo di spazzare via il pallone segna nella propria porta, ingannando lo stesso portiere Viviano (6). Immediata la reazione dei blucerchiati che prova subito a pareggiare i conti con Eder (6,5) che prova a sorprendere Sportiello con un pallonetto, ma la sfera finisce alta sopra la traversa. Nei minuti successivi l’Atalanta gestisce il risultato senza troppi affanni, pur sprecando qualche occasione di troppo, mentre gli ospiti faticano a costruire gioco e ad avanzare palla al piede. A metà del primo tempo l’Atalanta sfiora il 2-0 in contropiede con un’azione bellissima di Papu Gomez, il pallone esce di pochissimo. Poi è Eder a mancare l’appuntamento con l’1-1. Da segnalare l’infortunio di Pinilla (SV), costretto a lasciare il posto in campo a German Denis (5,5) che però fatica a entrare in partita, sbagliando quasi tutti i palloni che tocca.
Gli uomini di Reja chiudono il primo tempo meritatamente in vantaggio. Il gol è nato grazie a una sciocchezza di Moisander, ma sul piano del gioco i padroni di casa non stanno rubando nulla. – Sfiora il gol del 2 a 0 con un contropiede bellissimo, se avesse segnato sarebbe venuto giù tutto lo stadio. Entra a freddo, prendendo il posto di Pinilla, e si vede: ogni pallone che tocca lo regala agli avversari.
Undici di Zenga piuttosto impacciato in questi primi quarantacinque minuti, evidentemente ha accusato il colpo dell’autogol di Moisander. Con le sue incursioni prova a seminare il panico della difesa avversaria, e in un paio di occasioni sfiora il gol. Nel tentativo di allontanare il pallone, lo controlla malissimo e lo piazza alle spalle di un impietrito Viviano. (Stefano Belli)
Intervento decisivo sul tiro di Soriano quando l’Atalanta era ancora sull’1-0, e ottima prontezza di riflessi in generale.
Uno dei giocatori più esperti, spesso dà una mano al nuovo difensore Paletta che deve ancora prendere confidenza coi meccanismi
Altra buona prova per il difensore che però dimostra di avere ancora qualche incertezza di troppo.
Nella ripresa sfiora il gol del raddoppio, sarebbe stato il secondo consecutivo dopo quello all’Empoli. Bravo comunque a contenere una delle coppie di attaccanti più in forma del momento.
Fa il suo senza commettere ingenuità o regalare palloni agli avversari.
Gli mancano ancora i 90 minuti nelle gambe, ma dimostra di essere tornato in carreggiata dopo il periodo difficile costellato dagli infortuni.
Con la sua fisicità riesce a contrastare efficacemente gli avversari, inoltre va vicinissimo al 2-0 sugli sviluppi di un calcio piazzato.
Ogni partita che passa diventa sempre più padrone del centrocampo, l’olandese si sta rivelando veramente un bel colpo.
È ormai diventato l’uomo dei calci piazzati, e assieme a De Roon ha le redini del centrocampo.
Subentra a Kurtic, con il suo gioco di sostanza consente di respingere le avanzate degli avversari.
Meno incisivo rispetto a Denis e Gomez, ma contribuisce anche lui a creare le tante palle gol sciupate dall’Atalanta.
A inizio gara si fa male al ginocchio, poi è costretto ad alzare bandiera bianca per noie muscolari.
Entrato a freddo, fatica a entrare in partita e sbaglia molti palloni, poi nel finale trova il gol del 2 a 0 regalando la vittoria all’Atalanta.
Il migliore in campo, avrebbe potuto segnare un gol bellissimo ma la palla esce di poco. Procura il mal di testa ai difensori della Samp, quasi impossibile marcarlo.
L’Atalanta continua ad andare oltre le aspettative e il merito è in buona parte suo: sta ripetendo – in piccolo – l’ottimo lavoro compiuto ai tempi della Lazio.
Non ha responsabilità sui due gol, quando può neutralizza sempre gli attaccanti dell’Atalanta.
Il più giovane giocatore in Serie A, classe 1998, paga tutta la sua inesperienza commettendo diversi errori, poi migliora col passare dei minuti ma, essendo già ammonito, Zenga decide di toglierlo dal campo.
Lotta spesso con Migliaccio, con il quale si scontra più volte in mezzo al campo.
Autore del grottesco autogol che regala l’1-0 all’Atalanta, uno svarione imperdonabile che di fatto compromette la partita della Sampdoria. È comunque bravo a non perdere la testa e a fare altre gravi leggerezze.
Qualche errore di troppo per lui che dovrebbe garantire più solidità in mezzo alla difesa.
Viene messo a dura prova dal tridente offensivo dell’Atalanta, ed è costretto ad intervenire duro per fermarlo.
Zenga si aspetta molto di più da lui, che invece si limita a fare il compitino e sbaglia pure qualche disimpegno.
Si guadagna qualche punizione, ma anche lui commette falli, contribuendo a spezzettare il gioco.
Meno incisivo del solito, ma è l’unico a impegnare seriamente Sportiello e in zona Cesarini segna il gol del 2-1, ormai completamente inutile.
Leggero passo indietro per lui dopo l’ottima prestazione contro la Roma.
Esordio in Serie A per il giovane classe 1996, che però sbaglia subito il primo pallone, ma nei minuti successivi sa disimpegnarsi piuttosto bene.
Va spesso vicino al gol del pari, ma quando il pallone non vuol saperne di entrare c’è poco da fare.
Meno pimpante rispetto al suo compagno di reparto, ma qualche volta lo si è comunque visto dalle parti di Sportiello.
Entra nel finale cercando di cambiare la partita, ma non trova la giocata vincente.
È evidente che non fosse la sua serata, neanche con i cambi riesce a raddrizzare la partita.
(Stefano Belli)