Archiviato il fallimento, il Parma Calcio 1913 – questa la denominazione – riparte da volti nuovi. Da un presidente che qui è quasi una leggenda: Nevio Scala, 67 anni, lartefice dei primi grandi successi della squadra (la Coppa delle Coppe e la Coppa UEFA e la Supercoppa Europea), sarà il presidente, affiancato da Marco Ferrari che sarà il suo vice. E in società cè anche Guido Barilla: imprenditore, ma che in questa avventura porta se stesso e non il marchio dellazienda.
Non ha comprato il Parma, come ha specificato in una lunga intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport; ma fa parte di un gruppo che proverà a far tornare grande il Parma. “Ho pensato alla città, da parmigiano e sportivo: abbiamo vissuto 20 anni nella follia e in cinque anni la crisi ha coinvolto la aziende del territorio, il Teatro Regio, l’aeroporto, la società di calcio. Per me dare una mano è soprattutto un dovere”. Il figlio ha appena giocato la finale dei Giovanissimi, persa contro lInter; e lui ha dichiarato di aver sempre avuto una passione per lo sport. E la mia debolezza; ho imparato regole che applico nella vita di tutti i giorni, mio padre portava me e miei fratelli a San Siro quando ci giocava il Cagliari, adorava Gigi Riva. Barilla è tifoso del Milan (ho una devozione per Ibrahimovic) e confida che la partita che più ricorda è la finale di Champions League contro il Liverpool; la prima però, quella del 3-0 diventato in 6 minuti e della sconfitta ai rigori. Le vittorie te le godi mentre le costruisci, la sconfitta è una tragedia dalla quale devi essere bravo a rialzarti. Del Parma, dice che gli eventuali utili saranno reinvestiti nella società, perchè il progetto non è a scopo di lucro; e che Tommaso Ghirardi lo ha conosciuto subito e mi era parso una brava persona, intelligente e con idee propositive. Credo che certi delinquenti lo abbiamo aiutato ad andare a fondo. Non ha paura di entrare in mondo scosso da scommesse, partite truccate, fallimenti societari. Non ha paura perchè, dice, ha con sè imprenditori di cui si fida, gente perbene con cui condivido valori e progetti. Appunto Marco Ferrari, ma anche Paolo Pizzarotti, Maurio Del Rio, Angelo Gandolfi. Lui personalmente non sarà nel Consiglio d’Amministrazione, “ma sarò sempre vicino a chi gestisce e soprattutto ascolterò. Io capisco poco o nulla di calcio, qualcosa in più di persone”. Il nuovo Parma è partito: tornerà grande come un tempo?